Durante il lockdown, tra una polemica e l’altra con la Rossa più famosa di Francia, Marc Veyrat ha assunto anche la gestione della cucina del famoso locale parigino di Depardieu La Fontaine Gallion.
La Notizia
Il 1 agosto 2020 ha riaperto La Maison des Bois il ristorante di Marc Veyrat, serrato dal 14 marzo scorso a causa della pandemia. Lo chef savoiardo, che si mostra sempre con il suo caratteristico cappello e si definisce orgoglioso di essere «cuoco e contadino», negli ultimi tempi era assurto alle cronache gastronomiche non per il suo indiscusso talento culinario, ma per aver portato in tribunale la Guida Michelin, accusata di avergli tolto la terza stella con motivazioni risibili e menzognere. L’annuncio della riapertura è stato dato sui canali social attraverso una diretta live, invitando i clienti a raggiungerlo sulle alture del Manigod, dove è situato il suo locale, per assaggiare il nuovo menù. Lo chef quindi è finalmente ripartito superando le resistenze iniziali. Finora infatti si era sempre rifiutato di riaprire senza la sicurezza di ricevere i clienti nelle adeguate condizioni sanitarie.Anche se va detto che lo chef in tutto questo periodo non è affatto rimasto inattivo, perché nel frattempo - tra una polemica e l’altra con la Rossa più famosa di Francia, ossia la Guida Michelin - ha assunto la gestione della cucina del famoso locale parigino La Fontaine Gallion, che apparteneva all'attore Gérard Depardieu. L’intero stabilimento sarà rilevato dal gruppo Moma e avrà alla guida l'imprenditore Benjamin Patou; Marc Veyrat si occuperà appunto della parte gastronomica. I due tra l’altro si occuperanno anche del ristorante rurale nel Palais des Congrès di Parigi.
Sarà interessante capire che tipo di cucina e di menù introdurrà nei nuovi locali, perché in una recente intervista lo chef ha dichiarato: «La gastronomia francese sta subendo una trasformazione; stiamo tornando ai prodotti naturali e locali. Questo cambiamento di identità è inevitabile! Le posate d'argento, così come le stelle, sono finite! Ci stiamo muovendo verso la modernità. Ci sono giovani chef di talento che stanno cambiando la situazione, portando una nuova riflessione in cucina. Vogliono praticare una cucina naturale, gustosa e di stagione, senza entrare in tutti gli investimenti in alta gastronomia e nella corsa per le stelle». Curioso quanto affermato dal “cuoco e contadino” Veyrat, visto che La Fontaine Gallion è un investimento in alta gastronomia e lui ci è entrato eccome.
Lo chef, che oggi ha quasi 70 anni, nella sua carriera ha fatto parte dell’establishment gastronomico osannato dalla Guida Michelin. Ha anche ammesso che la Rossa lo abbia aiutato a costruire la sua carriera. Ma oggi per lui è obsoleta. «La Guida Michelin non è aggiornata con la modernità e ciò che viene detto sui social network! Oggi ciò che conta, i risultati lo dimostrano, è il passaparola, i social network, le piattaforme come Tripadvisor. Le guide gastronomiche stanno perdendo slancio, perché non hanno capito il cambiamento, la modernità e la nuova identità della cucina di oggi».
Insomma, è chiaro che un pizzico di polemica in lui c’è sempre nei confronti delle Guide; eppure se anche ha perso la battaglia in tribunale, ha vinto quella mediatica contro la Michelin, avendo ottenuto l’apprezzamento del pubblico e di vari colleghi, alcuni dei quali in polemica con la Guida hanno anche restituito i macarons. Ma chissà come sarebbero andate le cose se, in quel maledetto autunno, le stelle di Veyrat fossero rimaste tutte al loro posto. La controprova non si può avere, ma il dubbio è lecito visto la personalità narcisista dello chef.
Fonte: Food&Sens