La risposta del Presidente alle proiezioni secondo cui l'11% dei locali potrebbe finire fuori dal mercato nel prossimo mese a causa di COVID-19 è stata netta, ma poco rassicurante per gli attuali proprietari
La Notizia
Durante una conferenza stampa della Casa Bianca, avvenuta lo scorso giovedì, il Presidente Trump ha discusso delle proiezioni della National Restaurant Association, secondo cui, oltre al 3% dei ristoranti già chiusi, l'11% dei locali statunitensi prevede di chiudere definitivamente nel giro di un mese, a causa dell'impatto economico del nuovo coronavirus. La risposta di Trump, nel suo stile tranchant positiva, è stata che i ristoranti torneranno a prosperare di nuovo, ma forse non con gli stessi proprietari.Citando i dati di un sondaggio della National Restaurant Association, il giornalista Michel Wilner, corrispondente della testata McClatchy di Sacramento, in California, ha chiesto al Presidente americano cosa direbbe ad un proprietario che si stesse facendo due conti e pensasse di dover chiudere l’attività entro i prossimi 30 giorni. Donald Trump nel rispondere ha ricordato innanzitutto che conosce molto bene il settore della ristorazione. Sa che «è un business molto delicato, niente affatto facile da condurre. Si possono servire 30 ottimi pasti e le persone ti adorano. Ma se capita un brutto pasto, la 31° volta, allora quelle stesse persone non torneranno mai più. È un settore difficile e tutti coloro che gestiscono ristoranti sono persone fantastiche».
Tornando poi sulla domanda del giornalista, Trump ha aggiunto: «Ho sentito che un 3% di locali potrebbe essere già perso e entro breve si potrebbe raggiungere il 10 o l'11% di strutture chiuse definitivamente. Ma credo che torneranno tutti, in una forma o nell'altra. Potrebbero nascere ristoranti diversi. Sarà comunque un grande affare per molte persone. Stiamo semplificando la vita ai cittadini: basta guardare a cosa stiamo facendo in termini di prestiti e in termini di stipendi. Riapriranno tutti. Potrebbe non essere più lo stesso ristorante. Potrebbe non essere la stessa proprietà. Ma riapriranno tutti».
Che ristoranti, pizzerie, tavole calde o pub continueranno ad esistere dopo la pandemia, non è mai stato messo in discussione da nessuno. La preoccupazione, piuttosto, è che molte persone perderanno il loro posto di lavoro o le loro attività, con un drastico calo dei redditi, del tenore di vita e con una crisi economica senza precedenti - come sta già avvenendo negli Usa, a giudicare da quanti si sono iscritti nelle liste di disoccupazione. Come ha detto Hillary Dixler Canavan del magazine Eater, i ristoranti sopravvissuti «riapriranno le porte e dovranno affrontare un nuovo mondo di sfide nel bel mezzo di una recessione globale». Il che non fa ben sperare neanche quanti avranno la forza economica di rilevare ristoranti falliti per farli riaprire.