Dal 2020 sono 10 tondi: se l’anno scorso a cadere era stato l’idolatrato Astrance di Pascal Barbot, quest’anno il pallottoliere è tornato a ingrossarsi grazie a Kei di Kei Kobayashi, primo chef giapponese a toccare il cielo con 3 stelle in Francia. Eccolo insieme agli altri 9.
I Ristoranti
La Francia, si sa, è la patria del fine dining. Non stupisce quindi che solo nella capitale i 3 stelle abbondino. Dal 2020 sono 10 tondi: se l’anno scorso a cadere era stato l’idolatrato Astrance di Pascal Barbot, quest’anno il pallottoliere è tornato a ingrossarsi grazie a Kei di Kei Kobayashi, primo chef giapponese a toccare il cielo con 3 stelle in Francia. Eccolo insieme agli altri 9.PIERRE GAGNAIRE
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Pierre Gagnaire è una leggenda vivente della gastronomia mondiale e un recordman di creatività nel tempo. I suoi piatti, talvolta improvvisati, cambiano particolarmente spesso e questo rende il pasto ancora più eccitante. Le tre stelle risalgono al 1993, ma ne vanta molte altre in giro per il mondo. La formula del lunch è relativamente abbordabile.
LE PRÉ CATALAN
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È la tavola di punta del gruppo Lenôtre, all’interno del Bois de Boulogne. Frédéric Anton, l’allievo di Joël Robuchon che lo guida dal 1997, vi ha portato la sua cucina creativa e rigorosa insieme alle 3 stelle. Fra i signature il foie gras con Porto e rape.
ALAIN PASSARD
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La casa di un altro maestro indiscusso della cucina contemporanea, che ha il merito di avere formato allievi come Pascal Barbot e David Toutain. I menu sono incentrati sui vegetali raccolti nell’orto bio di proprietà, compresa la formula del pranzo. Le tre stelle durano dal 1996.
GUY SAVOY
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Guy Savoy descrive la sua cucina come “casual”, un mix di lusso e semplicità estrema celebrato in piatti firma come il carciofo in zuppa di tartufo nero. Suggestivi gli ambienti, con le boiserie scure, i dipinti moderni prestati da François Pinault e una magnifica vista sulla Senna.
L’AMBROISIE
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Bernard Pacaud, chef’s chef come nessuno a Parigi, oggi affiancato dal figlio Mathieu, è tanto elegante quanto schivo nel suo sublime classicismo. Vanta le 3 stelle più longeve di Parigi, datate 1988. Ubicato nella centralissima Place des Vosges, il ristorante si distingue anche per la mancanza del menu degustazione.
LE CINQ
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Il ristorante dello chef Christian Le Squer è ospitato in ambienti liberty, che funsero da quartier generale per il generale Eisenhower durante la liberazione di Parigi. Lo chef Christian Le Squer, già tristellato al Pavillon Ledoyen, vi è arrivato nel 2014 e vi ha portato la terza stella già nel 2016. Il menu degustazione, venduto a 150 euro, è fra i meno cari di Parigi. Ma Jay Rayner lo ha definito il peggior pasto in 18 anni di critica su The Guardian.
ALLÉNO PARIS AU PAVILLON LEDOYEN
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Un altro chef pluristellato in un ristorante storico, datato 1792, situato nel cuore degli Champs-Élysées. Yannick Alléno, lo chef più in voga a Parigi, vi è arrivato dopo aver lasciato Le Meurice (portato da 1 a 3 stelle) ad Alain Ducasse nel 2013.
EPICURE AT THE BRISTOL
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Il ristorante di Éric Fréchon è un tempio del lusso, nel servizio e nei prezzi. La cucina si mantiene in equilibrio fra classicismo e libertà creativa, sprigionando gusto e freschezza. Alle sue tre stelle va aggiunta quella del 114 Faubourg, bistrot dell’hotel.
ALAIN DUCASSE AT PLAZA ATHÉNÉE
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Alain Ducasse è attualmente lo chef più stellato del mondo. Anche il suo ristorante di punta a Parigi è stato riconvertito alla triade mediterranea di pesce selvaggio e sostenibile, cereali e ortaggi bio, alla ricerca della verità e naturalità dell’ingrediente. In parallelo è corso il restyling degli ambienti, dove il cristallo ha soppiantato l’oro, il legno nudo i tovagliati inamidati.
KEI
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Kei Kobayashi si è innamorato della cucina francese guardando la tv giapponese, ha deciso di partire per Parigi e qui si è formato, anche al Plaza Athénée di Alain Ducasse. Il suo Kei, aperto nel 2011 con la moglie, è l’ultimo arrivato fra i 3 stelle.