In Italia ci aveva già pensato Mauro Uliassi. Oggi un altro tristellato, Alexandre Mazzia, sale sul truck a Marsiglia per democratizzare la sua grande cucina.
La notizia
Fra i protagonisti della gastronomia francese c’è anche lui, Alexandre Mazzia, triplamente stellato presso il ristorante che porta le sue iniziali a Marsiglia (ed eletto One To Watch ai 50 Best 2022). Nella medesima rue François Rocca, tuttavia, c’è la sua firma anche su un punto di ristoro decisamente più abbordabile: il food-truck Michel, intitolato al nonno pescatore, che ha appena incassato dall’amministrazione l’autorizzazione a somministrare per un anno.![](/upload/multimedia/alexandre-mazzia.jpg)
![](/upload/multimedia/food-truck-alexandre-mazzia-ARCHIVIO-FOTOGRAFICO-VALERIE-VREL.jpg)
L’esperimento aveva debuttato ai tempi del covid, poi era stato replicato l’estate scorsa. Ma Mazzia ha deciso di riprenderlo in questi giorni, nonostante i rigori invernali. “Siamo riusciti a ottenere un posto al civico 17, è importante per me tenere sott’occhio il camion, controllare l’afflusso, essere vicino alla mia squadra”, commenta il grande chef, che per il momento pensa a un pop-up di due mesi. In futuro chissà.
![](/upload/multimedia/alexandre-mazzia-foodtruck.jpg)
Solo scorrendo il menu, scatta la voglia di mettersi in fila insieme a un paio di centinaia di persone ogni giorno: ci sono il Croc-Mazz a 16 euro, il Buna-Mazz a 13 e l’Hot-Mazz a 19, tutti eseguiti da cuochi formati in casa, in modo da assicurare la precisione e le modalità di elaborazione dei prodotti, che coincidono con quelli dello stellato. “Senza il savoir-faire e lo stato d’animo, non è mai la stessa cosa. Certo l’organizzazione è diversa, con un’inerzia del calore, problemi di umidificazione del pane per salvaguardare il croccante, imballaggi, conservazione al meglio degli ingredienti... Tutto questo è importante, anche perché molti passano prima di andare al mare”.
![](/upload/multimedia/Alexandre-Mazzia-food-truck.jpg)
Non è l’unico fuoriclasse che abbia dedicato le sue attenzioni alla ristorazione più umile, tanto che in ottobre le Éditions Ducasse hanno pubblicato un volume dedicato appunto allo street food parigino a cura del giornalista François Blanc. Sottolinea come in composizioni così semplificate, emerga la cura del dettaglio e di ogni singola componente. I grandi chef starebbero nobilitando la branca attraverso la selezione degli ingredienti e il rispetto della stagionalità, anche al fine di diversificare il proprio business. Dei cinquanta indirizzi passati in rassegna, tuttavia, solo una decina è legata a chef stellati, cominciando da Grégory Marchand e passando per Mory Sacko. Soprattutto chioschi o banconi, più raramente truck, soprattutto per questioni di permessi di sosta.
![](/upload/multimedia/alexandre-mazzia-foodtruck-michel.jpg)
Fonte: 20minutesfr
Trovi qui l'articolo cliccabile