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Cannes: il Bar Du Marin assume i pensionati contro la carenza di personale

di:
Massimiliano Bianconcini
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Assumere i pensionati: questa l’idea di due ristoratori di Cannes per sopperire alla carenza di personale. I proprietari del Bar Du Marin motivano così la propria scelta.

La notizia

Di fronte alla mancanza di personale, uno dei recenti mali del mondo della ristorazione post pandemia, la soluzione può venire dalla Francia, dove i gestori del Bar du Marin di Cannes hanno pensato bene di lanciare lo scorso 18 giugno un appello ai pensionati, per coprire il posto vacante dello chef in previsione dell’estate. La richiesta esplicita e diretta è finalizzata a coinvolgere volontari della terza età, per fare extra in cucina, giovandosi della loro assistenza nella preparazione dei piatti in uscita.

Crediti A. Carini



«Oggi la nostra professione si trova ad affrontare una situazione senza precedenti - hanno dichiarato Hervé Audierne e Dimitri Vankerm, i due proprietari del Bar du Marin -. Non riusciamo più a trovare personale per lavorare, oppure il personale in loco che già scarseggia vuole andarsene. Se non corriamo ai ripari in breve tempo dovremo chiudere almeno una delle nostre due attività, che nonostante tutto stanno andando bene. Ci manca soprattutto uno chef. Per questo abbiamo pensato di rivolgerci alle generazioni più anziane con un appello».

Crediti AM



Tutto nasce da una vecchia idea di Hervé Audierne, che aveva in mente di lanciare un ristorante con al centro del menù le ricette della tradizione locale, chiedendo alle nonne dei comuni limitrofi, alle volte isolate e bisognose di essere coinvolte in attività sociali, di preparare per il locale delle serate evento di degustazione con piatti e ricette che spesso hanno provenienza sconosciuta e sono rielaborazioni familiari ereditate dalle precedenti generazioni. «Avevo pensato di creare un ristorante che chiedesse alle nonne di integrare i menù contemporanei con piatti della cultura locale, che loro sanno padroneggiare bene. La mancanza di personale dopo l'emergenza Covid, però, ci ha spinti a tentare questa strada per sopravvivere, coinvolgendo appunto le generazioni anziane nel nostro progetto», ha dichiarato alla stampa.


L’idea è quella di sfruttare il know-how di nonni e nonne volontari per delle cene a numero chiuso (30 persone) a base di piatti unici e dolce finale. Le strutture del Bar du Marin e del Café Brun, entrambe di proprietà dei signori Audierne e Vankerm, saranno al servizio dei cuochi della terza età, aiutandoli nella spesa e in cucina e adattandosi anche al loro modo di lavorare. I collaboratori anziani saranno dichiarati "extra" e saranno pagati intorno ai 150 euro a sera, coprendo con questa operazione sia il bisogno di personale in cucina, ma anche le possibili esigenze economiche di questi lavoratori volontari. Inoltre, il progetto consentirà ricreare legami familiari vecchio stile che, è inutile negarlo, spesso si sono persi. La prima “nonna” che si è espressa in favore di questo appello è stata Annie Fenech, per quarantotto anni responsabile proprio del Bar du Marin: ora tornerà ad indossare il grembiule per aiutare il suo vecchio locale. A 72 anni ha accettato di tornare a servire le sue famose verdure ripiene.

Crediti A. Carini



Fonte: Nicematin.com

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