Impasti eccellenti, materie prime del territorio, pasticceria da fine dining e grandi numeri: la pizzeria I Masanielli “vale il viaggio”.
La Storia
“Un ristorante su cui brillano tre stelle vale il viaggio”. La definizione scelta dalla guida Michelin per indicare l’eccellenza è sintetica ma esauriente e riesce a descrivere con poche parole le realtà ristorative che hanno raggiunto la vetta. La storia che vi raccontiamo oggi non parla di ristoranti e stelle, ma l’aver raggiunto nel proprio campo la vetta è il filo conduttore che lega la pizzeria I Masanielli di Francesco Martucci a tutto ciò che in ambito gastronomico merita d’essere narrato. Caserta è da qualche anno una realtà in grande fermento per quel che concerne il mondo della pizza grazie ad un nutrito gruppo di artigiani degli impasti che sa coniugare l’arte manuale con una visione, anche imprenditoriale, estremamente moderna.Riscoperta del territorio e delle sue particolarità, esaltazione dei sapori autentici dei prodotti lavorati non perdendo mai di vista gli equilibri fondamentali per rispettare l’ambiente circostante, un costante lavoro di ricerca sugli impasti, unendo farine di pregio, utilizzando lieviti particolari, trovando il giusto intervallo di tempo per rendere la lievitazione un valore aggiunto. Tutto ciò nel panorama casertano, e nazionale, si può riassumere con il nome di Francesco Martucci e della sua pizzeria “I Masanielli”.
Un’insegna che in pochi anni potendo puntare su un affiatato team di collaboratori, su ampi spazi studiati al meglio per facilitare il lavoro ai forni e in cucina, e sulla determinazione e la passione di Martucci è divenuta la pizzeria di riferimento per appassionati e addetti ai lavori. Colpisce la lucida visione di chi è costantemente impegnato in un’opera di ricerca per rendere sempre attuale la pizza senza perderne mai di vista l’essenza, le caratteristiche da cui non si può prescindere, un connubio che consente di poter apprezzare le proposte gastronomiche presenti in carta ma soprattutto permette di riconoscerne il sapore al primo assaggio, anche ad occhi chiusi.
La Pizzeria
Il particolare periodo che il mondo della ristorazione sta cercando di lasciarsi alle spalle e che ha avuto importanti conseguenze dal punto di vista economico e logistico per i locali, sembra non aver avuto ripercussioni sulla pizzeria di Martucci. La grande sala è piena, il sistema di prenotazione strutturato su più turni fa registrare il tutto esaurito, gli accorgimenti che è stato necessario apportare dal punto di vista strutturale non hanno modificato l’atmosfera de I Masanielli, grazie ad una serie di pannelli che per design e materiali utilizzati risultano perfettamente integrati nell’ambiente, senza creare esplicite barriere visive.Gel e mascherine non creano imbarazzo, il servizio di sala è puntuale e i ragazzi e le ragazze riescono a sorridere con gli occhi e a far vivere l’esperienza gastronomica in modo piacevole. Probabilmente la nuova disposizione dei tavoli e il conseguente numero di coperti ha reso la pizzeria anche meno chiassosa, senza farle però perdere la classica atmosfera che fa amare questo tipo di locali. Ferro battuto, vetri e cromie chiare sono in piena armonia, gli spazi a disposizione sono ampi, i sincronismi allenati nel tempo consentono una continua rotazione dei tavoli, che in un periodo del genere diventa un elemento cruciale per poter avere una più veloce ripresa economica. L’esperienza non può che far che aumentare la nostra curiosità verso la nuova sfida di Francesco e della sua compagna Lilia Colonna, un ambizioso progetto nel territorio pugliese che unirà cucina e accoglienza.
Le Pizze
Tutto ha origine dall’impasto. Perché i prodotti utilizzati per caratterizzare una pizza sono fondamentali, ma un artigiano deve prima di tutto essere padrone della magica alchimia che unisce farina, acqua e lievito. La capacità di Martucci di lavorare con differenti tipologie di farine e di giocare con le cotture ha dato vita ad un percorso di degustazione che non è solo un’alternanza di sapori, ma anche una continua scoperta di consistenze e temperature. La croccantezza si alterna alla scioglievolezza, la fragranza riesce a coesistere con la giusta umidità, aromi e profumi si esprimono al massimo della loro intensità riuscendo a non perdere mai di vista l’equilibrio.Pomodoro corbarino in acqua e sale, salsiccia a punta di coltello di suino grigio ardesia ed olio EVO Koinè
La degustazione inizia subito con una sorpresa, perché la Edith Piaf (Impasto al mais, Cipolla fermentata all’uva sultanina, alici di Trapani, stracciata affumicata) deve essere gustata ad occhi chiusi ascoltando il brano “Je ne regrette rien”, un modo insolito e divertente per entrare nel goloso mondo di Francesco Martucci. La pizza è ottima, l’impasto caratterizzato da una triplice cottura (vapore, fritta, al forno). Si prosegue con In Puglia (Fonduta di canestrato, pomodorino semi dried, pomodorino confit, cipolla croccante, cicoria saltata, fior di latte, olio affumicato La Muraglia) e l’oramai iconica Mani di Velluto (Crema di friarielli in acqua di ricotta di bufala, mozzarella di bufala campana DOP, salsiccia a punta di coltello di suino grigio ardesia, calcagno a crosta liscia, olio evo u’ trappitu’), due assaggi davvero notevoli anche per l’armonia di sapori.
Giungono poi al tavolo la Inumana (Bietola saltata al burro di Normandia, baccala’ mantecato al latte, zest di limone, cipolla croccante) e la buonissima Verde di peperoncino (Crema di friggitelli, stracciata di Corato, salsiccia a punta di coltello cruda al finocchietto ed erba cipollina) che rende onore ai friggitelli (i peperoncini verdi), ingrediente inusuale per una pizza ma che invece diventa la vera arma in più grazie alla freschezza e alla leggera nota amara. La serata prosegue con un grande classico, la Parmigggiana (Pomodoro San Marzano DOP, melanzane, fior di latte, Parmigiano Reggiano di vacca bianca Modenese@, olio evo uomo di ferro) che punta sulla cottura al momento delle melanzane per preservarne la freschezza del sapore e con Futuro di Marinara (Crema di pomodoro arrosto, pesto di aglio orsino, capperi di Salina, olive caiazzane, alici di trapani, origano di montagna), probabilmente l’assaggio più interessante della serata, dove al conosciuto sapore della storica pizza viene aggiunta una piacevole sapidità che dona carattere.
Il percorso di chiude con l’interessante Annurca (Purea di mela annurca in infusione di vaniglia, guanciale croccante di suino grigio ardesia, fior di latte, dopo cottura: conciato romano), nella quale la mela gioca un ruolo strategico per compensare la spinta di sapore degli altri ingredienti e con la Estate di Tartufo (Spinaci saltati al burro di Normandia e parmigiano Reggiano di vacca bianca modenese 36 mesi@, fior di latte, dopo cottura: tartufo nero estivo).
Giunti a questo punto inizia un altro percorso, più dolce, con i dessert di Lilia Colonna: tutti caratterizzati da buon equilibrio, grande tecnica e la giusta dolcezza. Dal morbido al pistacchio alla golosa Black Forest, passando per la delicatezza dell’unione tra mandorle, arance e albicocche e chiudendo con una straordinaria millefoglie, un meritato elogio al burro.
Una pasticceria che normalmente non si trova in pizzeria e che invece rafforza il senso delle scelte presenti nel menu de I Masanielli e ci permette di dire che questa pizzeria “vale il viaggio”.
Indirizzo
Pizzeria I Masanielli di Francesco MartucciViale Giulio Douhet, 11, Caserta
Tel. +39 0823 1540786
Mail info@pizzeriaimasanielli.it
Il sito web