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Eletto il piatto più buono dell’anno 2014

di:
La Redazione
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Lo ha decretato la giuria di The Club, capitanata da Andrea Grignaffini, che ha compiuto la sua scelta fra 44 ricette in rappresentanza dei migliori ristoranti italiani.

La Notizia

Il piatti più buono secondo The Club


Nove giurati per un solo vincitore: sono Andrea Grignaffini, Alberto Cauzzi, Alessandra Meldolesi, Gianluca Montinaro, Bob Noto, Antonio Paolini, Bruno Petronilli, Gianni Revello e Gabriele Zanatta.




Si tratta delle capesante scottate con crema di tartufo nero, cavolfiore, caviale e succo di rapa di Massimiliano Alajmo. A detta di Gianni Revello, gourmet ed esperto d’arte, che le ha descritte sul sito www.ifioridelmale.it, un piatto “con plesso, ovvero con intreccio… In concetto e tecnica un vertice tra le memorabili sinfonie del gusto apparse nel ridotto canonico d’un incavo di porcellana. ‘In-gredienti’ al top: capesante, caviale, tartufo nero, cavolfiore, rapa rossa, chips, rosa. Le piccole noci scottate appena. Coperte da succo colante di rapa rossa, sormontate da caviale. Tartufo e cavolfiore entrambi in crema, sfondo carico di pathos, a conferire un senso di nobile mistero alla composizione. Pettini di cavolfiore e minuscole chips, decorazione in forma e consistenza. Profumo di rosa, solo un’eco.


Quale il segreto? Il calibrato dosaggio delle diverse parti e il progetto di loro incontri e collisioni, in equilibrio continuamente cangiante al gusto. Non c’è mezzo che renda le sensazioni, ma pur finita da alcuni minuti la degustazione l’opera continuava ancora a evolvere sulle papille, a dire in memorie centrali e periferiche, in modo mai così vivo, presente”.


“Abbiamo scelto un solo vincitore, considerata l’eterogeneità e l’altissimo livello di tutti i piatti”, commenta Grignaffini. “E se alla fine ha prevalso quello delle Calandre, che ho degustato in compagnia di Alberto Cauzzi e Gianni Revello, è stato perché ci è sembrato che uscisse dal seminato. A tutti gli effetti un gusto nuovo. Dinamico perchè basato su elementi di concordanza e discordanza che si accavallano, il cavolfiore e il tartufo, la barbabietola e la rosa, il mare e la terra, la fugacità e la sostanza. Uniti in un impiantato icastico, naif, quasi tachiste. Lo spaccato della cucina italiana che risulta dal contest è lusinghiero: stili e sensibilità diverse, da nord a sud, per mani maschili e femminili di tutte le età. Lo replicheremo anche quest’anno, sul modello dei BIWA, Best Italian Wine Awards”.

 

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