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Ok l’Aroma è giusto: Giuseppe Di Iorio continua a conquistare con la sua cucina in una delle terrazze più belle d’Italia

di:
Gualtiero Spotti
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Ristorante Aroma

Uno degli alberghi più esclusivi di Roma e la cucina avvolgente e sinuosa di Giuseppe Di Iorio da Aroma.

La Storia

Ormai da diversi anni Palazzo Manfredi rappresenta uno degli alberghi più esclusivi e ricercati di Roma, e le ragioni di questo successo sono facili da individuare. A partire dalla sua posizione strategica a pochi metri dal Colosseo, cui aggiungere la vicinanza alla Domus Aurea e a un quartiere dalla vivacità forse meno esuberante rispetto ad altri come il Celio, ma dove si respira il piacere della vita quotidiana dei suoi abitanti fuori dai circuiti esclusivamente turistici. Certo, contribuisce non poco la distanza creata dall’Anfiteatro e dai Fori Imperiali, che in qualche modo separa Palazzo Manfredi dal centro cittadino e lo rende un oasi di placida tranquillità nella quale trascorrere ore piacevoli.



Una manciata di stanze, con alcune suite che abbracciano dalle loro finestre la maestosità del Colosseo, il ristorante Aroma in una terrazza la cui vista rischia di far passare in secondo piano le creazioni gastronomiche del bravo Giuseppe Di Iorio e, da qualche tempo  questa parte, anche i cocktail ricercati di Matteo Zed al The Court, un cocktail bar già diventato di moda nella capitale, sono i punti di forza di una struttura che non a caso fa parte degli Small Luxury Hotels of the World e di Relais & Chateaux.


Foto di Benedetta Bassanelli

Lo Chef


A reggere le sorti del ristorante Aroma, ormai da una decina di anni compiuti proprio nel 2020, è il cinquantenne Giuseppe Di Iorio, calabrese d’esportazione che dopo essere cresciuto con la cucina di casa in una famiglia numerosa e aver frequentato con scrupolo e dedizione le materie prime del proprio territorio (ancor oggi lo celebra con qualche inserimento nel menù, come nel caso delle gustose cipolle di Tropea che impreziosiscono la Tartare di fassona e uva fragola) si è concesso qualche puntata all’estero, percorrendo le street londinesi come secondo di un altro cuoco calabrese, Giuseppe Sestito. Lo stesso che, in seguito, lo ha voluto come braccio destro al momento del suo ritorno in Italia, al ristorante Mirabelle dell’Hotel Splendid Royal a Roma (altro ristorante in terrazza). E proprio qui è iniziata l’avventura di Di Iorio nella capitale, subito dopo una brevissima parentesi presso il ristorante Il Margutta e prima di approdare all’Aroma, che è poi diventato la sua casa e il luogo in cui ha evidenziato la crescita professionale più marcata. Grazie anche a una bella ristrutturazione del ristorante che, qualche stagione fa, ha permesso di rendere il luogo più adatto ad accogliere gli spazi importanti di una cucina fatta e finita. Con, in aggiunta, il valore non indifferente della cucina stessa a vista, che accoglie l’ospite sin dal suo arrivo e prima di accomodarsi sulla terrazza sfoggiando una preziosa De Manincor al suo interno.


Foto di Benedetta Bassanelli

I Piatti

Gli anni trascorsi osservando Roma dall’alto e godendo della bellezza della Città Eterna dicono che Di Iorio ha reso la sua cucina più avvolgente e sinuosa, con qualche minor spigolatura rispetto ai primi anni di Aroma. Anche con la giusta versatilità che riesce a soddisfare e ad abbracciare le esigenze di un clientela piuttosto variegata. Dal Vip non solo nostrano che qui è facile incontrare con regolarità sino alla famiglia romana che si accomoda ai tavoli del pranzo domenicale per concedersi lo sfizio di una cucina d’autore, oppure la coppia in vena di momenti romantici da ricordare. Qui si rischia quasi sempre di addentare il boccone osservando di sottecchi un Presidente del Consiglio dei Ministri o una star hollywoodiana, come è successo, tra gli altri con Woody Allen o Morgan Freeman.

Il Giardino - nocciola, the matcha e sakè



I piatti dei diversi menu degustazione ben appresentano l’anima mediterranea del cuoco, dove si fa largo di tanto in tanto il gusto romano ad uso della clientela straniera, ma non manca neppure un dose di classicità a ricordare che questo è un ristorante con stella Michelin dove gli insegnamenti appresi nei passaggi da grandi maison internazionali hanno pur sempre un valore forte. C’è ancora la tendenza a spingersi sui lidi di una creatività molto personale e che coinvolge anche la pasticceria, strizzando un po’ l’occhio a preparazioni di concezioni e idee più contemporanee. Il che è sicuramente un buon segnale della volontà di innovare e di rendere sempre dinamica la proposta del ristorante.

Ravioli di melanzane, piennolo, basilico e latte di bufala



Carbonara shakerata



I piatti della tradizione locale invece passano attraverso la tradizione dei Saltimbocca, dell’Amatriciana e di una singolare quanto divertente Carbonara che viene servita al tavolo direttamente da uno shaker agitato dal cameriere, quasi questo dovesse versare un cocktail nel bicchiere.

Baccalà, funghi e alghe



Ombrina, lattuga di mare, peperoni, olive e capperi



Lo stile di Di Iorio però passa più attraverso piatti decisi e con molteplici sfumature, come il Baccalà con funghi e alghe, la Lingua “cacio e pepe” e lampone o l’Ombrina con lattuga di mare, peperoni, olive e capperi.

Il Nido - Passion fruit, mango, formaggio fresco e caramello



In una bella sequenza di preparazioni che mettono in rilievo acidità e momenti citrici, la freschezza della materia prima, l’amore per i prodotti del Mediterraneo, per i pomodori (piennolo e datterino), ma anche, come detto, nel lato più estroso dei dessert, con gli esempi de Il Nido, caratterizzato dalle freschezze esotiche di mango e passion fruit che si uniscono a un avvolgente caramello e alle sensazioni casearie del formaggio fresco, o con Il Giardino, coloratissimo dolce giocato tra nocciole, the matcha e sakè.

Foto di Benedetta Bassanelli

Indirizzo

Ristorante Aroma c/o Palazzo Manfredi

Via Labicana, 125 - Roma

Tel. +39 06.97615109

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