Il prodotto
Il Glassbelly Tea Lab ad Hong Kong è un ristorante esclusivo dove il Niu Lan Keng Rougui -una rara varietà di tè coltivata in alta montagna, sullo Wuji- può arrivare a costare 184.615 $ (circa 170 000 euro) al chilo. Perché un prodotto simile, seppur pregiato, possa raggiungere tali cifre non è semplice da spiegare per il venditore; rispetto al vino o al caffè, infatti, il mercato del tè è meno improntato ai giudizi qualitativi. Così, la mancanza di parametri universalmente validi contribuisce spesso a creare confusione, anche se il prodotto -come in questo caso- è rarissimo: le piante crescono fra i ruscelli montani, su terreni con un notevole irraggiamento nella gola di Niulankeng, una delle oasi naturali più suggestive della Cina.


“L’industria del tè si è evoluta nel corso del tempo, ma la tecnica di vendita è rimasta bloccata a 1.000 anni fa“, afferma Yeung, proprietario di Glassbelly, che ha lavorato anche nel settore del vino, specializzandosi in Borgogna. “Negli anni abbiamo speso 5 milioni di dollari per garantire ai clienti un prodotto di assoluta qualità. Man mano, facendo cultura sul tè siamo riusciti a riaprire il locale nel centro di Hong Kong”. Qui l’obiettivo è selezionare accuratamente le bevande in carta, offrendo sì varietà pregiate, ma raccontando anche il processo produttivo a monte. Teung spera che Glassbelly, grazie al suo approccio moderno, aiuti i consumatori a fare chiarezza.

“Innanzitutto, va specificato che esistono sei tipi principali di tè cinese: verde, bianco, giallo, oolong, tè nero e tè scuro. Ognuno di essi è classificato in base a come vengono lavorate le foglie e per quanto tempo vengono fermentate. (Il tè verde non è fermentato, mentre il tè scuro è a doppia fermentazione, ndr). In ogni categoria rientrano diverse varietà di tè denominate in base a diversi parametri: fra tutti il luogo di raccolta -il tè Puerh, ad esempio, può provenire solo da determinati luoghi dello Yunnan- e le foglie -il Lapsang Souchong, nello specifico, include l’intera foglia di tè, mentre Jin Jun Mei solo i germogli delle foglie”.

Durante un decennio di viaggi tra Hong Kong e la Cina continentale, principalmente sul monte Wuyi, Yeung ha collezionato migliaia di assaggi per sviluppare la proposta beverage di Glassbelly. “Lo Wuyi è l’equivalente della Borgogna, ecco perché il tè costa così tanto; vi si produce quello che l’industria chiama ‘tè crudo’ (non completamente fermentato), che quindi continua a cambiare nel bicchiere e in bocca“. Appena pronta, la bevanda schiude una dozzina di profili aromatici, ma ce ne sono alcuni che i sensi riconoscono all’istante: agrumi, legno di sandalo e cannella. Glassbelly è indiscutibilmente un regno del tè unico nel suo genere e a dirlo non sono solo i suoi prodotti ricercati, ma anche Raymond Ray, uno tra i più importanti esperti di tè al mondo: “Ammiro la franchezza di Glassbelly, sono così coraggiosi e indipendenti, non c’è nulla di meglio in circolazione”.
Crediti: edition.cnn.com
Foto di copertina: crediti The Frontier Post