Come si preparano le succose e saporite arance candite di Fauchon a Parigi
La Notizia
Quando da bambina la giornalista Gabrielle Hamilton entrò da Fauchon a Parigi, il leggendario negozio con una storia di oltre 130 anni, fu letteralmente ammaliata e affascinata da tutte quelle pentole, barattoli di rame e perfette confezioni che contenevano ogni ben di Dio. Dolciumi, panificati, pasticcini, salumi inebriavano gli occhi e il naso della piccola Gabrielle, ma il colpo di fulmine fu con la frutta candita e in particolare con le arance. Tutti frutti interi, non a fette, a metà, a listarelle, ma prugne, cedri, castagne e arance interi. Le arance candite però erano diverse da tutti gli altri. Un ibrido tra una frutta caramellata e una fresca, più facile da preparare. Il processo richiesto è meno laborioso e il risultato che si ottiene è più rinfrescante, morbido e leggero.Le arance vengono fatte bollire intere in acqua naturale per eliminare gli oli amari che si trovano nella buccia. L’acqua viene poi scartata e le arance vengono lentamente affogate in uno sciroppo leggero (una parte di zucchero in una parte di acqua, ridotta per creare un po’ di viscosità) fino a quando non diventano traslucide. Mettendole una sola volta per un'ora nella glassa, invece che come vuole la tradizione immerse sette giorni per venti minuti in sciroppo caldo, le arance rimangono ancora ricche di succo. Proprio per questa loro caratteristica devono essere conservate in un luogo refrigerato.
Il risultato è un’arancia che mantiene il suo colore vivo e intenso. Un mix tra l’arancia candita tradizionale e un frutto fresco. Succose ma cotte, candite ma fresche, amare ma dolci. Possono essere accostate a gelati, creme e usate per preparazioni dolci o salate, ma il modo migliore per gustarle è nella loro naturalezza. Dell’arancia candita si mangia tutto dalla buccia alla polpa, è ottima sempre, ma soprattutto per avere quel tocco rinfrescante a fine cena.