Dove mangiare in Italia Tradizione e ricercatezza

Paoli, il ristorante più antico di Firenze che in 200 anni non ha mai chiuso

di:
Claudia Bartoli
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ristorante paoli firenze 1

Sempre aperto dal 1827 ad oggi: il Paoli è l’unico ristorante bicentenario di Firenze sopravvissuto alla prova del tempo, nonché uno dei più antichi in tutta la Penisola. Scopriamo insieme cosa si mangia e come.

Ristorante Paoli

I luoghi antichi conservano nell’aria il profumo di un fascino mai sopito; Firenze ne sa qualcosa, ma i protagonisti di questa storia non sono gli splendidi monumenti che la città del Brunelleschi ospita da tempo immemore, bensì un posto in cui, tra un giro culturale e l’altro, ci si ferma per ristorare lo stomaco. Potremmo definire il Pauli un ristorante tradizionale toscano, ma forse il termine “ristorante” è un po’ riduttivo, perché questo locale del centro cittadino è molto di più.


La storia


Il Paoli ha aperto per la prima volta al pubblico nel 1827 e da allora sono passati quasi due secoli durante i quali le porte di questo locale affrescato di via De’ Tavolini non si sono mai più chiuse. La caratteristica che rende il Paoli un ristorante unico sta proprio nell’anzianità di servizio; quasi duecento anni durante i quali la voglia di fare e la fedeltà verso i clienti ha ispirato il ristorante a proseguire la sua attività anche durante i due conflitti bellici del secolo scorso. Nulla è riuscito a scalfire il Paoli fino ad ora, e se nemmeno bombe e fuoco nemico hanno raggiunto l’intento di far appendere il cartello “chiuso” sotto l’insegna secolare, la partita può considerarsi vinta.


Ma il Paoli non è solo il ristorante più antico del capoluogo toscano; si colloca anche tra gli indirizzi mangerecci più longevi d’Italia. Un primato dopo l’altro, questo posto si è guadagnato una fama anche oltre i confini nazionali fino a raggiungere il fronte. Durante la guerra, nei momenti bui di maggiore sconforto, si parlava e si pensava ai piatti del Paoli. Un giovane soldato, infatti, scrisse sul grande libro dei commenti tutt’ora conservato e usato al ristorante che una delle cose che gli ha permesso di andare avanti durante i duri anni di combattimenti fu proprio la prelibata pasta e fagioli dell’antico locale fiorentino. E se adesso siamo abituati alle recensioni degli utenti online, sul volume del Paoli ce n’è una originale di Luigi Pirandello che non tarda certamente a stupire i lettori abituati a Tripadvisor.


Ritrovo di artisti, scrittori e intellettuali appartenenti a un mondo passato illuminato e fecondo, il ristorante Paoli continua a deliziare il palato degli avventori contemporanei che raggiungono questo luogo in cerca di buona cucina e, ovviamente, di storia.


Il locale


A due passi da Piazza della Signoria, il Ristorante sorge in una vietta defilata del pieno centro cittadino. La strada è colma di insegne più o meno turistiche, ma il Paoli cattura subito l’occhio anche di chi passa da lì per caso. Basta sporgersi verso l’ingresso per avere un assaggio dell’ambiente interno. Sala ampia, soffitti a volta e, soprattutto, gli affreschi realizzati i primi anni del secolo scorso in perfetto stile trecentesco da nomi illustri come Galileo Chini, che dipinse la Saletta delle rose. 100 anni noti a Firenze come Secolo dei Ciompi, un periodo a cavallo tra la fine del Medioevo e il principio di una nuova epoca, quella rinascimentale toscana, che si respira a pieni polmoni quando ci si accomoda a uno dei tavoli del Paoli.


La cucina


I piatti di questo ristorante famoso per la sua longevità gridano a gran voce “tradizione toscana”. Una cucina semplice, fatta di prodotti del territorio e materie prime care ai fiorentini che non possono mancare nei locali tipici della regione.


I tagli di carne toscani sono i padroni di tavola e cucina. Tra gli antipasti, il Carpaccio di Chianina con Crema di Fagiolo all’olio di Lucca, dry di Cinta Senese e Ramerino in due consistenze spiana piacevolmente la strada per un classico primo del centro-Italia come i Pici che dal Paoli vengono serviti con un succulento ragù di Chianina.




Una sezione del menu è dedicata interamente al tartufo sia nero che bianco a seconda della stagione di raccolta. Il viaggio del fungo prezioso parte da antipasti come la Tartare di manzo con tartufo, passa per prime portate regionali, tra cui, gli Gnudi toscani con crema di zucca, pecorino e tartufo, e trova conclusione con i secondi di carne arricchiti da nero o bianco pregiato.


Immancabile, ovviamente, la mitica Fiorentina: taglio consigliato almeno 1,2 kg; una pietanza storica e succulenta che esprime il suo apice di gusto se mangiata al sangue e che può trovare un degno accompagnamento in una porzione di patate arrosto croccanti o nella purea di carote, dolce e saporita, che il locale propone tra i contorni.


Anche i dolci seguono il filone del classicismo gastronomico con dessert abbastanza tradizionali e carichi di sapore. La carta dei vini non delude con etichette che inneggiano al territorio e che virano anche verso altri luoghi ma con una logica ben delineata.


Firenze è una città ricca e gentile che non annoia mai e invoglia i visitatori a tornare e ritornare. Un po’ come il Paoli, che incanta gli occhi e accontenta il palato.

Indirizzo


Ristorante Paoli

Via dei Tavolini, 12/R, 50122 Firenze FI

Tel: 055 216215

Sito web

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