Attualità enogastronomica

Guida Michelin: l'edizione francese 2021 potrebbe non esserci, ispettori impossibilitati a viaggiare a tempo indeterminato

di:
Marco Colognese
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Il covid-19 si è portato via il palmarès 2020 della Guida Michelin Francia - l’edizione 2021 dovrebbe lasciare il posto a un grande movimento di sostegno agli chef.

La Notizia

Alla fine di gennaio 2020, la guida Michelin Francia svela il suo palmarès, vengono presentate le nuove stelle e sul palco si assiste all’esplosione di gioia di tutti coloro che durante l’anno precedente hanno cercato di dare il meglio di sé per conquistare la loro prima stella o una stella in più.


Per tutto il mese di febbraio le nuove stelle affilano i coltelli per l’arrivo dei nuovi clienti a caccia del prestigio della novità, si rafforzano le squadre di lavoro, si rimpinguano le carte dei vini, si ordinano nuove stoviglie, si pensa a come rendere la carta ancora più gastronomica. Alcuni locali hanno chiuso tutto l’inverno per ristrutturare e rendersi ancora più attrattivi dopo il riconoscimento: in più c’è la corsa contro il tempo per conquistare i clienti dall’estero.


All’inizio di marzo la stampa inizia a scrivere dell’epidemia di COVID-19 e i primi casi compaiono dopo la Cina e l’Italia anche in Francia. Con il passare dei giorni non si parla più di influenza ma di una vera epidemia, finché pochi giorni dopo l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) usa il termine «pandemia». Si diffonde così la paura tra le persone e la frequentazione dei ristoranti, già vietata in Italia, sprofonda inesorabilmente anche in Francia.

Il 14 marzo la mannaia cade e il capo del governo francese annuncia la chiusura fino a nuovo ordine di tutti i ristoranti, bar, discoteche: a qualunque locale sono concesse quattro ore per chiudere. Quattro ore, una manciata di minuti per liberare, pulire, immagazzinare, riporre, spegnere tutto e chiudere a chiave, mettere il personale in disoccupazione, guardare un’ultima volta e fissare nella memoria l’immagine del proprio locale com’era prima. Tre giorni dopo, come unico mezzo per rallentare la crisi sanitaria, viene imposto il completo isolamento di tutta la popolazione del paese. Ormai da un mese tutti i locali pubblici sono chiusi, la crisi economica incombe e numerosi ristoratori e albergatori si trovano in una situazione finanziaria tanto fragile da chiedersi anche se mai potranno riaprire.


Da quel momento parte una sorta di resistenza: ristoratori e albergatori si organizzano, cercano di stare uniti per ottenere più aiuti dalle istituzioni, mettono pressione alle assicurazioni che fanno orecchie da mercante, immaginano formule per l’asporto o la consegna a domicilio, cercano di dare una mano al personale sanitario, tentano soluzioni attraverso la vendita di voucher destinati al momento della riapertura per favorire la liquidità. Ma la situazione è molto precaria.

Sul fronte dei The World’s 50 Best Restaurants, la cui edizione 2020 è stata annullata, l’organizzazione si è messa in moto con azioni mediatiche per aiutare gli chef a superare l’anno e attirare il maggior numero di clienti verso quella ristorazione gastronomica destinata a essere la più colpita dallo stop ai viaggi internazionali.


Per quanto riguarda la guida Michelin, per il momento nessuna decisione ufficiale è stata presa da parte della direzione ma, secondo foodandsens.com da cui è stato tratto questo articolo, sarebbe opportuno che la guida non venisse redatta nel 2021, poiché si immagina che la crisi durerà oltre il lockdown di due mesi e l’attività sarà rallentata o addirittura ancora ferma per almeno un semestre.

La Guida Michelin Francia, nata nel 1900, ha festeggiato nel 2009 la sua centesima edizione. Destinata in origine a facilitare gli spostamenti degli automobilisti, ben pochi allora a percorrere le strade francesi, serviva ai viaggiatori soprattutto per conoscere la posizione del distributore di carburante più vicino, di un’officina per riparare un guasto o cambiare una gomma È solo alla fine degli anni 20 che appariranno le descrizioni delle prime tavole.


Per nove anni la guida non è apparsa: non è stata infatti pubblicata durante le due guerre mondiali, né nel 1921, anno in cui al suo posto apparve una collezione di guide illustrate dei Campi di battaglia per promuovere i pellegrinaggi nelle regioni devastate dalla prima guerra mondiale.

Il presidente Emmanuel Macron ha annunciato siamo in guerra e questa pandemia si è portata via l’edizione della guida Michelin 2020. Ovunque nel mondo gli ispettori non possono viaggiare e visitare i locali, quindi non sono in grado di valutarli: sarebbe quindi logico che non fosse pubblicata nel 2021. I ristoratori hanno però bisogno della guida Michelin per essere sostenuti e sperano che a partire dalla fine del contenimento la sua forza mediatica si rimetta in moto per indirizzare i viaggiatori francesi alle buone tavole.


Si pensa ai nuovi tre stelle, con Jean-André Charial e Glenn Viel, Christophe Coutanceau, Kei Kobayashi, ma anche all’insieme di tutti i ristoranti con due e una stella, perché meritano il loro anno di gloria e anche di essere messi in luce magari per un anno in più. Hanno bisogno semplicemente che nei giorni e nelle settimane dopo li visitiate, li scopriate, li sosteniate affinché la gastronomia francese possa continuare a brillare.

(fonte foodandsens.com)

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