Attualità enogastronomica

Da restaurant manager ad autista di Uber Eats: "Stesso stipendio e meno stress, ora mi godo la famiglia"

di:
Sveva Valeria Castegnaro
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Copertina da restaurant manager ad autista di uber eats2

L’ex restaurant manager Michael Urbach confida a Insider di aver tratto maggior beneficio dal suo nuovo incarico come autista di Uber Eats: “Non tornerei mai più indietro”.

La notizia

Dopo quasi trent’anni di impiego come restaurant manager, Michael Urbach ha deciso di cambiare vita e diventare autista di Uber Eats nell’area di Los Angeles. La chiave di volta per prendere questa importante decisione è stata la pandemia che ha visto chiudere il ristorante che gestiva. Una situazione non facile, dato che Mr Urbach non riusciva a trovare un lavoro, ma che poi si è rivelata essere la prospettiva migliore per la sua vita.


Dopo quasi tre decenni a gestire ristoranti, ho lasciato il settore durante la pandemia e non ho intenzione di tornare indietro. Ora lavoro come autista di Uber Eats e guadagno all'incirca la stessa quantità di denaro, ma con orari molto più flessibili. Questo significa che posso passare più tempo con i miei figli. E anche la mia qualità di vita complessiva è molto migliore. Ho iniziato come cameriere appena uscito dal liceo e a 23 anni già gestivo ristoranti, ma nel marzo 2020 il mio locale ha chiuso i battenti; il settore era in subbuglio poiché i ristoranti licenziavano i dipendenti o tagliavano gli stipendi. Nessuno assumeva e non riuscivo a trovare un impiego stabile, così ho iniziato a lavorare come autista per Uber Eats nel settembre 2020. È stato incredibile constatare quanto velocemente riuscissi ad accumulare denaro, anche se il mio reddito varia di settimana in settimana, confida Michael a Insider.


Secondo le certificazioni Urbach ha guadagnato circa 3.600$ (circa 3200 euro) a febbraio 2020 e in media da 1.250 a 900 $ (1100- 800 euro) a settimana tra aprile e ottobre 2021. Il lavoro oggi per Michael risulta molto più flessibile e può gestirlo anche in base alle esigenze dei suoi due figli. “Nei precedenti lavori mi ritenevo fortunato se lavoravo meno di 45 ore a settimana e non finivo a mezzanotte; fortunatamente la mia famiglia poteva badare ai bambini, altrimenti poterli gestire mi sarebbe costato una fortuna".


"Il settore della ristorazione è molto stressante e non ne vale la pena. Vedo offerte di lavoro che pagano bene e potrebbero portarmi più entrate, ma il livello di responsabilità e lo stress che ne derivano mi impediscono di tornare nel settore. Credo che quello a cui stiamo assistendo sia un cambiamento radicale, che sarebbe dovuto avvenire molti anni fa. Vedremo molti ristoranti cambiare il loro modo di fare affari o semplicemente chiudere del tutto l'attività”, conclude.

Fonte: businessinsider.com

Foto: Unsplash (immagini rappresenative)

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