Non è una guida, è un compendio di una vita e il sottotitolo di “3 Stelle Michelin” è l’emblematico “Enciclopedia dell’alta ristorazione mondiale con la storia dei 286 ristoranti tristellati dal 1933 al 2020”.
La Notizia
“Quando lavoravo trascorrevo 250 giorni all’anno in giro per il mondo, per vendere, sbarcare o imbarcare il riso. Però senza sofferenza, ho avuto veramente l’opportunità di girare tutto il mondo, e mi sono sempre abituato ai ritmi dei paesi in cui soggiornavo. Mi sono preso il tempo di assaporare le bellezze artistiche, naturalistiche e gastronomiche di ogni luogo. È così che anche quando non lavoravo, e quando ho smesso di lavorare che ho deciso che avrei voluto visitare tutti i paesi del mondo. Sono arrivato a 192 paesi – per lavoro avevo viaggiato in 88 – me ne mancano 6.” È così che si racconta Maurizio Campiverdi, grande imprenditore del riso, classe 1941 – e membro dell’Accademia Italiana in Cucina, nonché Fondatore e Delegato Onorario di Bologna San Luca – che ha adottato lo pseudonimo di Maurice Von Greenfields – perché “non si deve confondere il lavoro con il divertissement, sul lavoro sono Campiverdi, quando mi diverto a scrivere sono Von Greenfields” – e che ha dedicato una vita a inseguire la propria passione, quella del cibo e dei grandi ristoranti.È tutto scritto in un volume, in uscita questa settimana presso la casa editrice Maretti di Imola, che nella persona del suo giovane e illuminato editore, Manfredi Nicolò, ha fortemente creduto in quest’opera. Non è una guida, è un compendio di una vita e il sottotitolo di “3 Stelle Michelin” è l’emblematico “Enciclopedia dell’alta ristorazione mondiale con la storia dei 286 ristoranti tristellati dal 1933 al 2020”.
I numeri sono faraonici: 720 pagine (finemente rilegate in una copertina di tessuto), 286 ristoranti recensiti di cui quasi tutti personalmente visitati dall’autore nell’arco di mezzo secolo, un viaggio intorno ai più grandi templi della ristorazione accuratamente suddivisi per continente, con interessanti capitoli dedicati alla contestualizzazione storica. Si racconta la storia della Michelin, la cronologia dei ristoranti più antichi documentati, si dettagliano stelle perse e stelle (ri)conquistate, si approfondiscono aneddoti e si descrivono ricette dei piatti signature. Ci sono i grandi ristoranti che non hanno mai raggiunto le 3 stelle e i ristoranti “da tristellare subito”, ma c’è anche un’analisi di più ampio respiro della ristorazione dalla sua genesi fino ai giorni nostri. Il piglio da indagatore appassionato, da uomo di cultura che cita ancora i grandi poeti latini in metrica, fa di questo volume non solo un documento che racconta la più alta ristorazione mondiale di questo ultimo secolo, ma un vero e proprio trattato di cultura che spazia dalla geografia, alla storia, alla letteratura alla gastronomia. Sì, perché la gastronomia è cultura, e sfogliando queste pagine non si avrà mai la sensazione di leggere recensioni, ma di immergersi in un viaggio nello spazio e nel tempo.
L’appendice finale poi è la vera ciliegina sulla torta: le immagini di 30 menu tristellati che sono solo una millesima frazione dei 75.000 menu che Campiverdi ha collezionato nel corso della vita. Molti di questi sono il frutto delle sue cento e cento cene, alcuni di questi sono stati rocambolescamente sottratti ai ristoranti, altri sono il frutto di collezionismo vero, quindi acquistati e acquisiti per scambio – i menu delle feste degli ultimi due zar russi, o quelli dei papi, tanto per citarne alcuni – e sono tutti gelosamente conservati nella “Casa del Matto”, una delle case museo di Campiverdi, a pochi chilometri da Bologna, dove si trovano insieme a incredibili collezioni dei vini più importanti del mondo.
Maurice Von Greenfields, 3 stelle Michelin. Enciclopedia dell’alta ristorazione con la storia dei 286 ristoranti tristellati dal 1933 al 2020”, Maretti Editore, 2020, euro 30,00
Fotografie di Lido Vannucchi