Marco e Mario Morrone, i due fratelli che hanno creato una piattaforma online per connettere i produttori locali di olio di qualità al mondo della ristorazione
La Notizia
Appena un anno dalla nascita, era, infatti, il 2019, genitori giovanissimi, Marco e Mario Morrone, rispettivamente 26 e 30 anni, lei è Olivante: la start-up dell’olio. L’obiettivo e l’ambizione di Olivante sono quelli di valorizzare un prodotto che in Italia può contare su un patrimonio consistente di tradizioni e cultivar di olivo creando una piattaforma digitale in grado di aggregare i produttori locali e connetterli con i ristoranti, a cominciare ovviamente da quelli italiani.Il surplus per gli esercenti? Poter semplicemente accedere a un’offerta molto più ampia di quella attuale di etichette di olio a cui altrimenti non avrebbero accesso e poter scegliere in modo dettagliato fra diverse tipologie di olio da poter abbinare ai piatti della loro cucina.
Olivante ha vinto il premio del bando PIN- Pugliesi innovativi e ha ricevuto un finanziamento a fondo perduto di 30 mila euro. In pochi mesi la start-up ha saputo coinvolgere 15 produttori locali provenienti da quattro regioni per un totale di 21 differenti cultivar rappresentate (che dovrebbero salire a 30 entro fine anno), oli biologici compresi.
L’obiettivo per il 2020 è quello di arrivare a 40 aziende attive sulla piattaforma provenienti da sei regioni, obiettivo che nasce dalla convinzione, come conferma Mario Morrone, che “In Italia esistono oltre 400 cultivar autoctone, ma ancora gran parte dei ristoranti propone ai clienti semplicemente olio extravergine, senza considerare le centinaia di sfumature e di abbinamenti che possono essere fatti con le diverse pietanze”
Olivante vuole introdurre nei ristoranti una vera e propria carta Oli e aumentare anche nei consumatori la cultura e le competenze generali in materia di olio, insomma, può diventare un business e i due fratelli pugliesi hanno messo a terra questo concetto puntando in modo deciso al mercato della ristorazione e dell'Horeca (hotel, restaurant, catering).
“Nel settore oleario le aziende considerate competitive sono poco più di un terzo del totale e scendono al 30% se consideriamo solo quelle che commerciano direttamente e non producono solamente, questo significa che il 70% dei frantoi italiani è è tagliato fuori dalla grande distribuzione e non ha un accesso facile al mercato, perché ciò che rende sostenibile il business di una casa olearia sono i grossi ordini che arrivano dalla Gdo o dalla ristorazione. Focalizzare la nostra piattaforma proprio su quest'ultimo canale vuol dire, a nostro avviso, poter incidere significativamente sulla loro crescita”, dicono i due fratelli Morrone fondatori di Olivante. Nonostante siano pugliesi di origine, di Foggia precisamente, tutto è partito da Bergamo e da diversi locali della città che sono stati il trampolino di lancio per la piattaforma online. Ogni produttore affiliato dispone di un pannello di controllo personalizzato attraverso cui controlla gli ordini e prepara la merce per il corriere incaricato di effettuare la consegna direttamente al ristoratore.
Superato, non senza difficoltà il lockdown, Olivante guarda al futuro con fiducia puntando anche ad ampliare il team con una nuova figura di Cto (direttore tecnico) e nel reparto marketing.
L’obiettivo di fatturato per il 2021 è quello di toccare quota 40 mila euro e per arrivare a ciò i fratelli Morelli hanno pensato a un modello di revenue molto semplificato: un abbonamento annuale per i produttori affiliati e, una volta coperta la quota fissa con le vendite, una percentuale sulle transazioni. La fase di acquisizione dei ristoranti, confermano ancora i due founder, è iniziata a Luglio e il network oggi conta di sei locali nella Penisola e uno (italiano), l'Hostaria da Susi e Stefano, a Kitzbühel in Austria, il “primo mercato estero su cui abbiamo puntato”. Francia e Svizzera dovrebbero essere le prossime tappe europee.
La filosofia e il percorso di crescita di Olivante poggiano le basi su un concetto semplice: valorizzare prodotti locali di qualità e connettere le eccellenze del territorio a ristoratori che strizzano l'occhio al digitale, disintermediando la grande distribuzione.