Ecco come riparte il laboratorio di cucina nel cuore della Capitale: terza apertura e secondo restyling per Pianostrada, il ristorante romano che da sempre unisce estetica e gusto senza mai deludere. Al timone, un solido team al femminile e il talentuoso chef Claudio Fracanzi.
La storia
Da circa quattro mesi, via delle Zoccolette ha visto chiudere definitivamente le serrande di un format nato circa 9 anni fa in vicolo del Cedro. Quattro donne e un sogno comune, allora diedero alla luce Pianostrada – Laboratorio di cucina, un bistrot che ha sempre visto nei piatti l’espressione gastronomica di Paola Colucci e sua figlia Alice, con in sala il travolgente sorriso di Chiara Magliocchetti e di Flamia (seconda figlia di Paola e sorella di Alice).
Un successo fulmineo che trova consapevolezza nel gusto di saper creare esperienze di gusto. Di lì a poco il primo cambio sede e il trasferimento in via delle Zoccolette, dall’altra sponda del Tevere. Oggi, dopo qualche mese di attesa, quelle stesse quattro donne tornano nel quartiere simbolo della città eterna con un restyling nuovo e una bellezza ancora più matura.
Siamo nella Trastevere antica, quella cresciuta alla soglia dell’Isola Tiberina e via della Luce è un vicolo silenzioso tra l’Accademia di Santa Cecilia e viale Trastevere. Il civico 65 ha il soffitto alto e una porta di vetro e ferro, che porta a un ambiente unico sviluppato in lunghezza. Pietra e legno sono materie che si alternano in un ingresso scaldato da una galassia di oggetti e luci impossibili da contare.
Nell’insieme, un disegno arredato con calore che d’impatto ti avvolge in maniera accogliente, una qualità tipica dello stile che ha sempre contraddistinto Pianostrada. Anche in questo caso a costruire quell’atmosfera di ordinata ed elegante confusione, con spassionata dedizione verso il garden design, c’è lo zampino delle sorelle Francesca e Valentina Angelini. Una conferma importante in questi anni trascorsi alle spalle di via della Luce, lo chef Claudio Francanzi. Composto, estroso e affidabile, Claudio è oggi una mano irrinunciabile e talentuosa nella cucina di Pianostrada.
Il locale
A proposito di cucina, impattante la finestra a vista che si apre senza mai smettere di essere luminosa su tutto il ristorante. Conquista quella luce alluminio a contrasto con le note calde degli ambienti circostanti che apparentemente sembrano tre. Tra le lanterne di un american bar dai riflessi dorati, all’ingresso troviamo i primi quattro tavoli di servizio e qui, a districarsi tra chi si ferma a fare foto e chi arriva per sedersi, troviamo Flaminia.
Poi c’è questa specie di lungo e ampio corridoio che oltre a offrire le sedute al banco nel suo lato lungo, sfoggia la sua bellezza nell’incastro di dieci lucidi tavoli di legno e oggetti di antiquariato impreziositi da piante, fiori recisi e vettovaglie di lino. Affacciati a quel baco, neanche a dirlo, troviamo Alice, Paola e appunto anche Claudio. Infine c’è il terzo e ultimo ambiente, un antico cortile rivisto a giardino con il cielo chiuso da un grande lucernaio di vetro, che punta ai tetti dei palazzi intrecciati tra loro e qui, tra luci calde e soffuse troviamo Chiara. Tra i tre spazi vivibili si contano circa sessanta posti a sedere complessivi.
Una cucina con un ristorante intorno, questo il nuovo laboratorio del nuovo Pianostrada, dove avremo anche una novità interessante: il Tavolo Bizzarro. Per capire cosa sarà, dovete prendere il lato corto del pass che da sull’ingresso e immaginarci uno chef che si lancia in un teatro di improvvisazione gastronomica, con materie prime fresche da impiattare per pochi fortunati. Una roulette del gusto condotta da Claudio Francanzi e che attenderemo con curiosità, nata grazie a un noto cliente abituale che è Luca Bizzarri. “Lui arriva, si siede e decide per consuetudine solo l’indirizzo dei piatti, tra mare o terra, per poi affidarsi completamente alle portate al buio che gli preparo quella sera come fuori menù” così lo racconta proprio Claudio e sì, bizzarro lo è forse, ma sicuramente può essere un modo coinvolgente di rompere le righe.
La cucina
In carta si consolida il Pianostrada di sempre, con piatti continuamente in equilibrio tra i super classici irrinunciabili e nuove corse che confermano la passione per i sapori autentici e diretti di Paola Colucci. La conferma di potersi sedere e di non sbagliare mai un piatto, scegliendone uno qualsiasi, è una dote non scontata. Piatti incredibilmente solidi e capaci di non deludere mai nel gusto che promettono a guardarli.
Golosi, abbondanti, profumati, esteticamente ammalianti e immancabilmente appaganti. A guardare la carta, qualcuno potrebbe sentirsi spaventato dal costo dei piatti, ma di fatto questo luogo è un sold out composto da chiunque entra e torna sicuro di trovare esattamente quello che cerca. Pianostrada è un’esperienza gastronomica legata al valore esaustivo di un bello che vivi cercando appagamento. In ogni minimo dettaglio, compreso il gusto pieno che ti aspetti.
Dei nuovi piatti convince un Risone Gentile agli scampi servito con arancia, finocchietto e coppa. Interessante la fusione grassa dell’insaccato a creare legame con la bisque di crostacei. Delicato e aromatico, decisamente persistente nel gusto di mare che manteca la pasta di semola. Davvero sorprendente è stata una Linguina al datterino mantecata con olive, capperi e miele.
Intensa e appagante, perfettamente bilanciata tra l’esplosione dolce del confit e dell’acqua di datterino giallo in giusto mix con una punta di miele, a contrasto della sapidità spinta di olive e capperi. Semplice, ma di grande carattere. Una golosa conferma che scalda il cuore sono sempre gli Spaghettoni Benedetto Cavalieri ai pomodorini freschi infornati, con ricotta Mustia. Tra i secondi spicca l’Anatra alla cacciatora con cicoria ripassata e un Filetto di manzo marinato al balsamico ed erbe aromatiche, servito con asparagi alla brace e salsa chimichurri. Irrinunciabile per gli amanti il Vitello tonnato con capperi di Pantelleria.
Terra, mare, vegetale e una vasta carta dei vini spinti al naturale, confermano Pianostrada come un luogo esclusivo, trasversale e senza tempo. Un format pensato e sviluppato con l’idea di creare qualcosa di unico da far crescere, senza mai smettere di cambiare. Così un bistrot diventa un ristorante e sempre così, nasce un Tavolo Bizzarro conferma Pianostrada quel laboratorio di cucina costantemente all’altezza del valore che si è dato (e guadagnato).
Se la bellezza è una dote, il gusto è una sensibilità che si coltiva nel bello.
Contatti
Pianostrada
Via della Luce, 65, 00153 Roma RM
Telefono: 06 8957 2296