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Valerio Pachetti: lo chef che cucina fra giungla e mare in Malesia

di:
Giovanni Angelucci
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copertina valerio pachetti

Un luogo incantato dove provare i piatti di diversi ristoranti e culture. In una cornice di giungla e mare, tra alberi, famiglie di scimmie e una infinity pool mai vista prima, la cucina variegata di Valerio Pachetti all'One&Only Desaru Coast.

One&Only Desaru Coast in Malesia

L’hotel


Che la cucina non sia soltanto fornelli, ricette e menu è ormai chiaro anche ai neofiti che non hanno mai frequentato un ristorante, e quando si è disposti ad andare in avanscoperta, emozionandosi e addentrandosi “oltre il piatto”, ecco che i ruoli della cucina e del cuoco si compiono. Ne abbiamo recentemente ricevuto una entusiasmante prova giungendo fino in Malesia. Dunque, un “viaggio alla base”, perché ciò che merita spesso bisogna andare a cercarselo, come in questo caso. Arrivate al One&Only Desaru Coast, il resort ameno e lussuoso ad un paio d’ore dalla metropoli di Singapore: ne varrà la pena.




Immerso in 128 acri di lussureggianti foreste pluviali-tropicali, e posizionato su una spiaggia bianca e privata apparentemente infinita che si affaccia sul Mar Cinese Meridionale, offre agli ospiti un’oasi tropicale di benessere, ristoranti, isolamento felice e privacy. Progettato dal pluripremiato Kerry Hill Architects, il primo resort One&Only in Asia (sono una dozzina in giro per il mondo, uno più affascinante dell’altro) è caratterizzato da pace infinita, vivace cultura malese e autentiche esperienze gastronomiche.




Un gioiello architettonico che intreccia arte e natura locali in ogni angolo della tenuta di 1.500 m2, offrendo un vero rifugio dalla routine quotidiana, dove vivere giornate diverse all’insegna dell’appagamento di anima e corpo. Diverse le proposte per rendere il soggiorno maestoso, tra cui quella enogastronomica, di tutto rispetto.



Lo chef


È infatti da poco giunto al comando il cuoco itinerante (ed errante) Valerio Pachetti, la nuova figura di cui la compagnia ha scelto di avvalersi per dare ancor più lustro alla proposta golosa. Lo chef trentasettenne italo-colombiano ha alla base della sua formazione il viaggio, approccio alla vita che lo ha reso ciò che è oggi, un cuoco curioso, dall’ampia apertura mentale e grande conoscitore dei diversi sapori e tradizioni, soprattutto asiatici.


Pachetti ha lavorato in Vietnam, Myanmar (Birmania), Indonesia, Thailandia, India e ovviamente nel suo Sud America. Quattordici anni in Asia, il suo grande amore, nei giorni liberi andava in giro ad esplorare e a parlare con la gente del posto, da sedici anni si dedica al buddismo, pratica yoga, apprezza la semplicità e ritiene che meno si ha, meglio si sta.


La Malesia è l’undicesimo paese dove ha vissuto; la sua strada in questo mondo comincia a Roma come lavapiatti -aveva diciassette anni- così da potersi pagare la scuola di pizzeria A Tavola con lo Chef, ma in realtà già da prima aveva deciso che sarebbe diventato uno chef. Liceo linguistico in Colombia, multilingue tra cui francese e portoghese imparato in Brasile, quando andò a Natal per l’apertura di un resort, vietnamita, un po’ di thai oltre che inglese, italiano e spagnolo. Quando si dice che il cuoco di oggi non deve soltanto saper cucinare…“Da bambini mia madre ci obbligava ad aiutarla in cucina e a turno ognuno doveva creare un menu a sorpresa per la famiglia, l’idea di fare felice gli altri mi allietava molto”, ricorda sorridendo.

Lo chef con la brigata e l'autore



A ventitré anni arriva in Vietnam per (ri)creare la cucina di un resort e ci resta tre anni, poi l’India per quasi due anni, lo stesso a Bali, diversi anni in Thailandia, un’esperienza con Ciccio Sultano occupandosi di pane a pesce e poi Abu Dhabi dove per due anni lavora a capo di cinque ristoranti. Oggi si la sua strada di cuoco viaggiatore lo ha portato in Malesia per una nuova avventura professionale e il suo spirito è sempre lo stesso, curioso e appassionato dei sapori e della natura ma con un bagaglio enorme dietro di sé. Per questo è stato scelto, per portare ricerca e sapere in un luogo dove la proposta della cucina non può passare in secondo piano.


I ristoranti


Tra le tavole a cui sedere il ristorante forse più divertente è l’Hoshi, dove la contaminazione e la proposta di altre culture vengono trattate in maniera delicata, con solide basi di conoscenza e autenticità non improvvisate. Qui due giovanissimi cuochi malesi incarnano la proposta Omakase ispirata alle esperienze giapponesi in cui, seduti comodi al bancone che circonda la postazione di lavoro, i maestri preparano le pietanze al momento e le servono in successione secondo un percorso da loro scelto.



Il viaggio nella tradizione del Sol Levante è ben rappresentato e gli ingredienti locali di qualità, soprattutto pesce, vengono magistralmente lavorati e utilizzati in un menu gustoso e leggiadro. La successione di nigiri, creati da gesti così ripetuti e delicati da far sembrare quest’arte qualcosa di magnificamente semplice, vi convincerà e vi farà decidere di tornare ancora in visita prima di ripartire. C’è poi l’insegna principale, sempre aperta e in grado di accogliere tutti clienti del resort -il ristorante Ambara- dove carnosi red snapper, branzini e il fresco mondo ittico delle acque malesi vengono serviti; il posto è frequentato sin dalla mattina per le colazioni, dove tutto viene preparato espresso e a vista.


Chef Pachetti ha appena proposto il nuovissimo menù che vuole esaltare ancor di più la proposta del One&Only Desaru Coast, fatta di cultura gastronomica e selezionate materie prime ma anche di quotidianità, quella della terra malese che dona cangianti e gustosi frutti utilizzati magistralmente (vedi le decine di diverse marmellate, verdure, ortaggi, piante aromatiche, peperoncini e frutti provenienti dal grande orto di proprietà, anche chiamato “chef’s garden”).


Da vivere di giorno, o al tramonto con musica durante il week end, c’è poi l’Ember Beach Club, dove regna l’arte del barbecue con allettanti tocchi asiatici. Un locale vivace con ristorante e bar situato sulla sabbia dorata che si affaccia su due piscine a sfioro, da raggiungere tramite una piacevole passeggiata con i piedi nell’acqua. Per un pranzo più facile, ma comunque gustoso, si varchi la porta del Ristorante Essential: sarete accanto alla piscina principale, una infinity pool di 56 metri che si perde nella vegetazione e arriva a guardare il mare; un’opera di rara bellezza lì a disposizione ogni giorno, e potrete godere dell’alta semplicità come i gamberi marinati leggermente con limone, lavorati secondo una ricetta che si avvicina alla tipica nordafricana Harissa (base di peperoncino, aglio e spezie, utilizzata come accompagnamento per molti piatti, anche semplicemente sul pane), poi cotti alla brace. Degli assaggi di altissima godibilità!


Durante ogni serata immancabile è il Dusky Monkey, cocktail bar interamente in legno che deve il suo nome alla prima cliente fissa del bancone, una piccola scimmia che durante i lavori di costruzione era solita far visita quotidiana al bar, uno spazioso banco dove accomodarsi prima o dopo cena sempre secondo lo stesso format: quello di un lusso chic ma divertente, mai impostato e di forte identità.


Indirizzo


Darul Ta’zim, Persiaran Damai, Desaru Coast Bandar Penawar, 90, 81930, Johor, Malaysia

Telefono: +60 7-878 3400

Sito web

 

 

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