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Alchemist di Rasmus Munk: il ristorante più costoso del mondo è il migliore di tutti i paesi nordici per il 2021

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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1 ristorante alchemist copenhagen 06

Per il secondo anno consecutivo il ristorante due stelle Michelin dello chef Rasmus Munk, costato ben 15 milioni di euro, viene incoronato migliore ristorante dell’anno 2021 dalla White Guide, la più prestigiosa guida dei paesi nordici.

La Notizia

The White Guide, l’autorevole guida riguardante esclusivamente i ristoranti scandinavi, ha nominato, per il secondo anno consecutivo, Alchemist dello chef Rasmus Munk, Restaurant of the Year 2021.

Fin dalla sua apertura nell’estate 2019 Alchemist si è rivelato il “place to be” a Copenhagen tanto da farsi assegnare due stelle dalla Rossa in soli 4 mesi ed  essere scelto come  ristorante dell’anno dagli ispettori della White Guide. 

La cucina “olistica” di Chef Munk si esprime all’interno dell’ex Danish Royal Theatre che si trova nell’area portuale di Refshaleve, oggi nuovo food district di Copenhagen.


Munk fa immergere i suoi ospiti in un mondo fantasioso in cui propone una vera e propria esperienza sensoriale, grazie all’ambiente, a  strumenti di “visual technology” e alla musica. Il percorso unico di circa 50 portate-assaggi, modulabile a seconda delle esigenze e al tempo dei clienti, può durare, infatti dalle 2 alle 6 ore, inizia in un capannone piuttosto anonimo, almeno esternamente, e attraverso un’enorme e pesante porta in ferro. Sia che si scelga la “maratona” di due ore che l’esperienza “più lenta”, la strada da percorrere per tutti gli ospiti è la stessa: si passa attraverso una prima stanza denominata New York, dove ha inizio il percorso, poi si accede alla zona lounge, con vista sul laboratorio, per altri sette assaggi e, solo in seguito, camminando nei pressi della cantina verticale a vista, nel famoso Dome che raccoglie il cuore dell’esperienza gastronomica di Alchemist con una trentina di portate. Il percorso, ovviamente, non finisce qui e continua, in altre due sale dove arriva il momento dolce a concludere il  pasto con effetti wow che si susseguono senza sosta. 



Portando i suoi commensali nel suo mondo unico e multisensoriale così, anche quest’anno, chef Munk ha guadagnato 99 punti su 100 salendo sul podio della White Guide. Al secondo posto si è invece classificato Rasmus Kofoes del Geranium e al terzo René Redzepi del Noma.

Siamo rimasti quasi scioccati l'anno scorso quando abbiamo ricevuto questo riconoscimento dopo soli 4 mesi dall'apertura. È un privilegio riceverlo per la seconda volta, ma la sensazione è anche un po' ambivalente in questo anno molto impegnativo per la ristorazione. Il 2020 è stato per noi un giro sulle montagne russe: a febbraio abbiamo ricevuto 2 stelle Michelin e la pandemia ha colpito il settore dell'ospitalità come un maremoto poco dopo. Sono particolarmente grato al mio fantastico team per tutto il loro duro lavoro e dedizione ", ha affermato chef Munk.


Da sottolineare, poi, che nonostante la chiusura dei ristoranti imposta dalla prima ondata della pandemia Covid-19 la cucina di Alchemist non si è mai fermata, anzi. Portando avanti un progetto già iniziato nel 2018 con la fondazione benefica JunkFood, che ha lo scopo di offrire cibo per i senzatetto, durante la scorsa primavera Chef Munk e la sua brigata si sono impegnati a pieno ritmo per fornire pasti ai più bisognosi. “Prima della pandemia  facevamo cibo per i senzatetto nei giorni in cui il ristorante era chiuso. Questo è un momento in cui abbiamo un sacco di tempo extra e quattro cucine vuote. È difficile svegliarsi e non avere niente da fare tutto il giorno, soprattutto quando si è abituati a turni di 16 o 17 ore di lavoro. Nello stesso tempo, le strutture per i senzatetto stanno chiudendo e i volontari se ne vanno a causa del rischio di contagio. Così, abbiamo contattato Mia Nyegaard, “Social mayor” di Copenaghen e, con il suo coordinamento, offriamo 550 pasti al giorno ai senza fissa dimora”, dichiarava Munk durante il primo lockdown.


Non solo quindi uno straordinario talento, ma anche molta sensibilità sociale e attenzione verso la sostenibilità.

 

I primi dieci posti in classifica secondo la White Guide



  1. Alchemist, Copenaghen

  2. Geranium, Copenaghen,

  3. Noma, Copenaghen

  4. Jordnær, Gentofte

  5. Kadeau, Copenaghen

  6. Mielcke & Hurtigkarl, Copenaghen

  7. Søllerød Kro, Holte

  8. Lyst, Vejle

  9. Syttende, Sønderborg

  10. Kong Hans Kælder, Copenaghen



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