“All’inizio pensavo sarebbe stata una cosa temporanea, ma poi è diventata la mia scelta di vita”, racconta il giovane pizzaiolo. E invece, i proprietari del Just Hotel, in vacanza a Napoli, si innamorano della sua pizza e gli propongono di affrontare l’avventura lombarda.
La Pizza
Il Just Hotel, vicinissimo al lago di Como e a poco più di una ventina di minuti dalla grande Fiera di Rho è orientato alla clientela business, tanto da essere stato sempre aperto e aver messo a disposizione dei clienti le smartworking room per lavorare in sicurezza.L’offerta in termini di ristorazione si concretizza alla Rotonda di Lomazzo con un buon ristorante e la pizzeria dove opera il giovanissimo Federico Petrella. 24 anni appena, arrivato al Nord da due, ha iniziato prestissimo (aveva tredici anni) a mettere le mani in pasta nelle pizzerie di Napoli: “All’inizio pensavo sarebbe stata una cosa temporanea, perché a Napoli fare le pizze significa non andare mai a casa prima delle due di notte nel fine settimana, ma poi è diventata la mia scelta di vita”.
La svolta per lui avviene quando a Palazzo Petrucci in Piazza San Domenico Maggiore, i proprietari del Just Hotel in vacanza a Napoli si innamorano della sua pizza e gli propongono di affrontare l’avventura lombarda: “All’inizio ero titubante e avevo paura che la pizza napoletana come la facevamo giù non potesse essere capita” questo perché si tratta di un prodotto più morbido ed estremamente “scioglievole” e differente rispetto a quella che normalmente si trova nelle regioni padane”.
Per realizzarla, oltre a un impasto con biga al 50% e idratazione al 72/73%, basato su un equilibrio perfetto tra farine per renderlo morbido e leggero come si deve, Petrella ha scelto Neapolis di Moretti Forni: “Mi sto trovando davvero benissimo. A San Domenico Maggiore prima avevamo un forno a legna, poi è arrivato Neapolis6 di Moretti; tra ottobre e dicembre arrivavamo a sfornare 800 pizze al giorno con 4 pizzaioli, così si decise di installare un 9 pizze e di spostare quello più piccolo al ristorante di Scarallo”.
È andata talmente bene a Napoli che anche a Lomazzo la scelta è andata sul produttore pesarese sempre con Neapolis: “Non ci sono paragoni in termini di omogeneità di cottura, non è più necessario alzare e abbassare le pizze per controllare che tutto vada bene. Per quanto riguarda manutenzione e pulizia è fantastico: c’è una modalità da selezionare e Neapolis si pulisce da solo. Io in questo periodo faccio insieme banco e forno e la velocità è fondamentale”. Quando gli si chiede come descriverebbe la sua pizza, Federico risponde così: “Fare la pizza va di moda a Napoli ed è una valida soluzione per imparare un mestiere: secondo me un bravo pizzaiolo deve lasciare un’impronta che si ritrova nella sua pizza".
"Io lavoro molto con le farciture tradizionali e non mancano mai Margherita e Capricciosa, ma abbiamo anche proposte alternative a partire da una pizza che piace molto come Pistacchio e mortadella. Diciamo che le classiche sono il sessanta per cento”. Parola di un giovanissimo ambasciatore della vera pizza napoletana che vale la pena fare un salto a trovare, anche perché l’albergo si trova nel cuore del parco del Lura.