Nelle decisioni prese per affrontare la fase 2 il Governo federale tedesco si “dimentica” del settore della ristorazione
La Notizia
Nessuna decisione sulle riaperture di ristoranti, bar e pub è stata presa dal Governo Federale tedesco nei vari incontri susseguitesi in questi giorni. Non solo non è stata presa alcuna decisione in merito, ma il tema non compariva nemmeno all’ordine del giorno, nonostante il settore dell’ospitalità sia uno dei più colpiti dalla crisi economica provocata dal covid-19. Secondo la cancelliera Merkel, infatti, è difficile mantenere o controllare le restrizioni al contatto nei ristoranti e prevedere ora un piano di riapertura rovinerebbe i sacrifici fatti fin qui. Dello stesso parere è il primo ministro bavarese Markus Soder per cui è fondamentale prevenire situazioni incontrollate dato che finora la gente ha seguito rigorosamente le restrizioni imposte. “Capisco che la gente vuole andare al ristorante o nelle birrerie. Qui, tuttavia, è difficile indossare una mascherina specialmente se si sta sorseggiando un bicchiere di vino o un’ottima birra fredda”, dice Soder. Il primo ministro bavarese, allo stesso tempo, spinge perché l’imposta sul valore aggiunto per ristoranti e hotel venga abbassata al 7%. Ma cosa farsene di una tale misura se non si hanno entrate?![](/upload/multimedia/1-30_2023-05-03_22-30-33.jpg)
La maggiore delusione per le non decisioni e la mancanza di considerazione del settore ristorativo che versa in crisi drammatiche è stata quella del DEHOGA, l’associazione di ristorazione. “Non abbiamo una tabella di marcia e quindi nessuna prospettiva per le nostre aziende”, afferma Lars Schwarz, presidente dell’associazione alberghiera e di ristorazione nel Meclemburgo-Pomerania. “Eravamo pronti a riaprire gradualmente i ristoranti a partire dal 20 Aprile seguendo condizioni molto rigorose. Ora il divieto di contatto comprese le chiusure dei ristoranti si sono protratte almeno fino a inizio di Maggio e non si ha nessuna indicazione di come proseguirà”, continua Schwarz. La situazione per la ristorazione, teutonica e non solo, è davvero allarmante e secondo un’indagine della DEHOGA nove imprese su dieci nel settore alberghiero e della ristorazione del nord-est hanno già fatto domanda di aiuto d'urgenza. Sempre secondo Schwarz è giusto che si ricerchino e diano regole uniformi per tutto il Paese, tuttavia, a suo avviso, bisognerebbe considerare anche caso per caso e le differenze tra uno Stato e l’altro sia in quanto a esigenze, sia per quanto riguarda il tasso di contagio da coronavirus. “Abbiamo il minor numero di persone contagiate nel Meclemburgo-Pomerania occidentale e siamo visitati da numerosi ospiti dato che siamo un’area turistica. Le distanze di sicurezza richieste tra gli ospiti potrebbero essere mantenute in molti stabilimenti”, conclude Schwarz.
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Impedire la diffusione del contagio è sicuramente l’obiettivo principale, ma non si può prescindere dal sistema economico che è quello che regge gli Stati. Si spera che nei prossimi accordi stato-federali la Merkel e i primi ministri discutano tra i primi punti all’ordine del giorno il da farsi con il settore dell’ospitalità, linfa vitale per l’economia di molti Stati.