È la prima volta, sia per Massimo Bottura sia per Gucci: insieme negli Stati Uniti, tra tavoli all’aperto e una vista tentacolare su Beverly Hills dal tetto dello store di Los Angeles, per una cinquantina di ospiti sette giorni a settimana, a pranzo e cena.
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È la prima volta, sia per Massimo Bottura sia per Gucci: insieme negli Stati Uniti, tra tavoli all’aperto e una vista tentacolare su Beverly Hills dal tetto dello store di Los Angeles, per una cinquantina di ospiti sette giorni a settimana, a pranzo e cena. Gucci Osteria allarga così l’ambito della collaborazione dello chef a tre stelle Michelin con il prestigioso marchio dopo l’apertura dell’Osteria (insignita anch’essa recentemente della sua prima stella) al Garden di Firenze.La partnership ha origini lontane: si parte infatti da un’amicizia tra il cuoco emiliano e Marco Bizzarri, presidente e amministratore delegato della celebre griffe, nata quando erano bambini. Entrambi condividono il grande entusiasmo per due aspetti fondamentali nella cultura italiana come cibo e moda. Sono quindi cresciuti insieme a Modena sfidandosi reciprocamente nell’innovare, ciascuno nel proprio ambito, creando in questo modo una destinazione ricca di appassionata tradizione vista attraverso lenti di grande originalità creativa.
Massimo Bottura e Karime López, prima chef donna messicana a ricevere la stella Michelin da Gucci Osteria a Firenze, hanno lavorato fianco a fianco con Mattia Agazzi per l’apertura a Beverly Hills dopo che quest’ultimo era stato il secondo della cuoca in Italia. Il menu sarà profondamente italiano, ispirato tanto dalle carriere e dai viaggi in tutto il mondo dei tre professionisti quanto dal loro amore per musica e arte. Ci saranno naturalmente piatti simbolo come i tortellini con crema di Parmigiano Reggiano e l’ormai leggendario Emilia Burger, ma non mancheranno nuove creazioni ispirate alla California con prodotti biologici dal mercato dei contadini locali, in modo da rendere onore alla complessa varietà di influenze gastronomiche da tutto il mondo che si può trovare solo a Los Angeles.
È così che Massimo Bottura svilupperà, trasformandole, classiche ricette italiane in composizioni interculturali. Lo farà mescolando materie prime, tecniche e sapori in ogni singolo piatto nello scenario di una metropoli all’avanguardia sul fronte culinario. Gli interni del ristorante includono molti richiami ai dettagli dell’Osteria di Firenze, con la stessa carta da parati, gli specchi antichi, i tavoli in marmo rosso e le sedie in vimini intrecciato. Ciò che rende unica la sede di Los Angeles sono i pavimenti in legno a spina di pesce e i divanetti di velluto rosso ciliegia, mentre la terrazza esterna presenta una pavimentazione in marmo italiano a mosaico con un antico pulpito in legno come bar esterno.