Il settore turistico è sicuramente il più colpito dalla crisi covid-19. Luca Patané: “Prevediamo un calo delle vendite del 70-80%. La situazione è drammatica per tutti il comparto, serve immediatamente prendere provvedimenti forti per immettere liquidità nel sistema”.
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Non servono tanti studi scientifico-economici, ricerche o dati, che ahimè ci sono e sono drammatici oltre che sconfortanti, per comprendere che il settore che più subisce e subirà le ripercussioni della pandemia Coronavirus è quello del turismo. Le previsioni sono di un catastrofico 2020 per l’industria turistica italiana con perdite stimate attorno ai 120 miliardi di euro. 30 milioni di pernottamenti in meno solo tra Marzo e Maggio con una perdita di oltre 7,4 miliardi di euro. “Prevediamo un calo delle vendite del 70-80%”, ha dichiarato Luca Patanè presidente dell’Associazione turistica Confturismo-Confcommercio. E’ già stato rilevato e si prospetta un crollo verticale del fatturato per il settore, una vera e propria paralisi dell’intera filiera che normalmente genera circa il 13% del Pil italiano (WTTC), il 15% dell’occupazione e 17 miliardi di euro di contributo al saldo attivo della bilancia commerciale secondo la Banca d’Italia.Stando al rapporto del Cna (Confederazione Nazionale dell’Artigianato) nel primo semestre del 2020 i ricavi del turismo subiranno una contrazione del 73% con un introito di soli 16 miliardi rispetto ai 57 dello stesso periodo del 2019. Compromessa sarà sicuramente anche la stagione estiva per cui si stima tra Luglio e Settembre l’arrivo di 25 milioni in meno di stranieri. Il consuntivo del primo trimestre, invece, mostra una flessione del fatturato di 15,6 miliardi e per il secondo trimestre il Cna prevede un’ulteriore riduzione di oltre 25 miliardi anche qualora vi sia un allentamento delle misure restrittive. A registrare questi dati negativi che hanno dello spaventoso non è e non sarà solo il settore alberghiero ed extralberghiero, ma anche tutto ciò che ci orbita attorno. Nel primo semestre 2020 la ristorazione prevede un fatturato di 3 miliardi di euro contro i 10 miliardi dello scorso anno. Pure lo shopping turistico subirà un calo di 6,1 miliardi e i trasporti turistici di 6,7 miliardi.
A fronte di questi dati, davvero disastrosi, Patanè richiede un intervento immediato a sostegno di tutto il settore da parte del Governo e delle Istituzioni con azioni urgenti per dare liquidità al sistema.
"Su 1.000 euro che un turista estero spendeva fino a oggi per fare un viaggio in Italia, nel nostro PIL ne restavano 550, incluse le spese fatte qui a destinazione. Questo rapporto crollerà ulteriormente se Governo e Parlamento non intervengono subito per la continuità delle nostre attività, immettendo denaro fresco, con credito accessibile e agevolato, e un indennizzo commisurato alle perdite registrate, in proporzione ai ricavi dello scorso anno mese su mese", afferma. "Sarebbe un imperdonabile errore se il Governo non tenesse il turismo al centro delle strategie per il rilancio dell'economia italiana alla fine dell'emergenza epidemiologica in corso. Già prima di questa crisi il settore era attaccato su ogni fronte da grandi potenze economiche internazionali e quando l'epidemia sarà finita torneremo ad avere tanti turisti da tutto il mondo, ma dei loro soldi non vedremo quasi traccia, sarà tutto business di poche grandi economie straniere mondiali", prosegue sempre Patanè.
Per superare la fase più critica dell’emergenza, soprattutto nel breve-medio periodo, il Cna propone degli interventi a sostegno del reddito e l’introduzione di un bonus di 400 euro per le famiglie che programmano delle vacanze per quest’estate, dato che secondo un sondaggio un terzo delle famiglie italiane non ha pianificato le vacanze estive. Sono necessarie, inoltre, delle iniezioni di liquidità immediata per tutte le attività legate alla filiera del turismo di cui fanno parte oltre 500 mila imprese.
Dello stesso identico avviso è il Presidente Patanè secondo cui: "La situazione è drammatica per tutto il comparto. Purtroppo stiamo pagando le conseguenze di una comunicazione mediatica molto più letale del virus. Il peggior virus è l'isteria, grazie a questo siamo considerati come degli untori e così temuti e tenuti lontano. Deve essere eliminata l'isteria dal sistema ricostruendo da subito un messaggio rassicurante e veritiero dello stato delle cose in Italia. Serve, immediatamente, prendere provvedimenti forti per immettere liquidità nel sistema dando un po' di ossigeno alle imprese del settore, ma è necessario anche intervenire a livello governativo per far terminare i blocchi all'ingresso degli italiani nei paesi esteri e i blocchi dei flussi turistici degli stranieri verso l'Italia".