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Angelo Pezzella e la pizzeria napoletana che fa il tutto esaurito a Roma

di:
Massimiliano Bianconcini
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angelo pezzella

Ogni pizza viene visionata dopo la cottura, per evitare che arrivino in tavola basi bruciate. Intorno ai 20 euro il prezzo bevande escluse. L’anima partenopea emerge anche dagli antipasti in carta.

La Storia

Angelo Pezzella è oggi un personaggio pubblico, in quanto è uno dei pizzaioli napoletani più rinomati della Capitale. Questo sembrerebbe essere un controsenso, perché Roma è sempre stata famosa per il suo tipo di pizza, la romana appunto, che si distingue da quella partenopea per essere bassa e croccante, con un cornicione (ossia un bordo) ridotto, rispetto a quelli rigonfi della vicina Napoli. Ma è vero che la pizza napoletana, che resta più morbida e umida, ha saputo ritagliarsi un ruolo importante a livello nazionale, anzi direi mondiale; tanto che quando si pensa alla pizza o si parla di pizza, oggi spesso si intende appunto la versione partenopea di questo lievitato, estremamente facile da realizzare, perché si tratta in fondo di acqua, farina e lievito; eppure così versatile che può presentarsi nelle forme codificate dalla tradizione più che centenaria; oppure dare vita a pizze gourmet con topping sorprendenti per gli accostamenti.


Da Angelo Pezzella - Pizzeria con cucina ci sono entrambe. Perché farsi mancare qualcosa. E perché in fondo mancare di soddisfare la clientela. Ma la cosa che più meraviglia in questa pizzeria è che praticamente ogni sera fa il tutto esaurito, pur trovandosi in un quadrante di Roma molto periferico, sulla via Appia; ossia accanto ad una arteria ad alto scorrimento, avendo alle spalle praticamente la Caserma dei Pompieri. Si tratta di un luogo per niente coinvolgente, pur avendo a due passi il parco archeologico con la villa dei Quintili, che però è nascosta alla vista. È di fatto una zona popolare un po’ in disuso, verrebbe da dire, ingentilita negli abitanti, non nelle infrastrutture e nelle abitazioni. È ai margini del quartiere Statuario, così definita perché le case negli anni venti e trenta venivano decorate da piccole statue di marmo. Le buone cose di pessimo gusto, direbbe un guidogozzano contemporaneo. E in effetti l’atmosfera del quartiere ha un sapore desueto e vecchio.


Non però la pizza di Angelo Pezzella, che da buon conoscitore dell’animo umano, ama offrire la tradizione, incarnata dalle classiche Margherita, Napoli, Ortolana; e strizzare l’occhio alle novità, che si traducono in alcune pizze gourmet sorprendenti. Ma come detto, la pizza non è solo condimento e gli accostamenti che vengono messi sulla base, prima di entrare nel forno, o a metà cottura, o al termine della stessa. Sono gli impasti che contano veramente, così come le ore di lievitazione che rendono la pizza leggera e digeribile, senza i fastidiosi gonfiori di stomaco post-prandiali. Oppure, le miscele di farina che vengono utilizzate e che Angelo Pezzella sceglie con cura. Quello che colpisce inoltre è l’attenzione che il pizzaiolo presta alla cura dei particolari. Ha introdotto un servizio di controllo, nel senso che ogni pizza prima di essere portata al tavolo viene visionata da un addetto per essere sicuro che non arrivano basi bruciate. Perché un altro segreto è quello di cuocere la pizza in modo uniforme.

Le Pizze

Con la riapertura, avvenuta intorno al 18 maggio scorso, dopo il lockdown, Pezzella non solo ha ristrutturato lo spazio esterno ampliandolo, per consentire il distanziamento dei tavoli sia all’interno del locale che all’esterno; ma ha accompagnato la ripresa dell’attività con un menù aggiornato, inserendo le cosiddette pizze speciali, che nella sua ottica intendono rafforzare il legame storico con la tradizione dei pizzaioli napoletani.


Tra queste troviamo la Donnamonica con vellutata di zucchine e menta, provola di Agerola, pancetta croccante e provolone del Monaco. Oppure la Sorrento una focaccia in cui viene messo in uscita pomodoro Sorrento, bufala, pesto di basilico fatto in casa, olio Evo e origano. Della stessa famiglia sono la Chell Ro’ Ciumme con provola di Agerola, peperoncini verdi e pomodorini. O la Nonna Lina con Melanzane dorate e fritte, provola e cialda di parmigiano reggiano, cotto arrosto in uscita. Anche la Martucci ha origini campane con la vellutata di friarielli con acqua di ricotta, il calcagno a crosta liscia, salsiccia e provola di Agerola.


Le speciali racchiudono anche alcune pizze dal topping innovativo che non hanno legami con la tradizione partenopea e si distinguono per gli accostamenti arditi o per le suggestioni regionali. La prima senz’altro è la Rosso di Mazzara con tartare di gambero rosso di Mazzara, stracciata, valeriano e zeste di limone. Oppure la Profumo di Tropea con provola di Agerola, filetti di tonno sott’olio, polvere di olive leccine e croccante di cipolla di Tropea. Quindi la Genovese con provola di Agerola, ragù genovese e scaglie di parmigiano reggiano in uscita. La Civitiello è con provola di Agerola, mortadella IGP e granella di pistacchi. La Donnanna con provola di Agerola, carciofi grigliati, capocollo di Zibello e ricotta dura di Montella. La Bocca della Verità con provola di Agerola, fiori di zucca, alici e stracciatella di bufala. Infine la sorprendente Sapori di Campo con crema di asparagi, fiordilatte, guanciale e porro croccante.


Che la Pizzeria con cucina di Angelo Pezzella abbia un’anima napoletana lo si vede anche dagli antipasti che hanno in serbo alcuni classici del repertorio, come il Cuoppo, un mix di zeppoline, crocchette e arancini fritti. Oppure dal Tris di Montanara, che sarebbe la base della pizza fritta servita con tre varianti: quella al ragù genovese; quella con mortadella e crema di ricotta al limone; e per finire quella con pomodorino giallo e pesto fatto in casa. Va senz’altro ricordato che in carta ci sono anche tre diverse pizze fritte e una serie di primi e secondi di chiara ascendenza partenopea. Altrimenti non si chiamerebbe pizzeria con cucina. Il prezzo medio per persona rispetta quello che si può spendere nella Capitale, intorno ai 20 euro bevande escluse, a seconda di quale pizza si sceglie. Ad esempio, quella con la tartare di gamberi di Mazzara da sola già vale 15 euro. Comunque si consiglia di fare attenzione a quello che si ordina. Se si va in due, un Cuoppo come antipasto è più che sufficiente. Altrimenti si rischia all’uscita di avere lo stomaco prominente, ma non per colpa della lievitazione della pizza.

Indirizzo

Angelo Pezzella - Pizzeria con cucina

Roma, via Appia Nuova 1095

Tel. +39 06 718 8560

 Il sito web 

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