Le restrizioni e i protocolli sanitari imposti dalla pandemia coronavirus impongono ai ristoranti d’alta cucina di adattarsi alla nuova realtà.
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“Non possiamo offrire il percorso e l’esperienza che normalmente proponevamo prima”, ha affermato Christian Bau all’agenzia di comunicazione di Perl. Il famoso chef, tre stelle Michelin con il suo ristorante Victor’s Fine Dining a Perl, sostiene, infatti, che, ora come ora, con le restrizioni e i protocolli imposti dalla crisi umanitaria provocata dalla pandemia covid-19 non sia possibile tornare alle esperienze che l'alta cucina offriva pre-coronavirus. Il suo ristorante, famoso in tutto il mondo e uno dei dieci 3 stelle di Germania, è chiuso dal 14 Marzo e prevede di riaprire a metà Giugno l’esperienza che offrirà, però, sarà, inevitabilmente, diversa. “ Ci è stato chiesto di ridurre il più possibile i contatti con gli ospiti e anche la loro permanenza all’interno del ristorante, questo va a contrastare con quella che è l’esperienza che eravamo abituati ad offrire. Il nostro menu, normalmente, prevede di servire dalle 18 alle 20 portate”, dice Bau.Chef Bau non vuole incolpare nessuno ed è consapevole della correttezza e dell’importanza delle misure preventive per evitare di tornare alla fase di emergenza che tutta l’Europa e il mondo hanno dovuto affrontare, ma “non possiamo più lavorare come prima. Torneremo alla normalità? Oserei prevedere: probabilmente solo quando avremo un vaccino”, afferma. Nonostante le restrizioni imposte e le prospettive completamente diverse in cui ci si troverà a operare Christian Bau e la sua brigata sono ansiosi di tornare ad ospitare i propri clienti anche se pre-covid il 54% degli ospiti proveniva dall’estero e ora, molto probabilmente, non sarà più così. “Continueremo a proporre i nostri classici prodotti di gastronomia raffinata. Continueremo ad offrire aragoste, tartufi, foie gras e caviale. Sono sicuro che la gente brama questo”, conclude.
Nonostante le nuove e stravolte prospettive chef Bau non si fa scoraggiare e una cosa è certa il coronavirus non ha intaccato la sua caratura da chef 3 stelle Michelin.