La disoccupazione ha messo un po’ di pepe sul trantran di un manager andaluso, che ha impiegato le sue capacità gestionali nel lancio di un’azienda di salsa piccante, dopo avere letto per caso la ricetta su internet.
La storia
La vita di Julio Estalella scorreva apparentemente tranquilla: ingegnere e manager cooperativo, a cinquantatré anni sembrava avviato verso gli agi di una buona pensione. Se solo anche a lui, come a tanti coetanei meno fortunati, non fosse arrivata un giorno la comunicazione che no, in azienda non c’era più bisogno. Da lì la cassa integrazione e un gigantesco punto interrogativo.La sua seconda vita è iniziata così, un po’ per caso. “Dopo essere rimasto disoccupato, a novembre o dicembre 2019 in rete mi è apparso un annuncio su come fare la salsa piccante, ho comprato i peperoncini da Corte Inglés e ho iniziato a fermentarli in casa”, racconta. È stato quindi per la gola, che Estalella ha conquistato i suoi soci: i primi sei si sono uniti dopo una degustazione nella sua casa di Siviglia, ma ora sono tredici. L’azienda, del resto, è cresciuta man mano: oggi produce 10mila bottiglie di salsa Quietud, vendute a circa 8 euro, e ne fattura 100mila, che quest’anno, secondo i piani, dovrebbero arrivare a 140mila, soprattutto grazie all’export in Germania.
“Le ricette sono mie, ma non sono un cuoco”, si schermisce Estalella. Di fatto l’hobby da riempitempo è diventato un’ossessione, sfociata nella messa a punto della ricetta definitiva, con lo Sherry andaluso quale base. Nel frattempo, lui scrutava il mercato, la nuova voga delle cucine esotiche piccanti, come la messicana e l’indiana, e quella dei prodotti di nicchia, artigianali e naturali. Mentre durante la pandemia non è mancato il tempo per studiare etichette, grafica, formati e dosatori con cui entrare subito dopo nel mercato, vendendo 400 bottiglie nelle prime 48 ore.
Ora sono nel mirino i volumi: per una piena profittabilità, è necessario arrivare a 25mila bottiglie, più gli altri prodotti della casa, come gli estratti solidi piccanti. Senza mai abbandonare la dimensione artigianale, però, visto che l’essenziale è mantenere un posizionamento gourmet. “Il nostro prodotto è piccante, ma ha anche sapore e profumo. Il cliente target non è la grande distribuzione, ma il consumatore in cerca di qualità”. Senza dimenticare i ristoranti e le botteghe, tutti riforniti attraverso la vendita online. In fondo nella rivoluzione non tutto è cambiato. “Un ingegnere divide i problemi grandi in problemi piccoli, ed è quello che si fa quando si inizia un progetto da zero. Inoltre, molte conoscenze gestionali vanno solo adattate al nuovo contesto”, assicura Estalella.
Fonte: El Pais
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Foto: @Salsas Quietud