Gli Emergenti

Aquiara: chi è l'enfant prodige 25enne che guida un gourmet sull’Isola di Minorca

di:
Silvia Morstabilini
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La nuova frontiera della cucina minorchina secondo José María Borrás, una giovane promessa con le idee chiare.

José María Borrás ha solo 25 anni, ma la maturità e la visione che dimostra nel suo lavoro sono da grande chef. Vincitore della selezione iberica del concorso San Pellegrino Young Chef e atteso finalista mondiale del prestigioso premio, Borrás è pronto a scrivere un nuovo capitolo della ristorazione gourmet minorchina con l’apertura di Aquiara, il suo primo ristorante personale. Il locale, racconta La Vanguardia, si trova all’interno del suggestivo hotel Morvedra Nou, nell’entroterra di Minorca, ed è stato concepito con un obiettivo ambizioso ma chiaro: portare la prima stella Michelin sull’isola.

Una cucina che nasce dal territorio

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Sebbene il ristorante non abbia ancora aperto ufficialmente, sono state già rese note alcune delle sue creazioni. E il colpo d’occhio iniziale già racconta molto: mentre gli ultimi dettagli logistici – tavoli, cantina, attrezzature – sono ancora in via di sistemazione, in cucina tutto è pronto. I piatti del menu degustazione inaugurale di Aquiara già parlano la lingua di un cuoco che conosce profondamente la sua terra e la vuole reinterpretare con intelligenza. “Aquiara”, che in catalano significa “qui e ora”, non è solo un nome evocativo ma una vera dichiarazione d’intenti. Lo chef ha lasciato Agroturismo Santa Mariana per dedicarsi completamente a questo nuovo progetto, immerso in una tenuta che ha puntato fin dall’inizio su un’offerta gastronomica ambiziosa e di qualità.

Tradizione e modernità: l’equilibrio delicato

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La cucina di Borrás si fonda su una base precisa: i prodotti e i sapori della tradizione minorchina, ma filtrati attraverso una visione moderna, concettuale, quasi intellettuale. Non si tratta, come lui stesso precisa, di replicare ricette antiche, ma di farle evolvere in piatti nuovi, capaci di raccontare la storia del territorio in modo attuale. In questo senso, Aquiara è un laboratorio creativo che parte dalle radici per guardare avanti.

Ingredienti locali, pensiero globale

I meloni di Minorca, poco conosciuti fuori dall’isola ma molto apprezzati localmente, diventano protagonisti di un ajoblanco fresco e sorprendente, arricchito da tartare di granchio. Un piatto estivo, elegante e giocoso, perfetto per rappresentare la filosofia di Borrás. Il cuore del menu è però un piatto che mette insieme due simboli gastronomici dell’isola: maialino da latte e aragosta. Una proposta sontuosa e tecnicamente complessa, che sarà anche il piatto con cui lo chef si presenterà alla finale mondiale del concorso San Pellegrino.

Il progetto Aquiara e oltre

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Il ristorante Aquiara non è un episodio isolato. Fa parte di un progetto più ampio che coinvolge l’intera offerta gastronomica del gruppo Morvedra Nou, compreso il vicino hotel Amagatay. Borrás è infatti responsabile di una mezza dozzina di spazi ristorativi, ma Aquiara resta il cuore pulsante di questa nuova avventura. Il menu di debutto è unico, con un prezzo di 140 euro e un accompagnamento di vini locali, anche se la carta dei vini comprenderà oltre 130 etichette nazionali e internazionali. La sala sarà gestita da Megan Hernández, garanzia di accoglienza e professionalità.

L’impronta di Borrás anche ad Amagatay

L’altro polo del progetto è l’hotel Amagatay, che condivide con Morvedra Nou la stessa visione di lusso discreto, contatto con la natura e cucina di qualità. Qui si trovano due ristoranti: Sua, dedicato alla brace, con tavoli in legno immersi nel verde, e El Olivar, il ristorante gastronomico che propone un menu degustazione a 75 euro. Anche in questo caso, il territorio è protagonista assoluto.

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Tra le proposte più originali spiccano le raolas, una sorta di tempura di scarola (chiamata “endivia” localmente), servita con acciuga e scarola fresca. E non manca l’audacia, come dimostrano le animelle di agnello, piatto raro e coraggioso in un contesto di hotellerie di alto livello. Il tutto accompagnato da pane di xeixa, una varietà di grano locale, servito con burro e olio d’oliva.

Un futuro tutto da scrivere

In un mondo della ristorazione sempre più competitivo, José María Borrás dimostra che entusiasmo, talento e radicamento territoriale sono le chiavi per costruire qualcosa di davvero unico. La sua cucina è un viaggio che parte da Minorca, ma parla una lingua universale fatta di cura, memoria, tecnica e visione. Con Aquiara, e con tutto il progetto gastronomico che lo circonda, Borrás punta a trasformare Minorca in una destinazione gourmet di riferimento nel Mediterraneo. E, se il buongiorno si vede dal mattino, il futuro della ristorazione isolana potrebbe davvero passare da qui.

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