L’art director di Bassano del Grappa con il suo menu sincero ed elegante si aggiudica il titolo di Masterchef d’Italia, 100 mila euro e la pubblicazione del suo primo di ricette, infine chiede al suo compagno di sposarlo.
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Antonio Lorenzon è il nono Masterchef italiano: 43 anni, art director di Bassano del Grappa. Sempre sorridente, di compagnia, a volte un po’ stratega, ma sempre capace di lavorare in gruppo, simpatico a tutti per quel suo fare istrionico, grintoso ed esuberante a partire dall’abbigliamento. Entrato a Masterchef con le sue insicurezze soprattutto nell’ impiattamento a volte un po’ troppo barocco, tanto da aver fatto coniare a Barbieri il nuovo termine “boazzone”, è riuscito a superare tutti. Prova dopo, prova, Mystery dopo Mystery ha sconfitto le sue ansie, i suoi limiti e le sue paure seguendo il suo motto “mai mollare e con il sorriso”, così si è guadagnato il titolo di nono Masterchef italiano, i 100 mila euro in gettoni d’oro e la pubblicazione del suo primo libro di ricette.Il titolo se l’è guadagnato combattendo, infatti, nella Mystery Box che ha aperto la serata non è stato il migliore, battuto da Maria Teresa. Nell’ Invention Test, però c’era già il preludio di questa vittoria. Nonostante Maria Teresa, vincitrice della Mystery, gli abbia assegnato il “Pargo arrosto con pil- pil di vongole” uno dei piatti più difficili portati da Paolo Casagrande, chef tristellato del ristorante Lasarte di Barcellona, Antonio non molla. Combatte e quando pensa che la finalissima sia solo al femminile tra Maria Teresa e Marisa, dopo l’eliminazione di Davide, a sorpresa riesce a sbarellare tutti perchè nonostante sia l’ultimo a salire in balconata il suo piatto è il migliore e si guadagna la finale. “Sei qua perché il tuo piatto era il migliore dei quattro e presenterai il tuo menu in finale”, dice Cannavacciuolo. Ai giudici risponde incredulo “Vi voglio salutare lo stesso. No, non è possibile io, Antonio Lorenzon, finalista di Masterchef”.
Sempre concentrato, ma con la voglia di divertirsi e soprattutto di realizzare il suo sogno di aprire un table hotel in Costa Azzurra con il compagno Daniel. Si emoziona quando il suo compagno gli porta il progetto del sogno di una vita e per sdrammatizzare Cannavacciuolo gli dice “Quindi ti servono solo 100 mila euro per iniziare, e allora spingi Anto’ è il momento”.
Prima di realizzare il suo menu della vittoria aveva dichiarato: “Mi sento agitato, non devo mica fare il menu di Capodanno. Devo comunque realizzare un menu che mi ricordi quest’ultima sfida come una cosa bellissima, non come un’angoscia della quale dire meno male che è finita, non ce la facevo più”. Realizza il suo menu con una mano fasciata perchè testandolo a casa si è scottato con l’olio bollente “speriamo ti porti bene”, dice Barbieri, e così effettivamente è stato.
“Vita, vecchi ricordi”, il nome del menu che presenta ai tre giudici. Una degustazione in cui vuole raccontare il suo passato, la sua famiglia e le sue tradizioni rivisitate in chiave moderna in cui inserisce le tecniche apprese a Masterchef, ma mantenendo le origini della sua famiglia. Un ricordo a suo padre mancato pochi anni fa, a sua madre e a tutti i suoi cari e a quello che è stato il suo passato che l’ha portato ad essere l’Antonio che è oggi.
I tre finalisti hanno due ore e mezza per presentare i loro menu.
Antonio dopo un’ora dal via esordisce il suo antipasto “Baccalà e i suoi amici”. Il nome dovuto al fatto che sua madre preparava il baccalà nelle grandi occasioni e ne faceva sempre tantissimo e quindi bisognava essere in molti per mangiarlo. Un baccalà cotto a bassa temperatura, al posto della polenta una crosta, l’aggiunta di una spuma e una quenelle di caviale: un classico baccalà alla vicentina in chiave moderna. Un piatto presentato bene e con giusto equilibrio tra i sapori.
Dopo altri trenta minuti è il momento del primo piatto. “Dal Grappa al Brenta”. Un ricordo delle domeniche trascorse con la famiglia a raccogliere i porcini lungo il fiume dove c’erano le trote. E’ un risotto con finferli, porcini, tartufo, polvere di funghi, sul fondo delle uova di pesce affumicate e guarnito da un gel all’Amarone della Valpolicella. A far storcere il naso ai giudici è solo la gelatina di Amarone mentre la presentazione e la cottura del riso sono ottimi.
“L’alba di Settembre”, il nome del secondo piatto, in ricordo di quando nel periodo di Settembre suo padre andava a caccia e portava a casa le pernici “Una a stagione” ammette Antonio, “il resto bisognava comprarle perchè non era un gran cacciatore”, dice ironizzando. Dopo altri trenta minuti è la volta del dessert con cui molte volte, suo malgrado, Antonio si è dovuto cimentare durante i mesi di Masterchef. “Dolce bosco” che presenta ai giudici acclamato dagli ex compagni in balconata. Un dolce con i lamponi che raccoglieva da piccolo nel bosco, una mousse, una crema di lamponi e un gelato al pepe di Sichuan.
Nonostante sia Marisa che Maria Teresa abbiano proposto degli ottimi menu, azzardando e mettendosi in gioco con piatti come i tortelli di grano arso, la cheesecake di caprino e pere di Marisa o i ravioli con la bisque, o il torcinello rivisitato con la salsa di banane di Maria Teresa i giudici non hanno dubbi con i suoi piatti sinceri ed eleganti Antonio ha davvero superato tutti. “Secondo me abbiamo le idee chiare, molto chiare”, è il commento di Locatelli e allora dalla voce forte e sicura di chef Cannavacciuolo esce il fatidico verdetto: “Quindi...il vincitore della nona edizione di Masterchef Italia è...Antonio”.
Tra coriandoli, abbracci, pacche sulla spalla, complimenti e l’adrenalina a mille le emozioni non sono finite. “Scusate, colgo l’occasione per ringraziarvi tutti per essermi stati vicino, ma questo è un giorno molto particolare per me perchè è una gloria che ho ricevuto ed una gloria che voglio trasmettere ad una persona che nella vita ha creduto in me e mi ha reso la persona che sono oggi e voglio che questo momento sia speciale”, dice il vincitore. Antonio si inginocchia e con in mano una scatolina con un anello chiede a Daniel, il suo compagno, di sposarlo. Il sì è scontato. Quale miglior finale.