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Marianna Vitale è la chef donna dell’anno per la guida Michelin 2020

di:
Tania Mauri
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marianna vitale michelin

C’è una stella che brilla al “Sud” ed è quella di Marianna Vitale, a cui quest’anno è stato assegnato il Premio Michelin Chef Donna, 1 stella Michelin, SUD Ristorante – Quarto, Napoli, sponsorizzato, per il quarto anno, da Veuve Clicquot, partner di Michelin Italia.

La Notizia

La Maison Veuve Clicquot è da sempre sensibile alle donne innovative e audaci com’ era, d’altro canto, Barbe Nicole Clicquot-Ponsardin, nota ai più come Madame Veuve Clicquot, donna forte e intelligente che ha saputo imporsi in un mondo estremamente maschilista, come è anche quello della gastronomia.

Si perché e donne nelle cucine sono tante, ma nella ristorazione, come in molti altri settori, una posizione di leadership al femminile è spesso un caso atipico. Accendere i riflettori sulle donne nell’alta cucina ha un triplice scopo di alto valore sociale.


Prima di tutto, motivare le giovani ragazze mostrando loro modelli di vita e di successo possibili, per incentivarle a non mollare e a non precludersi la possibilità di un futuro nel settore della ristorazione. Secondo, diffondere le storie di chef che sono maestre nelle arti culinarie, manager, comunicatrici oltre che donne, figlie, mogli o madri, è lo strumento per sollecitare l’opinione pubblica e ridurre i pregiudizi che le escludono dalla carriera. Terzo obiettivo, utilizzare l’attenzione mediatica sulla figura degli chef per lanciare una riflessione collettiva sul mondo del lavoro e la parità di genere.

Dal 2016 la Maison Veuve Clicquot, con il progetto italiano Atelier des Grandes Dames, ha dato vita a un sistema virtuoso per sostenere il talento femminile nell'alta ristorazione, uno dei soffitti di cristallo ancora da infrangere e per dimostrare al mondo, e soprattutto alle giovani donne che vogliono intraprendere questo percorso, che anche una donna può vivere la propria vita a 360° ed essere allo stesso tempo chef.


Per l’anno 2020 Marianna Vitale è stata selezionata degli ispettori Michelin per la tenacia con cui ha costruito un progetto di ristorazione di qualità al di fuori dei circuiti turistici della sua regione. Con spirito d’avventura, rigore e leadership in un territorio non facile, Marianna ha creato un locale che rispecchia la sua personalità. Piatti “classici” del territorio e percorsi di gusto elaborati giornalmente si affiancano a nuove invenzioni, facendo del ristorante SUD una tra le realtà più interessanti del panorama gastronomico partenopeo e italiano.

Marianna, classe 1980, intraprende studi accademici e si laurea con lode nel 2004. Si accorge presto però che la sua vera passione è quella per la cucina, il prodotto e la volontà di valorizzare il proprio territorio. A maggio 2009 nasce così SUD, che in soli tre anni conquista la stella Michelin e oggi si aggiudica il Premio Michelin Chef Donna 2020 by Veuve Clicquot.

“La Maison da anni prende le parti delle donne con questo importante progetto” afferma Carlo Boschi, Senior Brand Manager Veuve Clicquot. “Atelier des Grandes Dames ha lo scopo di supportare e valorizzare le grandissime potenzialità di queste donne, di renderle sempre più consapevoli delle loro capacità - e renderne consapevoli anche tutti coloro anche ancora stentano a riconoscerle”.


Marianna Vitale, chef, imprenditrice, donna, madre, è la perfetta incarnazione contemporanea degli ideali di Madame Cliquot ed è stata selezionata dagli ispettori Michelin per la tenacia con cui ha costruito un progetto di ristorazione di qualità al di fuori dei circuiti turistici della sua regione.

Cresciuta in un territorio che lei stessa definisce “demoniaco”, c’era la strada o la parrocchia, e lei di parrocchia ne ha frequentata tanta. “Un futuro migliore per i propri figli è quello che vogliono tutte le famiglie per bene dei quartieri popolari, e così mia madre mi mandò alla scuola privata delle suore, per evitare i figli delle persone sbagliate. Peccato che pure loro la pensassero allo stesso modo e in classe con me di figli di operai ce n’erano ben pochi. Finisci per maturare prima, scegliere che strada fare la mattina o le compagnie da frequentare, e capisci subito che ogni scelta ha una conseguenza” ci racconta Marianna.

Marianna ha sempre avuto una vocazione per la cucina e non esiste altro termine per definirla. “Io ero una bambina di sano appetito, avevo fame. Il mio primo approccio al cibo è stato una necessità”. Poi durante gli studi la vocazione era accogliere i compagni di classe, prima per la merenda, poi per cena, nei week-end. ”Farli stare bene è sempre stato il mio desiderio, un principio di vita. È il senso dell’accoglienza che si trova a Sud, è parte dell’identità del Sud”.

Con spirito d’avventura, rigore e leadership, Marianna ha creato un locale che rispecchia la sua personalità. “Fare questo mestiere non è semplice, non perché lavori dodici ore al giorno o perché puzzi a momenti alterni di fritto, arrosto, vapore, stufato, cavolo, cipolla e altro; questo è un lavoro strano perché va tutto contro corrente, è social e asociale, tutti escono e tu sei dentro, tutti rientrano e tu sei fuori. È come un’isola ed è circondata da stelle. Io una l’ho presa, nel 2012”.


Piatti “classici” del territorio e percorsi di gusto elaborati giornalmente si affiancano a nuove invenzioni, facendo del suo ristorante una tra le realtà più interessanti del panorama gastronomico partenopeo e italiano.

“SUD è uno stato mentale ed è un luogo geografico. Due opposti che ti porti dentro, la fatica, la chiusura, l’emarginazione, l’isolamento, la questione meridionale. Ma dall’altro anche l’apertura all’altro, il senso dell’ospitalità, la gioia per la vita e l’amore per la cucina”. Nella cucina di Marianna non c’è rivisitazione di un singolo ingrediente o di una ricetta di famiglia. “La cucina a Napoli è una mentalità, quindi creatività significa ripensare la tradizione”.

Il Premio Michelin Chef Donna 2020 ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi che travalicano quelli gastronomici, facendo scouting di giovani talenti e aiutandoli a emergere. È un’attività di mentoring sulla vincitrice e su tutte le giovani “Marianne” che popolano spesso nel silenzio la cucina italiana.


Il settore dei pubblici esercizi è uno dei pochi in cui la forza lavoro femminile è preponderante, ma le posizioni dirigenziali – come sempre – restano in mano agli uomini. Gli chef sono uomini, le cuoche, le cameriere, le addette alle mense sono donne. (Dati FIPE - Federazione Italiana Pubblici Esercizi / Rapporto annuale 2019). Ma ci sono eccezioni che oggi confermano le regole, e che possono fare la differenza sulle nuove generazioni.

Figure come quella di Marianna Vitale, le vincitrici delle edizioni passate del Premio Michelin Chef Donna e le chef appartenenti al network Atelier des Grandes Dames sono le ambasciatrici di un cambiamento in corso, la dimostrazione che un mondo diverso (e una ristorazione) è possibile. Il Premio nasce per accendere i riflettori su un role model che ispiri tutte quelle ragazze a non smettere di credere nel proprio futuro: non è un sogno irrealizzabile.

Foto: Andrea Moretti

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