Già considerato il più buono di Berlino, secondo alcuni il suo kebab è il migliore del mondo. Storia e traguardi di Tarik Kara, l’ambulante “improvvisato” che ha messo su uno stand con file chilometriche dove lo street food diventa gourmet.
La storia
Tarik Kara aveva sette anni quando è arrivato a Berlino. Fino ad allora era cresciuto con i nonni in Turchia; mamma e papà, infatti, avevano scelto di emigrare in Germania in cerca di un futuro migliore. È stato traumatizzante trasferirmi a Berlino”, confida. L’infanzia di Tarik fino ad allora era stata spensierata e non ne voleva sapere di trasferirsi nella capitale tedesca; i genitori erano praticamente degli sconosciuti, la città lo stesso, e le persone e la cultura del posto al piccolo Tarik apparivano “strani”.
Oggi, adulto e padre di tre figli, racconta: “Ero solo e avevo solo la mia fede. Mi aiutò molto allora”. Più tardi capì perché i genitori si erano comportati così: “Hanno fatto tutto per me, gli sono molto grato per questo”. È proprio grazie a loro e al trasferimento a Berlino, del resto, che oggi Tarik può vantarsi di gestire il doner kebab più famoso al mondo. Fuori da "Mustafa's Gemüse Kebap", la sua bancarella, le file per poter gustare il kebab migliore della città sono lunghissime.


La storia dell’insegna è iniziata 17 anni fa, nel 2005, quando Tarik incontrò un ragazzo che lavorava nello stand di currywurst di fronte a casa sua che gli disse che il chioschetto era in vendita. Tarik, così, decise rapidamente di chiedere un prestito per realizzare il suo sogno: preparare i migliori doner kebab mai realizzati. “Non ci sono coincidenze, credo nel destino”, dice commentando i suoi inizi da venditore ambulante improvvisato.

"Vivo per il kebab. Metto passione nel mestiere, ho molto a cuore le persone. Faccio tutto per i miei clienti e questo viene percepito. Voglio semplicemente offrire lo street food perfetto, con i migliori ingredienti, il miglior gusto, venduto dal migliore staff. Il nostro doner kebab ci rispecchia: è onesto", dice Kara.

Da "Mustafa's Gemüse Kebap", “Mustafa come il secondo nome del profeta Maometto e di mio nonno”, i prodotti sono biologici e regionali e il know how è quello di Tarik, maturato dopo anni di esperienza. Ciò su cui, però, il giovane imprenditore turco investe maggiormente è il personale -e anche qui vuole essere un precursore. Per chi lavora nel suo stand, infatti, le ore lavorative giornaliere sono otto, per un totale di 35 ore settimanali, e gli stipendi “sono alti rispetto alla media”, condizioni insolite per un "venditore ambulante”. “Spero di continuare ad avere successo in modo da poter cambiare le cose a lungo termine. I miei dipendenti sono il fattore più importante nella filosofia aziendale di Mustafa's Gemüse Kebap", conclude.

Fonte: rollingpin.at
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