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In un momento in cui in Germania e in Austria sono numerosi i ristoratori che lanciano appelli alle Istituzioni e alle assicurazioni per richiedere un sostegno o reclamare dei risarcimenti per superare i danni causati dal lockdown e la delicata fase della riapertura la catena di ristoranti “L’Osteria” sembra essere all’oscuro di tutto ciò.
L’Osteria, e i suoi numerosi ristoranti che proponendo pasta, pizza e bruschette, fanno fare seppur Oltralpe, un viaggio gastronomico in Italia, a quasi due mesi dalla riapertura registra vendite e incassi paragonabili al reddito dell’anno precedente. Le diverse filiali sparse tra Austria, Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra, Lussemburgo e Olanda sono tornate a lavorare a pieno ritmo, come se la crisi causata dal covid-19 non le avesse toccate. “Siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato economico dati i tempi: la fiducia dei nostri ospiti è il più grande onore”, dichiara l’amministratore delegato Maria Klara Heinritzi. Già alla fine di Maggio la società, anche se non ancora a pieno ritmo, aveva richiamato tutti i suoi dipendenti perchè tornassero ad essere operativi. “Durante il periodo di riduzione dell’orario di lavoro a causa del Covid 19, siamo stati davvero ben consigliati dalla Camera di Commercio e dai servizi relativi mercato del lavoro, questo ci ha permesso di reagire rapidamente alla situazione attuale e agire in modo flessibile “, ha affermato Heinritzi. Ora, già la maggior parte dei dipendenti lavora nuovamente a pieno regime grazie anche alla prosecuzione del servizio di delivery e take away che ha contribuito a rimpinguare le casse e a non sospendere l’attività durante la fase di chiusura obbligatoria, registrando di conseguenza incassi paragonabili a quelli del 2019. “L’offerta delivery e take away è stata molto utilizzata dai nostri clienti durante la crisi, per questo il web shop continuerà a esistere”, afferma soddisfatta l’amministratore delegato.
Una realtà e dei segnali positivi che non solo fanno ben sperare per l’intero settore della ristorazione in generale, ma che, ancora una volta, sottolineano l’enorme potenziale della tradizione gastronomica italiana all’estero.