I protagonisti dell'enogastronomia Pizzaioli

Peppe Cutraro, 33 anni e 3 locali in Francia: il pizzaiolo-prodigio di Parigi

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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copertina peppe cutraro

Ne ha fatta di strada, in questi anni, il giovane Peppe Cutraro: storia del pizzaiolo napoletano che ha conquistato i francesi con le sue tonde creative, aprendo ben 3 locali nel cuore di Parigi.

La storia

"Ho voluto portare un tocco di 'Portofino anni Sessanta' dal mood solare, riempiendo il locale di colori, giocando con una panca centrale in rovere da me disegnata, completata da un allestimento a parete di specchi variopinti. L'idea è quella di rafforzare la convivialità, dare gioia ai clienti”, dice Peppe Cutraro, 33 anni, uno dei pizzaioli più bravi del mondo, riferendosi all’inaugurazione della sua ultima pizzeria in Rue des Martyrs, a Parigi. "Gli italiani sono come francesi perennemente di buon umore", scriveva Jean Cocteau. Proprio per questo, forse, Peppe ha conquistato la Ville Lumière.


Quella di Peppe Cutraro (che si racconta alla stampa anche in questa intervista) è una storia che parte da Vico Lungo San Matteo, nel cuore dei quartieri napoletani.  Aveva 15 anni e avrebbe voluto fare il pasticcere, ma il laboratorio in cui faceva lo stage non sarebbe stato disposto ad assumerlo al termine dell'apprendistato, così, molto concretamente, decise di iscriversi ad un corso regionale per pizzaioli senza sapere che quel corso avrebbe segnato il suo futuro. Dopo gli studi Cutraro inizia infatti a lavorare per la pizzeria Il Marchese a Materdei, ed ecco l’incontro che gli cambia la vita, quello con Antimo Caputo.


Grazie a te che 15 anni fa, in quell’incontro casuale, mi insegnasti i veri valori del lavoro da professionisti…ed io ho seguito alla lettera ogni tuo consiglio senza mai esitare! Dedico questo ennesimo successo a te, Antimo Caputo”, scrive oggi Peppe sulle sue pagine social. Del resto, è stato proprio il "re delle farine" a fargli comprendere l’importanza di viaggiare e di fare esperienze all’estero. “Così ho potuto scoprire che ogni cultura ha il suo approccio alla pizza. Non è necessariamente quello di Napoli. Alla gente piace una pizza che può essere sia morbida che croccante”, racconta.


Seguendo i consigli di Caputo, Peppe vola a New York e poi a Malta, dove incontra la moglie Sarah, per poi trasferirsi a Losanna. Dopo un po’, però, anche la cittadina svizzera gli sta stretta: finalmente nel 2017 approda a Parigi per lavorare come executive chef per il gruppo Big Mamma, gestendo da solo ben 83 pizzaioli. Nonostante il ruolo di responsabilità, l’entusiasmo di Peppe "lievita" e nel 2019, quando vince il Campionato mondiale Caputo diventando campione del mondo di pizza, apre il suo primo locale -“Da Peppe Pizza e Cucina Italiana”- in Place Saint Blaise, nel 20esimo arrondissement. E’ subito un successo e persino Le Parisien titola: “Il campione del mondo della pizza si chiama Peppe ed è qui!”.


Purtroppo, poco dopo l’apertura scoppia la pandemia, ma nemmeno questa riesce a fermare Peppe, che pubblica il suo primo libro “Pizzas napolitaines: 50 recettes du champion du monde de la pizza”: un vero e proprio blockbuster editoriale a cui seguono l’apertura di altri due indirizzi, uno nel 5° arrondissement e l’ultimo in Rue des Martyrs, dove aveva sempre sognato. “In Francia la pizza napoletana non era conosciuta l'idea che i francesi avevano della pizza era quelle delle catene internazionali. Quando si sono trovati di fronte alle nostre proposte sono letteralmente impazziti. Sono un popolo che ama mangiare quanto noi e sono  grandi conoscitori di prodotti, proprio come i napoletani. Oggi la logistica ci aiuta ed è possibile fare a Parigi una pizza buona come a Napoli”.


Così, ogni giorno, dopo aver fatto lievitare il suo impasto di tre farine per 24 ore, Peppe sforna la migliore tonda della Ville Lumière con prodotti rigorosamente partenopei.

Fonte: francepizza.fr

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