I vini Petrus hanno trascorso 14 mesi in orbita attorno alla terra sulla Stazione Spaziale Internazionale, ed i primi campioni tornati sulla terra sono stati degustati a Bordeaux
Il Vino
Dodici bottiglie di Petrus dell’annata 2000 hanno fatto un viaggio davvero particolare: grazie alla nave cargo SpaceX “Dragon” hanno infatti trascorso ben 14 mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, per la precisione 438 giorni e 19 ore, nell’ambito di un progetto di ricerca guidato dalla startup Space Cargo Unlimited realizzato in collaborazione con l’Istituto di Scienze della Vite e del Vino di Villenave D'Ornon (a pochi chilometri da Bordeaux).Già in passato si era parlato di questo progetto, ma l’identità delle bottiglie scelte per la permanenza nello spazio è rimasta segreta sino allo scorso 24 marzo, quando un portavoce di Space Cargo Unlimited ha confermato che le bottiglie erano tutte Petrus 2000.
Appena le bottiglie sono tornate sulla Terra, ben protette da un cofanetto metallico, è stata subito organizzata una prima degustazione alla cieca presso l’ISVV con 12 esperti per confrontare una bottiglia affinata in orbita con una della stessa annata rimasta sul suolo terrestre: “Il campione di vino rimasto sulla terra era come mi aspettavo, mentre quello ‘spaziale’ era altrettanto delizioso ma sembrava invecchiato di 2-3 anni in più” ha dichiarato Jane Anson, corrispondente di Decanter a Bordeaux, che ha aggiunto “era possibile percepire più aromi floreali ed inoltre i tannini erano un po’ più morbidi ed evoluti”.
Il professor Philippe Darriet dell'unità di ricerca enologica dell'ISVV ha dichiarato in una sintesi della degustazione: “All'unanimità i due vini sono stati considerati grandi vini, il che significa che nonostante i 14 mesi di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale, il vino ‘spaziale’ ha conservato le sue qualità”.
Tutti i partecipanti alla degustazione hanno trovato alcune differenze dal punto di vista olfattivo e gustativo, ma anche per quel che concerne il colore. I campioni di vino verranno sottoposti ad analisi chimiche per consentire, con la speranza di poter pubblicare i risultati su una rivista scientifica internazionale, di certificarne la qualità e la validità del progetto.
Space Cargo Unlimited ha voluto anche precisare che i vini Petrus sono stati acquistati tramite un broker di Bordeaux e di aver scelto l’annata 2000 della tenuta Pomerol valutando i criteri enologici e la struttura del vino. Oltre alle 12 bottiglie, sono state in orbita anche 320 canne di vite, equamente divise tra Cabernet Sauvignon e Merlot.
“Verrà tracciata una mappatura dell’intero genoma delle piante per fornire una visione chiara di tutti gli eventuali cambiamenti del DNA che potrebbero essersi verificata durante la permanenza sull’ISS” ha dichiarato a Decanter il cofondatore e CEO di Space Cargo Unlimited, Nicolas Gaume. Questo ha inoltre riferito che i ricercatori coinvolti nel progetto si sono particolarmente interessati alle capacità d’adattamento delle piante alle nuove condizioni nello spazio. Gli esperimenti fanno parte del programma “Mission Wise”, ideato dall’azienda per contribuire alla comprensione di una agricoltura sostenibile.
Il prossimo è previsto per il 2022 al fine di testare la fermentazione in assenza di gravità.