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La chef stellata più giovane di Spagna: "Non sapevo nemmeno cuocere un uovo. In cucina si va per tentativi". Storia di Vicky Sevilla

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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Con una cucina di prodotti semplici e legati al territorio, la giovane chef Vicky Sevilla conquista un posto nel firmamento Michelin. E pensare che, fino a qualche tempo fa, era completamente estranea al mondo della ristorazione. Oggi, a 30 anni, guida un locale incensato da pubblico e critica.

La notizia

Una stella Michelin è arrivata a premiare l’impegno della chef valenciana Vicky Sevilla, facendole iniziare il 2022 come la cuoca stellata più giovane di Spagna. La carriera e l’avventura di Vicky nel mondo della cucina sono iniziate in modo del tutto insolito, ma soprattutto inaspettato. Aveva solo 17 anni, infatti, quando stava attraversando un brutto periodo e decise di trascorrere una vacanza a Formentera. Lì, folgorata dall’isola delle Baleari, scelse di prolungare il soggiorno e così trovò un lavoro nel settore dell'ospitalità che le permise di ricominciare da zero e di far entrare la cucina nella sua vita.

Crediti Arrels



Vicky, allora come oggi, amava l'arte e lo sport, ma non sapeva nemmeno come "friggere un uovo" ed è stato proprio imparando ad arrangiarsi che ha trovato nel mondo culinario terreno fertile per la sua creatività. "Quando ho iniziato a cucinare, è stato come traslare sul cibo l'adrenalina, il movimento costante e la tensione costruttiva dello sport”, spiega.

Crediti Michele Ponce



Dopo aver vissuto a Formentera, chef Sevilla è tornata alle origini a Quart de Les Valls per iniziare la sua formazione in cucina. Il primo ristorante gourmet che ha frequentato è stato quello di Begoña Rodrigo, La Salita, a Valencia. "Ho sempre ammirato il modo in cui Begoña gestisce l'attività, per me è stato un grande esempio", riconosce la chef. La sua formazione, poi, è proseguita con Susi Díaz: grazie a lui ha imparato tutto il necessario per organizzare e gestire una cucina in autonomia; infine, Vicky ha lavorato con Vicente Patiño a Saiti: "Un locale piccolo, ma prezioso, perché in posti come questo si impara un po' di tutto: potevo dedicarmi alla pasticceria come stare in sala”.

Crediti Arrels



Poi è arrivato il momento di fare il grande salto e nell’ottobre del 2017, all’età di 25 anni, Vicky ha inaugurato il suo primo ristorante, Arrels a Sagunto. Se mi avessero detto che sarebbe andata così bene, non ci avrei creduto. Mi ha sorpreso tutto quello si è realizzato in così poco tempo, la capacità che ho avuto con la mia squadra di adattarmi all'ambiente, gestire i tempi del servizio e i clienti”.

Crediti Arrels



Dal momento in cui Arrels ha aperto i battenti, fino a quando non ha ricevuto l’ambita stella, due sono state le tappe cruciali per il ristorante: la prima nel 2018, quando Vicy Sevilla ha ottenuto il Premio Promise of Valencian Cuisine: “A Sagunto all’inizio ho trovato difficoltà a riempire il ristorante e a essere conosciuta. Essere nominata per il Promise Award era ciò che di meglio mi potesse capitare in questo senso, perché ha acceso i riflettori su di noi e ci ha dato molta visibilità”; la seconda quando Arrels è entrato nella Guida Michelin nel 2020, nella categoria Bib Gourmand. Per il ristorante questo ha significato ottenere visibilità nazionale e la possibilità di far conoscere a molte più persone la sua proposta gastronomica.

Crediti Arrels



Oggi la stella Michelin definisce Arrels come un ristorante che offre una cucina di qualità, finezza e carattere, e che vale decisamente la pena visitare. La stella è stata una motivazione per l'intero team, che ha lavorato duramente in questo periodo segnato dalla pandemia. "Ottenerla non era una cosa che avevo in mente, ma ora mi motiva tantissimo”. Da Arrels chef Vicky propone un menu degustazione che cambia ogni giorno e si basa sulla stagionalità del prodotto; quindi,le persone che visitano il ristorante non sanno mai cosa assaggeranno", spiega Vicky. La chef sorprende con una cucina in cui, dopo tanti anni di innovazione, ha trovato la sua identità più personale. "Lavoro con prodotti stagionali di zona, cercando di realizzare ricette tradizionali dal mio punto di vista, con grande libertà”.

Crediti Miguel Cinteros



Ideare nuovi piatti, infatti, è l’aspetto della sua professione che più la soddisfa. La creazione gastronomica è la cosa più complicata, forse mi appaga proprio per questo. Ci sono giorni in cui tutto riesce al primo tentativo e ce ne sono altri in cui possono passare settimane e non combino nulla. Alla fine, si va tentativi. Forse ora, dopo aver conquistato la stella, è tempo di intraprendere nuove strade, ma solo il tempo lo dirà”.

Fonte: restauracionnews.com

Foto di copertina: Crediti Arrels

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