Da solo sulla spiaggia, con una griglia e senza troppi utensili a portata di mano: René Correa ha scelto di fare cucina all’aperto per privilegiare il rapporto con i clienti, cucinando il pesce fresco argentino appena pescato.
La storia
Se cenare attorno allo chef table fa immergere il commensale nel regno del cuoco stesso, il concept dell’argentino René Correa estremizza al massimo l’esperienza. Ogni giorno, infatti, Correa, con la sua immancabile bandana e gli occhiali scuri per proteggersi dal sole, cucina sulla spiaggia di Pinamar circondato dagli ospiti che hanno scelto per le vacanze estive l’Ufo Point, un famoso stabilimento balneare lungo la costa argentina. Nessun ristorante al chiuso, né una brigata a supportarlo nelle attività quotidiane.Dopo aver espresso per anni il suo talento tra le nevi di Mendoza, quest’anno Renè ha deciso che la nuova sfida sarebbe stata cucinare in riva al mare. “L'idea di lavorare sulla sabbia era nella mia testa da molto tempo. Mi divertivo a realizzare i piatti sulla neve; volevo vedere quindi cosa sarebbe successo sulla costa. Il contatto diretto con le persone mi fa molto bene. In cucina sei rinchiuso tra quattro mura e lontano da tutti. All’aria aperta si crea invece un legame molto intenso con i commensali. Mi nutro di ciò che le persone condividono con me. E’ un valore aggiunto, perché possono vedere con i propri occhi gli ingredienti e come li lavoro”, racconta.
Tra i lettini dell’Ufo Point, tutti i giorni alle 13, Correa, con la sua celebre griglia, prepara deliziosi piatti che i clienti possono gustare senza dover rinunciare al loro momento di relax. Sembra semplice, ma nei fatti è una vera e propria sfida: “All'aperto tutto diventa più dinamico e difficilmente gestibile, soprattutto in riva al mare e sulla costa. Il vento soffia, il cielo può rannuvolarsi all’improvviso e spesso fa molto caldo. Bisogna adattarsi e cercare di sfruttare tutto ciò a proprio favore. Non so se sia più difficile, ma sicuramente è diverso rispetto a cucinare in una cucina di ristorante. Bisogna usare l’ingegno per cucinare senza frigoriferi vicini o altri utensili di repertorio. Voglio alzare l'asticella per continuare a sorprendere i miei clienti. È davvero entusiasmante essere qui", continua.
Il menu pensato da Carrea non si limita alla cucina tradizionale argentina, ma spazia tra Sud America, Europa e Oriente. L’imperativo è solo uno: cucinare esclusivamente con prodotti locali. I pesci arrivano direttamente dai barconi che rientrano dalla pesca; la carne e le verdure provengono dal Dipartimento Generale Madariaga; le patate sono del Balcarce; i formaggi e i salumi di Tandil.
"So di trovarmi in una zona privilegiata, perché ho a disposizione il mare argentino con tutte le sue risorse, dalle ombrine ai frutti di mare. Questi prodotti vengono distribuiti in tutto il Paese e io ho la fortuna di prenderli alla fonte. Vi sono ingredienti comuni a diversi tipi di cucina e che, quindi, possono venir utilizzati per preparare piatti diffusi in altre parti del mondo. Ad esempio, con il pesce posso fare il ceviche, oppure lo faccio alla griglia o ci condisco la pasta. L'idea è che il menu possa piacere a tutti, In quanto vario e stagionale. Ogni giorno cerco di fare cucina d'autore sulla spiaggia, purché sia alla portata dei miei ospiti”.
Fonte: infobae.com
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Foto di copertina: @Pablo Cuarterolo