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Bocuse d’Or 2019: la Danimarca è campione del mondo con Kenneth Toft-Hansen

di:
Sarah Scaparone
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Kenneth Toft Hansen copertina 970

Si è svolta a Lione la finale mondiale del Bocuse d'Or 2019, che ha visto ancora una volta la netta supremazia dei paesi nordici con la Danimarca al primo posto, seconda la Svezia e terza la Norvegia.

La Notizia

Bocuse d'Or 2019 la finale mondiale


Primo posto per la Danimarca con Kenneth Toft-Hansen




Secondo posto per la Svezia con Sebastian Gibrand




Terzo posto per la Norvegia con Christian André Pettersen




Il Bocuse d’Or parla ancora la lingua del Nord Europa. Questo il podio dell’edizione 2019 della manifestazione internazionale ideata da Paul Bocuse nel 1997 che ha visto concorrere 24 nazioni da tutto il mondo.


È stata una finale emozionante quella del Bocuse d’Or che si è appena concluso a Lione. In primis per l’omaggio al papa della cucina mondiale scomparso appena un anno fa, ma anche per quell’energia fatta di concentrazione e determinazione che è aleggiata nell’aria di tutti e due i giorni dell’evento.

L’Italia del candidato pugliese Martino Ruggieri si è piazzata quindicesima, nonostante l’ottimo lavoro portato avanti dal suo team in questi mesi di allenamento ad Alba (Cn) con il supporto dell’Accademia Bocuse d’Or Italia presieduta da Enrico Crippa e fondata nel 2017 proprio per sostenere la preparazione dei candidati italiani alla gara.



“Dopo due anni finisce il mio Bocuse d’Or e si conclude un percorso umano fortissimo. Non avrei mai scelto autonomamente di candidarmi al Bocuse. Prima di arrivare in Francia ne sapevo poco di questo campionato mondiale, che invece per i francesi è spesso ragione di vita.

Ho scelto di accettare la sfida perché me lo ha chiesto il mio chef, Yannick Allèno, e ora, guardando il percorso fatto, capisco che è stata una scelta giusta. Il Bocuse d’Or è una lezione di vita; ti consente di prendere le misure della tua personalità e del tuo carattere, inteso come forza e determinazione, e ti da la possibilità di crescere nel confronto. Prepararsi per il Bocuse vuol dire mettere da parte la propria vita, personale e professionale, per due anni. Si lavora per rendere meccanici dei movimenti che devono tendere alla perfezione e a minimizzare gli errori; si impara a lavorare in team perché ogni gesto, ogni movimento deve essere calibrato in un equilibrio perfetto.

Lione è stata una scarica di adrenalina. Il tempo, quelle 5 ore e 35 minuti, è volato mentre con Curtis e Francois, eravamo concentrati senza neanche riuscire a sentire quello che accadeva intorno.

Nei piatti presentati a Lione abbiamo raccontato una storia tutta italiana attraverso il riferimento all’arte, nostro grande punto di vantaggio rispetto a tanti altri Paesi, e con le materie prime che dalla Sicilia al Piemonte hanno unito i puntini di ogni regione. Abbiamo portato attraverso i nostri piatti l’idea di sostenibilità associata alla bellezza e a quello che consideriamo il nucleo di ogni paese, la piazza, quell’agorà in cui tutto si compie.

In Italia, però, c’è ancora tanto da fare per creare il sentimento e l’interesse intorno a questo percorso umano e professionale. È importante capire che il Bocuse d’Or non è il concorso del candidato, ma di un paese intero. Sarebbe bello che il prossimo candidato potesse contare sul supporto dei grandi cuochi italiani come avviene nei paesi nord europei e in Francia.

Durante la preparazione a Parigi mi sono confrontato con i Mof, con i vecchi saggi della cucina francese. L’Italia è un Paese che ha una storia e delle peculiarità che la pongono di diritto nel palmares dei grandi cuochi, ma a volte sembra distratta. Il grande compito dell’Accademia Bocuse d’Or Italia dovrà essere quello di creare una rete di interesse verso un concetto di cucina italiana e non solo verso il candidato che ogni due anni affronta questo concorso e dovrà avere la capacità di smuovere l’entusiasmo del Paese. Intanto, archiviata questa esperienza, il mio ringraziamento va a tutte le istituzioni, agli sponsor che hanno creduto in noi e che ci hanno sostenuto e a tutte le persone che mi sono state accanto in questi due anni che sicuramente faranno parte del mio bagaglio personale di emozioni e crescita professionale.”

Il prossimo appuntamento sarà nel giugno 2020 a Tallin, in Estonia, per la selezione europea del più importante concorso al mondo dedicato alla cucina, la cui finale sarà ancora una volta al Sirha di Lione nel gennaio del 2021.

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