Manca davvero poco alla riapertura del ristorante che per 28 anni ha rivoluzionato la cucina contemporanea. Il nome completo ElBulli 1846 sta per il numero dei piatti creati negli anni e tutti catalogati.
La Notizia
Febbraio 2020: manca una manciata di giorni all’inaugurazione più attesa dai gourmet di tutto il mondo. Lo annuncia eater.com, scrivendo che elBulli 1846 andrà presto a rianimare gli spazi del vecchio elBulli, per 5 volte migliore ristorante del mondo, in quel di Cala Montjoi, Catalogna. Oltre un anno è trascorso da quando la commissione incaricata a Girona ha detto sì. “Abbiamo portato avanti le nostre battaglie per ottenere tutti i permessi”, racconta il genio catalano. “Ma adesso è fatta”. Tanto che la data è fissata.
L’idea di un “exhibition center” che custodisse l’eredità del ristorante era già stata delineata nel 2014, appena 3 anni dopo lo spegnimento della fucina di una rivoluzione permanente durata 28 anni. E 1864 sta proprio per il numero di piatti fervidamente creati, tutti catalogati online (www.elbulli.com). Ma gli spazi del ristorante sono stati ampliati di circa 1500 metri quadrati, consacrati alla ricerca e all’innovazione.

“È un luogo di sperimentazione pura, dove testeremo format e ricette e approfondiremo i nostri studi”, illustra Adrià, che abbandonati sifoni e fornelli, ha trovato il suo ubi consistam nella vocazione all’enciclopedismo gastronomico e nella messa a punto del metodo creativo Sapiens. “L’istituzione ristorante come noi la conosciamo ha appena 2 secoli. Rappresenta una sfera di conoscenze molto giovane. Ne manca ancora la base e spero che possiamo realizzare qualcosa di bello in termini di expertise gastronomica”.

Ma attenzione: il nuovo elBulli non servirà cibo. Potrebbe ospitare cene private e piccoli eventi, ma ancora non è dato sapere in che misura sarà aperto al pubblico. “Abbiamo mantenuto la sala e la cucina, per quanto rinnovate, ma di certo non sarà un ristorante. Tutto è possibile. So che stiamo per partire, ma perfino noi ignoriamo che aspetto avrà”. La fonte di ispirazione sono stati i centri artistici e sperimentali visitati da Adrià negli ultimi anni, come The Watermill Center di Bob Wilson a Long Island. “Mi ha sempre intrigato indagare il modo in cui altre discipline, come l’architettura e le arti, affrontino il processo creativo. Perché mai non trasferire tutto questo nel cibo?”

Si sa poi che vi lavoreranno una ventina di professionisti di diversa formazione, cuochi, ma anche filosofi, giornalisti e nutrizionisti, tutti incaricati di esplorare nuove tecniche. Alcuni sono già stati selezionati da elBulli Foundation, cappello di tutte le attività di Adrià, e dai suoi sponsor; altri verranno nominati da gastronomi, amici e colleghi. Le prime candidature potranno essere avanzate dal 3 febbraio fino a luglio; poi da settembre a dicembre. Chiunque potrà proporsi, senza limiti di età o requisiti di carriera, a condizione che possegga il talento creativo indispensabile per scardinare la scena gastronomica. “elBulli non è diventato famoso per i suoi piatti, ma perché faceva pensare la gente”, ricorda Adrià. “Ed è lo spirito che intendiamo approfondire in questa nuova iniziativa”.