Un’enciclopedia, o meglio bullipedia, tanto meticolosa quanto accattivante che è un progetto di vita
La Notizia
“Questo libro è un suggerimento, un appello per evitare dogmi”, si legge nella prefazione. “What is cooking”, senza punto interrogativo, è il nuovo libro di Ferran Adrià un tomo di 464 pagine che indaga la portata epistemologica della cucina e che individua questa “scienza” nell’interfaccia delle scienze naturali, umanistiche sociali e culturali. Non è né un classico libro di cucina che propone ricette di alta qualità, nè una enciclopedia, o meglio bullipedia, rivolta esclusivamente a professori. È un libro che concilia forma e contenuto perchè Adrià riconosce la necessità postmoderna di input interdisciplinari e cerca di illuminare e indagare la scienza della cucina in una prospettiva di 360 gradi. Adrià, gigante olistico, si avvale del sostegno di altri scienziati, siano essi naturalisti, sociali o umanistici per elaborare quest’opera che dà un taglio olistico alla gastronomia.What is cooking è un’opera tra le più “inquietanti” e allo stesso tempo impressionanti che giornalisti enogastronomici e altri addetti ai lavori abbiano mai potuto leggere. “What is cooking” concilia forma e contenuto: i capitoli sugli “aspetti semantici-lessicali” lavorano principalmente con riquadri informativi che spiegano “le risorse culinarie in dettaglio” con mappe mentali ricche di associazioni, mentre la sezione sui “diversi significati della cucina” si basa su organigrammi ben ponderati. In “What is cooking” si trova una digressione parallela su questioni fondamentali come “Che cos’è la scienza?” o “una teoria dell’arte, una teoria della cucina” che rendono Adrià un successore quasi indiscusso di pensatori come Marie-Antoine Careme o Auguste Escoffier. Un’enciclopedia, o meglio bullipedia, tanto meticolosa quanto accattivante che è un progetto di vita.
“What is cooking” di Ferran Adrià è senza dubbio un’eccezione alla letteratura culinaria.