Dopo numerose e importanti esperienze in ltalia e all’estero, Cristopher Carraro ricomincia da zero e realizza il sogno di sempre. Con la socia, Laura Avogadri, apre “Impronta” a Bassano del Grappa
Il Ristorante
A soli quindici passi dal famoso Ponte di Bassano, dietro a una porta smerigliata con un’impronta al centro, quella del pollice dello Chef Cristopher Carraro, si nasconde, articolata su tre piani, un ex libreria, che dal 26 dicembre 2018 è diventa il ristorante “Impronta” a Bassano del Grappa.Cristopher Carraro, vicentino d’origine, di Marostica, con la sua socia Laura Avogadri, in questa location insolita, ha deciso di realizzare il sogno di sempre: avere un ristorante tutto suo. “Impronta” è un locale dall’atmosfera calda e discreta, con numerose opere d’arte e di design che rispecchiano perfettamente la filosofia dello chef e della sua creatura.
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Cristopher Carraro ha deciso di intraprendere quest’avventura con Laura Avogadri conosciuta, quando era Resident Chef per Enrico Bartolini, al “Casual" a Bergamo. “Laura veniva a provare tutti i cambi di menu, e dai una, dai due, dai tre volte, una sera mi disse che era interessata a scambiare due parole. Parlando del più e del meno, lei che era del settore, avendo già un bistrot, mi ha detto che aveva voglia di cambiare e di fare qualcosa di nuovo". Così è nato Impronta.
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L'impronta digitale è una cosa unica di ogni persona. Ognuno ha la sua, che lo identifica, lo fa riconoscere . “Impronta” vuole essere questo, qualcosa che lascia un segno indelebile e io qui voglio e posso esprimere a pieno la mia personalità e il pensiero di cucina che sono arrivato a concepire.
Tra l’altro il simbolo che c’è sulla porta è proprio il mio pollice, non è una creazione grafica. Quella è la mia impronta perchè volevo dare concretezza al nome del ristorante”.
La Storia
Chef Cristopher Carraro: una passione innata per la cucina. Fin da bambino provava una forte attrazione nel guardare chi lavorava in cucina e creava dei piatti. “Diversamente dai miei compagni non guardavo i cartoni animati, ma i tutorial dei grandi della cucina. Da lì ho sempre immaginato di fare il cuoco da grande, ho portato avanti questo sogno, ed eccomi qua”.![](/upload/multimedia/5-image.jpg)
Il giovane chef vicentino, nel curriculum, vanta numerose esperienze dai nomi altisonanti. Una prima esperienza a diciott’anni con Andrea Berton, allora due stelle Michelin; poi “Villa Crespi”; quindi Resident Chef al “Casual” di Enrico Bartolini e, infine, quella che l’ha letteralmente “fulminato” è al "Noma" di Copenaghen, pochi mesi prima di aprire “Impronta”. “Lì ho proprio avuto una visione e un quadro completi di quello che volevo andare a toccare e di come avrei voluto impostare “Impronta”, il mio locale” dice.
La sua è una cucina che ama definire istintiva e d’impatto: “Io faccio quello che mi sento, non voglio forzare nulla. Da me stesso pretendo molto, cerco di fare tutto nel miglior modo possibile. Trovo un ingrediente che mi piace e la prima idea che mi suggerisce la metto in pratica, se va bene ok, altrimenti cambio”.
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Spesso ama servire i piatti in più portate in modo da non focalizzare troppo l’attenzione del cliente su un singolo elemento per coinvolgerlo nell’esperienza e godere in pieno la convivialità del momento. “Il piccione, per esempio, viene servito in tre portate”. Il piccione, per l’appunto, è il suo piatto del cuore che non toglierà mai dal menu. “Servire un piatto in più portate è una formula più interattiva e conviviale che permette ad una persona di chiacchierare con chi è a tavola. La cena deve essere un momento di condivisione, l’unico della giornata in cui due persone possono confrontarsi e parlare. È bello vedere le persone che si divertono ed entrano in empatia”.
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Carraro dichiara di non essere troppo legato al prodotto del territorio. “A step inserisco determinati ingredienti locali, magari sotto forma di snack: diciamo che non porgo tantissima attenzione al chilometro zero, perchè non è una cosa che mi piace, non è nella mia filosofia. Penso che uno chef debba sentirsi libero di cucinare come, quando e cosa vuole. Anche il baccalà, tipico del Vicentino, che adoro e mangio quando sono a casa, lo uso in maniera diversa in altre lavorazioni, lo lavoro e ne cambio la consistenza. Prendo un piatto tipico e cerco di renderlo più interessante”.
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Un giovane chef che, forte delle esperienze alle spalle, sembra davvero molto deciso a contare solo sulle sue forze e sul suo talento. Infatti, se gli si chiede se vuole ringraziare qualcuno per la sua nuova “creatura” non ha dubbi e risponde: “Voglio essere molto diretto in questa risposta. Penso di non dover ringraziare nessuno. Ringrazio ovviamente Laura, ma non perchè è la mia socia, ma perchè è la persona che mi ha dato la possibilità di creare tutto questo. Non devo ringraziare nessun altro perchè tutto quello che vedi qua è frutto di tantissimo sacrificio e il sacrificio, l’ha fatto Laura in primis, e io lo faccio tutti i giorni con la mia brigata”.
I Piatti
Da "Impronta" è possibile scegliere tra un menu alla carta e tre menu degustazione.Il menu alla carta comprende 4 antipasti con un prezzo che va dai 20 ai 35 euro; 4 primi il cui costo si aggira sui 30 euro; 4 secondi da 30 ad un massimo di 48 euro e 4 dolci, tutti attorno ai 10 euro.
Tra i tre menu degustazione troviamo: "Iter", il più completo, composto da 10 portate, a 90 euro; “Brodi”, un percorso di 5 portate, ovviamente, con filo conduttore i brodi, a 60 euro e “Vegetabilis”, un percorso, sempre di 5 portate a 60 euro a persona.
Scopriamo il menu “Iter”:
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Ventresca, ponzu, finger lime : il sapore agrumato del finger lime spicca nel piatto smorzato dalle note dolci dei chicchi d’uva
Green: l’espressione del vegetale un tripudio di verdure accompagnato da un brodo ricavato dagli scarti degli stessi vegetali
Cervello, finferli, liquirizia : la liquirizia si sposa bene con il cervello e la carnosità dei finferli
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Cardoncello e le sue salse: molto carnoso e con una leggera sapidità
Spaghetto in “saor”: spaghetto in saor con una forte burrosità e i sentori dolci all'uvetta
Raviolo di baccalà, brodo di funghi fermentati: ravioli con brodo di funghi fermentati dall’eleata sapidità e con alla base un olio al prezzemolo
Rombo, cynar, finocchio, menta: spicca marcatamente l’amaro del cynar sulla morbidezza della carne del rombo
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Piccione, ostrica , dragoncello: piccione cotto alla perfezione, l’ostrica un po’ coperta dal sapore della mela verde
Dessert: mela, yogurt di capra, vermout
Indirizzo
Ristorante ImprontaVia Angarano 7 - 36061 Bassano del Grappa (VI)4
Tel. 0424235519
Mail info@improntaristorante.it
Il sito web