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Björn Frantzén, da calciatore a chef con 6 stelle Michelin

di:
Alessandra Meldolesi
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Copertina bjorn frantzen

Da quando ha appeso le sue scarpette da calcio al chiodo, Björn Frantzén non ha smesso di fare gol: non pago di 6 stelle Michelin, ha appena aperto un nuovo ristorante a Bangkok e farà presto il bis a Londra.

La storia

I gourmet lo conoscono come il primo cuoco di Svezia e uno dei migliori dell’intera Scandinavia. Ma Björn Frantzén nel suo paese era una celebrity ben prima di conquistare le 6 stelle Michelin. Classe 1977, oggi trascorre ai fornelli una seconda vita, ancor più trionfale della precedente, quando era un calciatore professionista per l’AIK, squadra di prima divisione con 12 scudetti all’attivo, per la precisione dal 1992 al 1996. Carriera che avrebbe sicuramente proseguito, se la sfortuna non fosse entrata sul pallone a gamba tesa, togliendoglielo dai piedi per sempre.

Crediti Harrods



“Se ho smesso di giocare, è stato per un problema congenito al cuore”, ricorda. Ma Björn non si è scoraggiato, piuttosto ha scavato nelle sue memorie, per riorientare la vita con una bussola nuova. La sua famiglia non aveva particolari agganci nella gastronomia, ma la mamma, talentuosa pittrice, gli aveva probabilmente trasmesso una vena artistica. Aveva dodici anni quando al ristorante si era imbattuto nella bistecca perfetta, con le patatine e la salsa bernese.

Crediti Frantzén



Un ricordo tanto vivido, da suggergli di iscriversi alla scuola alberghiera di Stoccolma e poi fare il servizio militare da cuoco. Sono seguite esperienze ai massimi livelli in ristoranti di cucina francese come Le Manoir aux Quat’Saisons e l’Arpège di Alain Passard. Prima della conversione allo stile new nordic, bazzicato fin dall’apertura del suo ristorante nel 2008, premiato a stretto giro con una e poi due stelle Michelin. È datato 2016 il trasferimento nel centro di Stoccolma, due anni prima della consacrazione nell’empireo dei tristellati.

Crediti Morgan Norman



Oggi però le stelle di Björn sono 6: al Frantzén di Stoccolma bisogna aggiungere lo ZEN di Singapore, che ne vanta altrettante, mentre la stella singola del ristorante di Hong Kong è caduta per le chiusure pandemiche. Più un pulviscolo di locali easy, fra cui la suggestiva Brasserie Astoria di Stoccolma, ospitata in un vecchio cinema di cui custodisce le atmosfere, con una proposta di piatti da bistrot parigino. L’ultima arrivata è Villa Frantzén a Bangkok, inaugurata lo scorso 5 giugno in quella che era una lussuosa residenza privata, rimaneggiata con arredi in stile nordico. E anche gli ingredienti sono misti: dalla Scandinavia, insieme a buona parte della brigata, arriva quello che può viaggiare, come formaggi e uova di pesce, mentre il fresco è locale.

Crediti Frantzén



La cifra stilistica vuole essere una fusion fra i sapori thai e quelli svedesi, seguendo il calendario delle stagioni scandinave. Mentre la formula è quella di un degustazione da 5 portate, ciascuna delle quali a scelta da un tris di possibilità. Si può mangiare nel ristorante con cucina a vista, al bar, nei separé e perfino in giardino, sorseggiando i cocktail della casa, per esempio la combinazione di gin, aceto, affumicato e foresta. Ma il prossimo specchio in cui Frantzén vuole tirare è una porta di Londra, dove aprirà secondo i piani nel mese di novembre.

Fonte: scandasia.com

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Foto di copertina: Crediti T.T.

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