Un ex cuoco affermato che denuncia i colleghi per i ritmi di lavoro nella ristorazione e diventa un “casalingo”: Alex Montiel spiega cosa c’è di sbagliato nel sistema ospitalità.
La storia
“Non ho mai avuto l’obiettivo di diventare un cuoco famoso, ma solo quello di essere un bravo cuoco, il che è molto diverso. Non ho mai calpestato nessuno per arrivare prima degli altri, né sono stato pronto a tutto pur di ricevere un premio. Potevo subentrare a uno dei grandi chef del momento, ma in tal caso sarei diventato un completo idiota”.Queste le parole con cui si presenta al pubblico Alex Montiel, che da professionista super corteggiato è passato ad essere… un semplice, ma felice, cuoco “casalingo”. L’ex star dei fornelli, che un tempo gestiva il ristorante Aram, noto a Barcellona negli anni ’80 per la sua cucina d’avanguardia (tanto da destare la curiosità di Ferran Adrià e Martìn Berasategui) ha scelto di abbandonare il settore e si è trasferito a Boston con moglie e figli per dedicarsi alla famiglia.
La sua esperienza nella ristorazione non è stata assolutamente positiva e, nonostante la crescente notorietà, l’ex cuciniere ha optato per una scelta drastica, apprendendo la divisa al chiodo. A causa dello stress e dei ritmi pressanti, era arrivato a pesare 69 chili per un’altezza di 1,90 metri.
“I giovani accettano di lavorare gratis per avere il nome di uno chef importante scritto sul cv e questo non è giusto. Ora compaiono nuove leve che vogliono migliorare il settore e le condizioni di lavoro. Dall’altra parte, bisogna pensare che ci sono alcuni professionisti che hanno venduto l’anima per ottenere i propri riconoscimenti. In generale, quando parli con i cuochi possono essere estremamente egocentrici e noiosi. Non c’è niente di più noioso per un giornalista di una persona che rivendica di essere perfetta fino allo sfinimento.”
“Me ne sono andato perché potevo farlo e non volevo essere complice di quel sistema di grandi ristoranti che andava contro il mio modo di vivere. Il trionfo non sta nei premi, ma nell'avere una vita al di là delle ore e ore di lavoro”, ha raccontato ai media, senza specificare l’evento scatenante che lo ha portato ad allontanarsi definitivamente. Ma ora è arrivata la svolta, con la pubblicazione del libro No soc un dels yours; in queste pagine Alex denuncia senza remore le condizioni in cui i colleghi più o meno giovani erano costretti ad operare.
Si discute se l’ex cuoco che ha abbandonato tutto sia un disertore o un dissidente, ma il giornalista Marc Casanovas, che ha scritto la sua storia, ne parla semplicemente come di un uomo coraggioso che si è preso il rischio di esporsi in prima persona, e aggiunge: “Non è possibile che nell'alta cucina non sia pagato nemmeno il 40% dei lavoratori: in altri settori sarebbe da denuncia”.
Alex Montiel ora si dedica ai figli, con una rinnovata serenità. “Sono i miei ‘clienti migliori’. Preparo per loro pranzi gustosi a base di legumi, cercando di evitare che prendano cattive abitudini alimentari a scuola, dove i pasti serviti lasciano a desiderare”. Ma questo è un altro discorso…
Fonte: cadenaser.com
Trovi qui l'articolo cliccabile