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Insolita Trattoria, il fine dining dove nessun piatto è quel che sembra

di:
Claudia Bartoli
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copertina insolita trattoria

Un ristorante fiorentino in cui la cucina gourmet diventa gioco, enigma, illusione. Lorenzo Romano ha trasformato l’antica trattoria di famiglia in qualcosa di difficile da trovare altrove: benvenuti nel fine dining dove nessun piatto ha il sapore che vi sareste aspettati.

Insolita Trattoria Tre Soldi

L’Insolita Trattoria offre una cucina giocosa e innovativa, ma l’attività non è nuova per i fiorentini. Il locale, infatti, è attivo dal 1952 come trattoria verace toscana che si chiamava I Tre Soldi e accontentava i palati di chi, negli anni del boom economico, si poteva concedere una generosa porzione di comfort food tradizionale. Lorenzo Romano ha rilevato il ristorante che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni e ne ha fatto qualcosa di difficile da trovare altrove.


Il ristorante


L’Insolita Trattoria Tre Soldi si trova appena fuori dal centro cittadino; si entra da una porticina su cui a breve apparirà l’ambita targa Michelin, perché la cucina di Chef Lorenzo Romano ha appena conquistato la menzione sulla Guida 2023. Il locale è intimo e appartato: due salette dagli arredi abbastanza minimal accolgono gli ospiti per una cena che sconvolgerà le più salde credenze gastronomiche.


Mattoncini a vista, tovaglie bianche e alle pareti le foto dei piatti iconici e maggiormente rappresentativi del ristorante, quelli che hanno guidato, piano piano, la trasformazione della Trattoria Tre Soldi nel locale gourmet L’insolita. Lo staff segue il detto dei “pochi ma buoni” con due elementi in cucina e altrettanti in sala, ma nonostante ci sia chi si occupa degnamente dei 18 commensali del ristorante, lo chef e titolare trentatreenne non vede l’ora di raggiungere i tavoli per spiegare di persona cosa si nasconde nelle pietanze pensate, studiate e create con un brio e una simpatia tutti toscani.

Lorenzo Romano- Crediti Gian Marco Folcolini



In questo ristorante tra lo stadio di Firenze e Coverciano niente è banale e anche scegliere cosa gustare segue regole tutt’altro che convenzionali. L’Insolita propone, infatti, un menu degustazione per tutti, mentre, la possibilità di ordinare alla carta è un privilegio concesso solo ad alcuni clienti affezionati che, dopo aver assaggiato i piatti, scelgono di fidelizzarsi iscrivendosi al club del ristorante.


C’è una quota di ingresso da pagare a persona e, un po’ come nei videogames in cui bisogna impegnarsi per sbloccare i livelli, anche da Insolita sono previste due tipologie di membership, una base (silver) da 79 euro e una pro (golden) per accedere alla quale è necessario saldare la somma di 547 euro. L’appartenenza all’una o all’altra concede all’ospite di accedere a servizi personalizzati e diversificati, tra cui la possibilità di scegliere ciò che si desidera mangiare dalla carta, una cena completa per due persone inclusa (nell’opzione golden) e l’invito a eventi riservati ed esclusivi. 

@Gian Marco Folcolini


La cucina


Si parla di ciò che si “nasconde” nei piatti perché Insolita non è solo un ristorante raffinato in cui gustare un classico percorso fine dining. Il menu è un gioco, una scoperta continua che mette alla prova i sensi di chi assaggia le pietanze ideate e messe in pratica dallo chef.

Ceci, non est pas une tomate



Illudiamo gli occhi per convincere il cervello; la nostra cucina si basa su questo archetipo.” Il viaggio alla scoperta dei 5 piatti del nuovo percorso firmato da Lorenzo Romano inizia con questa affermazione dello chef, da cui si evince, solo in minima parte, cosa ci si dovrà aspettare dall’esperienza gustativa. Il menu viene presentato come una proposta che vede protagonisti della tavola grandi classici marinari di cui tutti abbiamo conto e memoria. In realtà, si comprende al primo morso che nulla, o quasi, sarà come sembra.

Granny Smith



Tutto è divertimento; la vista viene ingannata in modo preciso e puntuale e diventa obbligatorio chiedere aiuto al gusto e all’olfatto per cercare di svelare l’inganno gastronomico. La nuova idea dello chef, infatti, è appositamente pensata per rendere l’esperienza nel suo ristorante il più possibile interattiva e, insolita, appunto. I piatti sembrano quelli tipici di mare, ma di mare hanno poco, quasi niente, anche se a un primo sguardo la presentazione non lascia dubbi: vediamo pesci, molluschi e crostacei, ma quella che sembra una verità incontrovertibile nasconde una sorpresa dopo l’altra. L’ideatore dei menu-intrattenimento è lo chef, che le basi della cucina le conosce a memoria, ma le ha apprese da autodidatta proprio nella cucina del ristorante di famiglia.


Da adolescente volevo fare il notaio, infatti dopo il liceo classico ho iniziato a frequentare la facoltà di giurisprudenza. Da bambino, però volevo diventare cuoco e alla fine ho scelto di seguire il sogno che mi accompagnava sin dall’infanzia”. Così, sulla carriera forense ha vinto l’amore per la cucina. Quella di Lorenzo è particolare, ingegnosa, un gioco per i clienti ma con un immenso lavoro dietro le quinte. Ho iniziato nel 2008 e ho appreso grazie a tanta pratica sul campo; lavoravo a pranzo e cena nel nostro ristorante e, dopo l’orario di chiusura, iniziavo la mia scuola personale studiando i libri di chimica e sperimentando anche fino alle 4 di notte”.


Studio, perseveranza, idee ma soprattutto tanta voglia di fare e il desiderio di stupire, anche in modo un po’ irriverente, chi le sue pietanze le va a mangiare. Volevo che i clienti si divertissero comunicando tra di loro in modo da dare sì importanza al cibo, ma anche per riaccendere quella scintilla di socialità che si è persa. In più le persone, attraverso i menu che dietro al nome celano altri ingredienti, mangiano cose che altrimenti non assaggerebbero mai, come la volta in cui una signora mi aveva posto il veto sull’agnello e io ho pensato: si rischia? E come entré le ho servito il cervello dell’animale. Lei era stupita ma ha detto che le è piaciuto”.


Ma l’Insolita non è nata con un colpo di testa: lo chef ha cominciato gradualmente a introdurre i piatti creati e perfezionati nel tempo addentrandoli nella carta della Trattoria, mentre nel 2018 arriva la svolta e solo da pochissimo è stato introdotto il format dei menu – indovinello.


I piatti


Quali sono, dunque, i piatti compresi nel nuovo percorso gastronomico dell’Insolita Trattoria di FirenzeSarà l’assaggio a svelare l'enigma, ma solo se si ha un palato molto allenato; altrimenti l’interrogativo “cosa starò mangiando?” accompagnerà l’ospite durante tutta la degustazione. Entusiasmante è l’aggettivo corretto per descrivere l’emozione che si prova un boccone dopo l’altro. Si comincia con il benvenuto: una scatoletta di caviale accompagnato a del pane bruscato.

Scatoletta di "caviale" con pane bruscato



Quando si apre la confezione, l’aspetto è proprio quello canonico delle uova di pesce, ma l’assaggio desta stupore. Il gusto, infatti, non mente: è difficile scoprire subito costa stiamo spalmando sul pane; poi, dopo qualche morso, vista e gusto fanno pace e si decifra l’arcano. Il caviale caviale non è, ma viene ricreato nella forma e nel colore con le acciughe, mentre sotto alle finte uova c’è un burro acido, sempre alle acciughe. Il gioco ha avuto principio con fondo di verità perché, di fatto, anche se non si tratta di caviale, il pasto si apre con la sola e unica pietanza a base di pesce di una carrellata di piatti che ci si aspettava fossero di mare.


L’inganno culinario prosegue con Polpo e patate. In questo caso, la presentazione è inequivocabile e nel piatto c’è un tentacolo di polpo con le sue ventose, ma è solo un’illusione ottica, perché lo chef ha ricreato il mollusco e lo ha laccato per renderlo del classico colore rossastro-violaceo a cui i nostri occhi sono abituati. Questo tentacolo, morbido e saporito, nasconde al suo interno tutt’altro che pesce, ma la patata su cui il tentacolo si poggia è davvero il tubero annunciato, perché anche nella bugia ci deve essere un fondo di realtà.

"Polpo" e patate



Dopo, arriva una portata che rassicura i nostri occhi, le Linguine vongola e bottarga. La pasta è davvero pasta, ma il gusto, acuto e agrumato, colpisce nuovamente all’assaggio creando un altro ossimoro sensoriale. La bottarga realizzata con la carne essiccata e la vongola ovviamente falsa conferiscono al piatto una nota sapida e limonosa che bilancia perfettamente il tutto.

Linguine vongola e bottarga



A seguire Branzino; la forma del pesce con tanto di coda e lisca suggeriscono che addentandolo il sapore sarà quello immaginato, ma anche questo piatto nasconde un enigma. Il branzino, infatti, è realizzato con carne di coniglio, amalgamata insieme ad altri ingredienti e accompagnato a dei capperi posizionati su quello che dovrebbe essere il dorso del pesce. Anche i capperi non hanno il gusto consueto e caratteristico che si conosce: sono canditi e risultano dolci non appena si mordono.

Finto Branzino



Il gioco del menu termina con l’ultimo assaggio, il dolce, che è un chiaro omaggio al sorbetto al limone dell’Antica Gelateria del Corso e agli anni ’80. La differenza sta nel gusto. Il dolce è interamente commestibile, più cremoso dell’originale vintage e la crema non è realizzata con gelato al limone, ma si tratta di una mousse più delicata. Istruzioni per l’uso: si mangia rigorosamente con le mani, viene presentato su un piatto rovesciato e se si chiede allo chef perché il dessert è stato servito così, la risposta è che il menu è il contrario di quello che era stato raccontato; il pesce non era pesce, quindi il piatto rovesciato è la degna chiusura del percorso.

Dessert



I piatti di Insolita Trattoria racchiudono un viaggio, un viaggio che consente agli adulti di tornare bambini confrontandosi con quel lato giocoso che magari è sopito, ma sempre presente in ognuno di noi. Lorenzo Romano è un tutt’uno con la sua cucina e le sue creazioni lo rappresentano: appagano la vista di chi le assaggia, illudono gli occhi ma accontentano il palato in un modo elegante, divertente e sicuramente fuori da ogni schema dell’alta ristorazione.


Indirizzo


Insolita Trattoria Tre Soldi

Via Gabriele D'Annunzio, 4r, 50135 Firenze FI

Tel: 055 679366

Sito web

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