Chef

Mazzo Invaders, da Centocelle la gastronomia alla conquista del mondo

di:
Luciana Squadrilli
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tour mazzo

Dal 20 giugno parte ufficialmente il tour internazionale di Francesca Barreca e Marco Baccanelli che dopo la chiusura del locale a Centocelle – in attesa di ulteriori sviluppi – porteranno la loro cucina tra Europa, Asia e oltre.

La Notizia

Un vero e proprio tour, con un calendario per ora già molto ricco ma pronto a nuovi sviluppi, che porterà la cucina italiana dei cuochi Marco Baccanelli e Francesca Barreca – ben radicata nei sapori della Penisola ma sempre aperta alle contaminazioni – in diverse città europee e poi in Asia, prima di sbarcare negli Stati Uniti e in Canada.


Questo è Mazzo Invaders, nome scanzonato (con tanto di hashtag #mazzoinvaders) che riassume l’approccio contemporaneo e permeato di cultura pop, ma non per questo poco professionale, della coppia di cuochi e ristoratori romani.

Solo qualche mese fa, i due avevano annunciato la chiusura piuttosto repentina di Mazzo: micro-ristorante nel quartiere di Centocelle – che pure grazie a loro è diventato nel giro di pochi anni un’insospettata meta gastronomica frequentata anche da tanti stranieri – con un unico tavolo e qualche sgabello, una bella proposta beverage e una cucina concreta, originale e con grandi basi tecniche. Una formula che aveva conquistato tanti clienti affezionati nel quartiere e anche molto oltre. D’altronde, per Marco e Francesca il “nomadismo culinario” non è una novità: prima di trovare casa a Centocelle, si erano fatti conoscere con il loro progetto itinerante The Fooders proponendo cene, eventi e performance gastronomiche in cui spesso il cibo si mescolava al design e alla creatività.


Una sorta di ritorno alle origini dunque, che non è certo un passo indietro ma uno step prezioso per l’evoluzione stessa del progetto di Mazzo.

L’obiettivo, infatti, è di ridare vita all’insegna alla fine del tour, nel 2020, con nuova linfa e nuovi stimoli generati anche, senza dubbio, da tutti gli incontri e le esperienze che i due faranno nelle diverse tappe. “Per ora non c’è nulla di definito, nemmeno il quartiere né tantomeno la città. Quando torneremo ci sarà il concepimento di una nuova idea, nata anche dalle esperienze che faremo in giro per il mondo”, racconta Francesca. “Ci interessa soprattutto osservare da vicino altre esperienze, vedere come funziona nel complesso l’esperienza dei clienti in locali molto diversi tra loro. Chi fa questo mestiere impara a conoscere i meccanismi dei posti dove lavora ma non è detto che sia uguale ovunque e questo ci sarà utile per elaborare nuove idee. Di certo il nuovo Mazzo non dovrà essere un “Mazzo riscaldato” ma una versione aggiornata, sicuramente un po’ più grande negli spazi ma soprattutto più complesso”.


E se per ora sono naturalmente proiettati nel tour che li aspetta, i due non nascondono la voglia di riaprire un posto loro appena possibile.

Mazzo Invaders non sarà dunque una sorta di “anno sabbatico” per riaccendere qualcosa che si era spento né tantomeno un goliardico “giro tra amici” andando a trovare colleghi già ben conosciuti per serate estemporanee. “Questo sarà il nostro lavoro per i prossimi mesi e naturalmente è fondamentale che abbia una sostenibilità economica e ci dia dei ricavi”, spiega ancora Francesca. Così come è vero che le tappe sono state scelte anche in funzione di luoghi che i due volevano visitare o di qualche contatto preesistente; ma nella maggior parte dei casi si tratta di collaborazioni che nascono da una “candidatura” accolta dai diversi format aperti a questo genere di esperienze – e perfino da un tempio di Kamakura, città giapponese a Sud di Tokyo famosa appunto per i suoi templi buddisti – perché ritenuta interessante e coerente con la propria filosofia e il proprio mood.


Si parte da Lisbona, dove i due cucineranno da ONA – pop-up restaurant e hub di cuochi globetrotter allestito sulla spiaggia di Costa da Caparica – per poi proseguire a Parigi dove, dal 16 al 26 luglio saranno ospiti dei fratelli Pham al neo bistrot d’impronta asiatica Tontine, e solo per una sera – il 4 agosto – al bistrot contemporaneo Yard dove si mescoleranno cucina e musica Hip hop, insieme all’etichetta indipendente Tuff Kong Records.

Tra fine agosto e inizio settembre The Fooders saranno pronti a invadere il Carousel di Londra, ristorante e hub creativo animato da cuochi in visita di tutto il mondo, eventi e workshop (dalle masterclass di BBQ agli incontri improntati all’interculturalità) dove nessuna giornata è uguale all’altra.

Con l’autunno invece si cambierà continente toccando – tra il 20 settembre e l’8 ottobre – diverse location in Giappone, dal nuovo hotel Muji di Ginza (Tokyo) al Cenci di Kyoto e al già citato tempio di Kamakura.



Il 19 novembre è in programma una nuova tappa europea per partecipare al Forum Gastronomic di Barcellona, convegno di cucina spagnola incentrato sulla ricerca e l’innovazione, mentre il mese di dicembre (dall’8 al 19) li porterà a Taiwan, con tappe a Taipei, Thaichung e Chiayi, per diverse cene in locali legati alla cultura italiana (Solo Pasta, Guanzhi Yakiniku) dove proporre stimolanti confronti tra due culture gastronomiche diverse e la loro interpretazione della pasta. Mentre i primi mesi del 2020 saranno dedicati alle tappe nel continente nordamericano.


Tra un viaggio e l’altro, però, i due faranno base comunque a Roma e non sarà raro trovarli proprio a Centocelle, dove c’era Mazzo. Alla vigilia della loro partenza, infatti, Marco e Francesca hanno tenuto a battesimo la nuova vita del locale in via delle Rose che diventa Legs: format decisamente più leggero e disimpegnato da ogni punto di vista, li vede in società con i titolari dell’Artisan Beer Bar – Giuseppe Ricciardulli ed Emanuele Repetto – per proporre il pollo fritto già tra i must di Mazzo (qui in versione chicken burger, servito in un bun firmato da Gabriele Bonci) ma pure patate fritte, alette di pollo fritte, coleslaw e uno special ogni mese, con salse maison e speziature studiate dai due chef puntando sulla replicabilità e su preparazioni collaudate.

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