Il progetto si chiama di InGruppo Reload e permette al cliente di usufruire di un menu completo con vino incluso al prezzo di 60 euro, scegliendo tra una selezione di 19 ristoranti di grande prestigio
La Notizia
Un’iniziativa di successo nata nel cuore di quella che è stata la provincia più duramente colpita da una pandemia che ha lasciato il suo segno drammatico in tutto il paese. Iniziata il 15 gennaio, InGruppo-Piacere a Tavola avrebbe dovuto concludersi il 30 aprile, ma sappiamo com’è andata. Se Ingruppo era nata per avvicinare anche i clienti meno abituati all’alta ristorazione ora con InGruppo Reload gli organizzatori vogliono dare «un segnale forte, espressione della tenacia che da sempre contraddistingue la popolazione bergamasca e della voglia fortissima dei ristoratori di portare a compimento un progetto che da otto anni segna il passo della nuova ristorazione. Riunirsi intorno a una stessa tavola per gustare ricette tradizionali o scoprire nuovi sapori diventa ora un momento di vera felicità. Un’occasione unica, a lungo attesa, che da Bergamo, provincia in cui l’iniziativa è nata e in cui risiedono la maggior parte dei ristoranti aderenti, celebra la fine di un periodo difficilissimo e si fa portavoce di una ripartenza a lungo attesa».Ecco quindi che Reload inizierà a partire dal 15 giugno. In che cosa consiste l’idea di InGruppo Reload? Si tratta per l’ospite di poter usufruire a un prezzo di 60 euro a una selezione di 19 ristoranti di grande prestigio (i tre stelle Da Vittorio e Mudec di Enrico Bartolini e Sadler fanno parte della promozione ma a 120 euro) per un menu di 4 portate (acqua, caffè e vino inclusi) tutti i giorni sia a pranzo sia a cena. Tutto questo fino al 7 agosto, 54 giorni che ricordano il periodo di chiusura forzata e della lunga pausa da vita sociale e convivialità. Ciascun ristorante «presenterà proposte di alta qualità nella scelta della materia prima, nella creatività e nella realizzazione del piatto, a un prezzo accessibile». Presenti tra i locali Casual, Frosio, Il Saraceno, Loro e Osteria della Brughiera, Impronte «che con il giovane chef Cristian Fagone, classe 1988, ha conquistato quest’anno la sua prima stella».
E ancora Collina, La Caprese, Lio Pellegrini, Al Vigneto, Antica Osteria dei Camelì, Posta, Roof Garden Restaurant, Tenuta Casa Virginia, Pomiroeu e Cucina Cereda. Va da sé che «i ristoranti rispetteranno rigide regole in fatto di sicurezza igienico-sanitaria» con la garanzia di un adeguato distanziamento tra i tavoli, senza buffet e privilegiando i pagamenti elettronici. Alla fine di ogni servizio le superfici saranno tutte accuratamente sanificate. Sarà tenuto un elenco delle prenotazioni che sarà conservato per un periodo di 14 giorni.