Chef

Marco Pierre White, la sua vita diventa un film: a interpretarlo sarà Russell Crowe

di:
Alessandra Meldolesi
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marco pierre white film

Questo chef è tutto un film: sarà Russell Crowe a scrivere, dirigere e interpretare la pellicola sul primo divo della cucina, Marco Pierre White, tratta dal bestseller The Devil in the Kitchen.

La Notizia

Era già un divo, Marco Pierre White, celebrity chef ante litteram, idolatrato come un Che Guevara dei fornelli, tutto genio e sregolatezza, grazie alla biografia The Devil in the Kitchen, bestseller mondiale. Era logico che diventasse anche un film: il Sunday Independent ha rivelato in esclusiva che il suo prezioso autografo giace ai piedi di un contratto clamoroso, che impegna un’altra star, ma di Hollywood, Russell Crowe, a interpretare, scrivere e dirigere un film sulla sua vita.


“Ho appena firmato”, ha dichiarato. “Russell ha scritto la sceneggiatura e la sua società lo produrrà. Russell sarà il regista e Russell interpreterà il terzo e quarto Marco. Perché quando fanno un film sulla tua vita, non hai un Marco solo. Io ho quasi 60 anni”. Compiaciuto della collaborazione, ha concluso: “Se qualcuno a Hollywood doveva vestire i miei panni, poteva essere solo lui”. L’idea in effetti era già venuta a Ridley Scott, con Michael Fassbender protagonista, ma Marco Pierre White ci ha pensato due volte, finché non si è presentato il competitor, ritenuto più congeniale.


Insieme hanno già ripercorso la sua straordinaria carriera: dall’infanzia in un suburbio di case popolari al ruolo di chef e socio di Harveys a 24 anni, con Gordon Ramsay a bordo, fino alle tre stelle e oltre. È recente la nascita della sua prima nipotina, Arabella, che così ha commentato: “La vita è un bel puzzle gigante, composto di tantissimi piccoli pezzi. Questo è un altro tassello, quando finirà il puzzle sarà completo”.

Sembra del resto che abbia finalmente messo la testa a posto e abbia tra l’altro perso 13 chili, smettendo di bere. “Ma non mi piace bere, non mi è mai piaciuto. Ho iniziato a 41 anni”. La sua è una personalità estrema? “So che la stampa scrive di uno chef lunatico, ma non potrebbe essere più lontana dalla verità. La maggior parte della mia reputazione è frutto di esagerazione e ignoranza. Non riesco a ricordare l’ultima volta che ho alzato la voce, forse due decenni orsono”.


 “Entrare in un tre stelle dovrebbe essere come portare a letto una bella donna per la prima volta. Sei intimidito, poi l’eccitazione ha la meglio”. Ma non manca qualche ombra sulla nuova vita di Marco Pierre White, bonario nonnino. I suoi due ristoranti a Dublino registrano una perdita di oltre 260mila sterline in un anno, perché il rollercoaster non finisce mai.

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