Anche l’Italia conquista una stella Michelin a Montecarlo. Lo fa con lo chef Antonio Salvatore e la sua Table al Rampoldi, un luogo straordinario e affascinante che in origine era un club dedicato agli amanti dei sigari e frequentato dal jet set internazionale.
La Notizia
Edizioni digitali, lontane dal calore a cui eravamo abituati ma a cui stiamo nostro malgrado facendo l’abitudine. Così anche quella di casa della Guida Michelin del 18 gennaio a Parigi, occasione nella quale l’italiano Antonio Salvatore ha conquistato la sua prima stella con La Table d’Antonio Salvatore al Rampoldi nel Principato di Monaco.![](/upload/multimedia/1-Tavola.jpg)
Risale al 1946 la tradizione di un luogo affascinante che in origine era una sorta di club dedicato agli amanti dei sigari e frequentato dal jet set internazionale, con le sue 110 cassapanche in legno in cui i membri del Cigar Club, tra i quali il Principe Alberto II, conservano i loro sigari da collezione.
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Racconta lo chef "Sono al settimo cielo, è come un sogno reale. Questa prima stella rappresenta un successo straordinario. Sono passati quattro anni da quando sono entrato in casa Rampoldi a Monaco. Per me questo è più di un lavoro, è pura passione. Quattro anni fa, la mia cucina ha assunto una nuova dimensione: sono riuscito a modellarla sulla base delle mie origini e in relazione ai produttori locali, con i quali ho potuto creare un rapporto di fiducia e condivisione. Il mio obiettivo è di riuscire a esaltare la materia prima più semplice, sempre attraverso una visione creativa, sensibilità e duro lavoro”.
Lucano d’origine, nato nel borgo medievale di Guardia Perticara, Antonio frequenta la scuola alberghiera a Potenza e poi si muove senza sosta tra Italia ed estero tra Spagna, Inghilterra e Russia. Lavora un anno e mezzo a Madrid con Juan Pablo Felipe nello stellato El Chaflán prima di una svolta significativa come quella che lo vede prima nell’Ambasciata italiana a Mosca e poi all’apertura del Semifreddo-Mulinazzo, due stelle Michelin moscovita con il siciliano Nino Graziano.
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Lo stile di Salvatore, in cui si fondono le migliori influenze italiane e francesi, è di chiara ispirazione mediterranea; scelta rigorosa delle materie prime, centralità del gusto, creatività e colore si integrano a quell’istinto tipicamente meridionale che dà vigore a piatti che vengono concepiti seguendo l’andamento delle stagioni e della freschezza dei prodotti disponibili.