Food&wine

In Giappone una macelleria da record: la lista d’attesa è di 30 anni

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina macellaio lista dattesa 30 anni

Quella di Shigeru Nitta è stata una geniale operazione di marketing, per quanto in perdita, volta a fare conoscere il manzo di Kobe (anche oltre il Giappone) e rilanciare la macelleria attraverso una crocchetta civetta entrata nella leggenda.

La notizia

Fra i gourmet è esperienza comune la lista d’attesa disperata per mangiare nei ristoranti più importanti del mondo, con tanto di click day e perfino click hour, visto che in una manciata di minuti i giochi sono fatti. Scopriamo ora grazie a Cnn che qualcosa di simile, se non di peggiore può accadere in macelleria, ma solo se abiti in Giappone, dove si sa, essere esigenti è cultura. Parliamo di Asahiya, bottega familiare ubicata a Takasago City, nella prefettura di Hyogo, celebre per il manzo di Kobe, oltre che per il maiale di Kobe e il pollo Tajima.


Il manzo di Asahiya



È dal 1926, anno della sua fondazione, che sui banconi non mancano, ma solo nel secondo dopoguerra è iniziata la produzione di crocchette surgelate di manzo e patate, assurte a gloria nazionale in seguito alla scoperta da parte dei social. Cosicché la lista degli acquirenti in attesa di riceverle si è allungata sempre più, fino al recente record di trent’anni.


“Abbiamo iniziato a vendere i nostri prodotti online nel 1999”, racconta Shigeru Nitta, che rappresenta la terza generazione di questa stirpe di macellai. “Allora offrivamo le ‘crocchette estreme’ da provare”. Con il padre aveva già battuto palmo a palmo gli allevamenti di manzo, prima di subentrargli alla guida del negozio nel 1994.


Sembrava che i clienti esitassero a spendere cifre importanti in un e-commerce per le carni pregiate, allora prese una decisione dirompente: rilanciare il canale di vendita offrendo le crocchette al prezzo politico di 1,8 dollari, quando solo la carne ne costava 2,7, nella misura di 200 unità a settimana, in modo da contenere le perdite. “Abbiamo proposto qualcosa di gustoso e abbordabile per dimostrare il valore strategico del nostro shop, nella speranza che i clienti avrebbero comprato la carne di Kobe dopo le crocchette”. E così è stato, ma la civetta è volata lontano.


Abbiamo fermato la vendita nel 2016 perché la lista d’attesa era arrivata a 14 anni. Volevamo arrestare gli ordini, ma continuavamo a ricevere telefonate”. Gli ordini sono così ripresi nel 2017, ma al prezzo maggiorato di 3,4 dollari, che non ha spaventato gli acquirenti né prodotto profitti, visto che il deficit perdura. La lista d’attesa ha continuato anzi ad allungarsi, nonostante la produzione sia salita a 200 pezzi al giorno.


Si tratta di un prodotto di altissima qualità, confezionato con tuberi locali e kobe A5 da femmine di tre anni, nutrite a loro volta con scarti di patate concimate con le loro deiezioni. Viene venduto in scatole da 5 pezzi a 18,4 dollari, ma prima della spedizione dentro i confini nazionali occorre verificare che gli acquirenti siano vivi e risiedano presso il medesimo indirizzo. Sull’onda del successo nella sede della macelleria, che si è sdoppiata a Kobe City, sono stati lanciati altri snack di carne a prezzi popolari, badando sempre a non fare concorrenza ai ristoranti vicini, che acquistano la carne.


Fonte: CNN

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Foto: @Asahiya

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