Duro lavoro, talento e tanti riconoscimenti… “ma, a un certo punto, è giusto godersi questo successo". Chef Etchebest si confida.
La notizia
Per Philippe Etchebest non è ancora giunto il tempo di ritirarsi, mentre è sicuramente arrivato il momento di fare concrete considerazioni, molto probabilmente preludio di scelte future. Ora 58enne, il celebre chef francese vanta una carriera ricca di successi, stelle Michelin e programmi televisivi - da Cauchemar en cuisine e Cauchemar à l'hôtel, a Kitchen Nightmare e Hotel Nightmare - oltre a gestire ben quattro ristoranti: Maison Nouvelle (due stelle Michelin); La Table d'Hôte (una stella); Le Quatrième Mur, una brasserie bistronomica, e Signature, locale specializzato in ravioli. Al suo fianco nella gestione del “regno gastronomico” ci sono la moglie Dominique - con cui forma una solida coppia da più di trent’anni - il figlio Oscar-Luis e un team di fedeli collaboratori.

Ben lungi dal fermarsi -con la testa ancora piena di idee e progetti da realizzare e i quattro ristoranti da mandare avanti- Etchebest, in una recente intervista rilasciata a Konbini e ripresa da InfoBae in occasione dell'inizio della nuova stagione di Top Chef, ha confidato alcune sue riflessioni circa il futuro e i desideri di un uomo che ha dedicato la propria vita al lavoro: "Ormai è da tempo che sono diventato un leader d'azienda; è un'altra sfaccettatura del mio lavoro. Negli anni si è verificata un'evoluzione che mi ha portato a cambiare di volta in volta il mio modo di pensare e di agire. Mi sono occupato meno di certi aspetti per dedicarmi ad altri. Questa evoluzione mi ha nutrito e senza dubbio continuerà a nutrirmi ancora per un po', fino a quando lascerò gradualmente il mio posto. Ci sto pensando.

Ho dei collaboratori preziosi a cui voglio tramandare tutto ciò, prima o poi prenderanno il mio posto. Non desidero invecchiare lavorando. Non è quello che voglio; voglio fermarmi per godermi tutto ciò che ho realizzato in passato. Se sono dove sono oggi, è solo perché ho lavorato molto. Incoraggio tutti ad avere la capacità di lavorare, di impegnarsi, di divertirsi e di provare la soddisfazione di aver successo perché si è lavorato. È la più grande ricompensa che si possa avere, ma, a un certo punto, è giusto godersi questo successo".
