La Notizia
Il rum è una curiosa categoria di spirito. Per un lapsus molto indicativo stavo per scrivere “dello spirito”, come a dire che senza questa bevanda dal profumo intenso, ricca di note appaganti al palato, io non saprei pensare. In un certo senso è il più democratico tra i liquori. Deve semplicemente essere distillato dalla canna da zucchero o dai suoi sottoprodotti come la melassa, per essere tale. Per il resto non ci sono restrizioni. Può essere materialmente prodotto in qualsiasi parte del pianeta. Eppure, anche con questi parametri molto accessibili (chi non può coltivare la canna da zucchero può importare la melassa), il liquido
tende a dividersi in tre macro-varianti: lo stile francese, originario della Martinica, di Haiti e della Guadalupa, prodotto con il succo di canna da zucchero, che consente di ritrovare all’assaggio le caratteristiche dei terreni su cui è coltivato e talvolta anche le note erbose. Lo stile spagnolo, dolce, pastoso, confortevole e burroso, fatto con la melassa in luoghi come Puerto Rico, il Venezuela e il Nicaragua. Infine, lo stile inglese, pieno e divertente, proveniente dalle ex colonie della Corona come la Giamaica e le Barbados.
Foto di Stephane Cadoret
Ognuno di questi stili ha certamente il pregio e i suoi campioni da presentare, ma per il 2020
è stato il terzo stile ad aver attirato l'interesse degli esperti lo scorso marzo, all'annuale Concorso Mondiale degli Spiriti di San Francisco. Professionisti della degustazione, provenienti da tutte le parti del mondo, si sono dati appuntamento per valutare migliaia di distillati, prodotti in decine di stili differenti. E quando è arrivato il momento di premiare il "Best In Show" tra la categoria dei Dark / Gold Rum, la scelta è andata ad un brand giamaicano dal sapore pieno e ben distinguibile, dal tipico stile inglese. Colorato nell’etichetta e ornato da uno spago annodato intorno alla bottiglia,
lo Xaymaca Special Dry Rum è un rum estremamente elegante. È una miscela di liquidi provenienti da due distillerie giamaicane - la Long Pond e la Clarendon -, ognuna delle quali si vanta di essere la vera e unica dell’isola. Dopo essersi sposati in un abbraccio liquoroso e vigoroso allo stesso tempo, i due liquidi ormai compromessi sono stati spediti nel sud della Francia, per il finissage in botti di ex cognac della Maison Ferrand.
Foto di Stephane Cadoret
È facile capire cosa ha affascinato il panel di giurati del Concorso di San Francisco. Lo Xaymaca Special Dry Rum
è un liquore complesso, sorprendentemente secco, considerando le note tropicali chiarissime al naso. Gli aromi maturi di ananas e acqua di rose lasciano il posto a una sorta di piccantezza semi-speziata al palato. Prima di arrendersi e scendere nella cavità orale, regala una fiammata finale di banana matura, probabilmente dovuta al numero elevato di esteri, carichi di frutta, che trasporta dalla fermentazione. La bottiglia 86-proof è ancora più impressionante se si considera il prezzo di soli 25 dollari (40 euro in Italia per via dei costi d’importazione). Lo Xaymaca è comunque abituato a sfidare altri prodotti e a portare a casa riconoscimenti importanti, che si trasformano in vendite sicure in giro per il mondo. Questo splendido esemplare aveva vinto il primo premio al Mixology Bar Awards 2019, che si tiene annualmente al Bar Convent Berlin, la più grande fiera del settore in Europa, dove già farsi solo notare è un grande risultato. C’è da dire però che quest’anno il Concorso di San Francisco sembrava pendere verso uno preciso stile di distillazione, visto che il riconoscimento come "Miglior rum invecchiato extra" è andato ad un Rum Pusser’s 15 anni, un altro degno rappresentante della tradizione inglese.