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Oriol Castro: “Smoking al ristorante stellato? È superato: c'è chi viene in bermuda”

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina oriol castro

La gastronomia dell’era dopo covid? Informale, democratica, casual nello spirito e perfino nell’abbigliamento. È la scommessa del trio di Disfrutar, che ha aperto il suo terzo locale con il neosocio Nil Dulcet.

La notizia

La gastronomia è ripartita in tutto il mondo, ma senza fare finta di niente. In tempi senza precedenti, anche l’offerta deve ballare al ritmo del mondo là fuori. Non potevano che porsi il problema Oriol Castro, Eduard Xatruch e Mateu Casañas, al momento di aprire il loro terzo ristorante: si tratta di Compartir Barcelona, a pochi passi dal bistellato Disfrutar (dove sono stati recentemente introdotti "vini senza alcool" con lo tesso sapore dei prodotti standard).

Crediti Francesc Guillamet



Il format ricorda da vicino l’omonimo locale a Cadaqués per l’informalità, il divertimento, l’accessibilità e perfino gli arredi mediterranei. Anche qui i piatti sono serviti in forma conviviale, ma sono stati concepiti appositamente per la location, con l’eccezione di signature quali il cannellone di tonno e il granciporro con avocado e uova di trota. C’è perfino qualche prestito da Disfrutar, come il pane cinese al caviale, accanto a quelli al tartufo e alla carne cruda.


Tanto per cominciare, a essere privilegiato è il pubblico locale rispetto ai turisti, che pure sono tornati ad affluire in massa nella città catalana. Non a caso lo scontrino medio è amichevole, intorno ai 50 euro, cosicché pure i giovani riescono sempre più spesso ad accomodarsi, nonostante il caro bollette colpisca duramente anche oltre i Pirenei. “Per noi è molto importante che la gente di qui possa venire e godere della nostra cucina. Non vogliamo più dipendere dal turismo".


"Abbiamo maturato questo concetto a Disfrutar in piena pandemia. Quando le cose andavano male, i locali hanno risposto benissimo e per questo siamo loro grati. È fantastico che siano tornati i turisti, ma non sono il nostro obiettivo”, puntualizza Castro. “Prima del covid ci sono stati anni folli, in cui qualsiasi cosa valeva. Poi tutto il mondo si è reso conto che bisogna dare un valore aggiunto al commensale. La gente non chiede solo che il pasto sia buono, ma che ci sia un’aura di comodità tutt’intorno”.


L’era dopo covid richiede anche la valorizzazione delle risorse umane, che nel gruppo sfiorano ormai il centinaio, “anche se rischiamo costantemente di perdere denaro”. Ma perfino i costumi più radicati sono destinati a essere travolti, vedi il dress code. “Quando lavoravamo a elBulli, che era il migliore ristorante del mondo, vedevamo la gente scendere dalla barca e venire a mangiare in bermuda. Da Compartir Cadaqués succede lo stesso: la gente viene vestita da spiaggia. Abbiamo scelto un modello di ristorazione informale e vogliamo che continui. Non occorre che tu venga in smoking, puoi venire come ti senti comodo. Siamo in un momento in cui i prototipi stanno cambiando, o quantomeno sta cambiando il nostro modello”.

Fonte: metropoliabierta.com

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Foto di Oriol Castro e del locale: Crediti Joan Valera

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