Per lo chef due stelle Michelin Philippe Etchebest in Francia sono a rischio 1 milione di posti di lavoro. A marzo il 30% dei ristoratori non è stato in grado di pagare i propri dipendenti, e presto si arriverà a toccare il 70%.
La Notizia
La crisi da Covid-19 morde non solo in Italia. Se nel Bel Paese tutto il settore Horeca è in ginocchio e purtroppo per loro la fase 2 è ancora lontana, Oltralpe non vanno meglio le cose. Dall'inizio della crisi sanitaria, Philippe Etchebest, chef che ha ottenuto due stelle michelin all'Hostellerie de Plaisance di Saint-Émilion, non ha mai nascosto la sua profonda preoccupazione. In un'intervista a C’à Vous, per presentare la nuova stagione di “Cauchemar en Cuisine”, la versione francese di “Cucine da incubo”, di cui è protagonista, Etchebest ha nuovamente espresso la sua opinione sulla situazione attuale.«Contrariamente a quanto si potrebbe credere, anche gli chef stellati sono colpiti dalla crisi. Io non sono esente da questi problemi. Ho 60 dipendenti nella mia azienda a Bordeaux. Il mio ristorante è chiuso. Ho anticipato i soldi e mi sono impegnato con il mio staff. Ma per quanto potrò andare avanti? Le misure di aiuto attuate dal Governo non saranno sufficienti per mantenere a galla tutte queste piccole e medie imprese. Nel mese di marzo il 30% delle società di catering non ha potuto pagare i propri dipendenti e gran parte non ha potuto utilizzare la misura di disoccupazione parziale. Entro breve, il 70% dei ristoratori non sarà in grado di pagare i propri dipendenti. Penso a tutti coloro che nel tempo ho aiutato ad entrare nel settore e mi dispiaccio della loro situazione. Credo che il settore sia decisamente morto», ha concluso lo chef.
Philippe Etchebest fa anche parte del gruppo Ensemble Restos, che sta valutando i modi per aiutare i ristoratori che erano già in deficit prima della pandemia, a cui lunedì sera è arrivata la doccia gelata per bocca di Emmanuel Macron, che ha annunciato che bar e ristoranti rimarranno chiusi oltre l'11 maggio. «Per le nostre aziende, il disastro economico è confermato e se avessimo dei dubbi, l'anno 2020 è un anno perduto per caffè, hotel, ristoranti e locali notturni», ha dichiarato all’indomani dell’annuncio del Presidente l'Unione dei Commerci e delle Industrie Alberghiere.